La rivoluzione GIAPPONESE a Milano EST: i cittadini vivranno in simbiosi nella NATURA

Welcome, feeling at work, questo il nome del nuovo progetto giapponese che interesserà la zona di Crescenzago. Di cosa si tratta e quando verrà inaugurato

0
Credits: artribune.com - Kengo kuma associates - Vista dall'esterno Welcome Feeling at work

Nella periferia est di Milano si trova il quartiere di Crescenzago. Diviso in due dal tratto esterno della metropolitana M2, il quartiere si estende da un lato verso la Martesana e via Padova e dall’altro verso il fiume Lambro, via Civitavecchia e via Rizzoli. Proprio in questa via sorgerà il nuovo progetto di architettura biofilica realizzato dallo studio giapponese Kengo Kuma and Associates, presentato alla 17esima Mostra Internazionale di Architettura. Di che progetto si tratta?

La rivoluzione GIAPPONESE a Milano EST: i cittadini vivranno in simbiosi nella NATURA

# Architettura e natura si fondono assieme in un unico progetto

Credits: kengo kuma associates

Il famoso studio di architettura Kengo Kuma ha presentato a marzo 2021 in Triennale il suo nuovo progetto che avrà sede proprio a Milano, per la precisione nel quartiere di Crescenzago. 

Credits welcomemilano – Rendering progetto dall’alto

Il disegno prevede la costruzione di sei edifici, di diverse altezze, che ospiteranno:

  • 43.500 mq di uffici
  • 1.000 mq di aule meeting
  • 2.700 mq di spazi co-working
  • un auditorium
  • un’area commerciale di 1.800 mq
  • 2.000 mq di ristoranti.

Sono previsti inoltre un supermercato, un’area wellness e alcuni spazi destinati a mostre ed eventi temporanei.

Credits welcomemilano – Rendering esterno e terrazze

Lo spazio sarà scandito da diversi cortili per una superficie di 4.800 mq, in parte coperti da vetrate e in parte aperti, ed un sistema di serre e terrazze ospiterà una fitta vegetazione che si estenderà per 7.300 mq. Yuki Ikeguchi, la progettista, ha affermato che i terrazzamenti sono stati pensati come “estensioni degli spazi esterni” ed accoglieranno “orti, giardini e camminamenti accessibili a tutti”. L’investimento complessivo è di 300 milioni di euro.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

# L’architettura biofilica: gli elementi naturali che migliorano salute e produttività

Credits: Urbanfile

L’identità del progetto si può riassumere in due parole: legno e vegetazione. Il nuovo complesso di edifici sarà uno splendido esempio di architettura biofilica, anche chiamata bio-architettura, che consiste nella stretta correlazione tra strutture artificiali ed elementi naturali e paesaggistici. Questo approccio, come ha spiegato la progettista di Welcome, feeling at work, consente di trascorrere del tempo a contatto con la natura anche nell’ambiente di lavoro.

Seguendo questa visione, gli edifici saranno costruiti con materiali organici e naturali, in modo da creare uno spazio integrato con la natura e la vegetazione, vere protagoniste del concept. Gli elementi naturali, come la luce, l’aria e il legno, stimolano i sensi e la mente, facendo davvero la differenza sul posto di lavoro in termini di produttività, ma soprattutto di benefici per la salute fisica e mentale.

Il progetto sceglie inoltre di andare controcorrente, in una direzione molto diversa da quella presa per le torri e i grattacieli che caratterizzano lo skyline milanese. Il complesso, infatti, si svilupperà con un impianto orizzontale, così da suggerire un’idea di espansione e continuità con il vicino Parco Lambro.

# Verso una definitiva riqualificazione per la zona

credits: pinterest.it – Scalda del Portaluppi

Gli edifici prenderanno il posto del vecchio stabilimento Rizzoli, costruito negli anni Sessanta per ospitare l’omonima casa editrice in piena espansione. Il palazzo è stato dismesso nel 2008 ed è rimasto abbandonato a causa di una serie di limitazioni burocratiche che ne hanno impedito per anni la demolizione. È infatti considerato un edificio storico industriale e al suo interno custodisce una meravigliosa scalinata costruita all’epoca dal famoso architetto Piero Portaluppi, che è stata rimossa prima di procedere alla demolizione dell’edificio.

Lo stabilimento è così diventato un rifugio abusivo, occupato ripetutamente, nonostante i continui sgomberi ed interventi da parte di polizia e vigili del fuoco. L’occupazione e l’abbandono di questo grosso stabile sono state causa di degrado e insicurezza nella zona, al punto che i cittadini hanno spinto il comune a intervenire per sbloccare la situazione e riqualificare così il quartiere. Nasce quindi nel 2019 un primo progetto, moderno ed innovativo, il Novalis City Place, che però rimane solo su carta ed oggi viene sostituito da quello giapponese.

# In corso i lavori di demolizione e bonifica del complesso industriale. L’inaugurazione è prevista nel 2024

I lavori di bonifica degli ambienti del complesso Rizzoli proseguono, in foto gli aggiornamenti di marzo 2022, con l’edificio principale in fase di smantellamento mentre sul retro avanza la demolizione del vecchio edificio industriale con le ruspe che stanno scavando e pareggiando il terreno. Il cronoprogramma prevede la consegna la conclusione del progetto entro la fine del 2024.

 

Continua la lettura con: I 10 MEGAPROGETTI in costruzione più IMPRESSIONANTI del mondo

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


Articolo precedenteIl boom degli E-STORE: come si chiamano a Milano?
Articolo successivoMeglio di una piscina super lusso: il LAGO con vista sull’OCEANO
Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.