3 NOVITÀ in arrivo per la GALLERIA VITTORIO EMANUELE II

Approvate le linee di indirizzo del futuro bando: verranno concessi alcuni spazi della Galleria per una riqualificazione, cosa potrebbe cambiare?

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Credits: @map_of_italy

La Giunta ha approvato le linee di indirizzo del futuro bando per la concessione di alcune unità immobiliari attualmente in disuso e per la riqualificazione di spazi della Galleria Vittorio Emanuele II.

Questa approvazione prende spunto dalle manifestazioni di interesse per alcuni spazi nel complesso monumentale e nasce dal desiderio di iniziare un percorso di valorizzazione di questo patrimonio immobiliare.

Vediamo come potrebbe cambiare la Galleria con questo bando.

NOVITÀ per la GALLERIA VITTORIO EMANUELE II

“Intendiamo procedere nel percorso di valorizzazione economica della Galleria e abbiamo individuato alcune unità vuote da tempo e da riportare all’utilizzo per il completo rilancio del complesso immobiliare” afferma l’assessore al Demanio, Roberto Tasca.

Dopo questo anno difficile si sente il desiderio e la necessità di creare un nuovo inizio, così l’avviso pubblico prevede il restauro di alcuni spazi e la loro restituzione ad una fruizione pubblica.

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Vediamo quali sono alcuni luoghi che potrebbero cambiare grazie al futuro bando.

# La sala dell’Orologio, lo scrigno della Milano anni ’30

Credits: blog.urbanfile.org

Tra i luoghi che potrebbero riaprire al pubblico attraverso la gestione di privato troviamo la Sala dell’Orologio, posta sopra l’ingresso della Galleria Vittorio Emanuele II.

Per ammirare lo splendore di questa sala dovremmo tornare indietro agli anni Trenta, quando tutti gli orologi della città venivano sincronizzati da questa sorta di cabina comando.

Questo spazio di 1.860 mq affaccia sul duomo, diviso tra la terrazza panoramica e la sala principale, si possono vedere ancora i segni del passato: dai pavimenti originali in seminato alla veneziana alla centrale di regolazione degli orologi pubblici datata 1932, anno in cui venne inaugurata.

Il bando per la sua concessione ha una base d’asta di 490 mila euro all’anno di affitto, più i costi dei lavori necessari per farla tornare in vita.

Sono anche previsti ulteriori lavori di ripristino con la creazione di un ascensore esterno a carico del futuro affittuario. Il Comune potrà utilizzare la sala a scopo convegnistico e di rappresentanza 50 giornate l’anno.

Dopo anni di ricerche si spera di trovare qualcuno che possa riportare in vita lo scrigno della Milano degli anni ’30.

# Cobianchi, lusso sotto il Duomo

Credits: @mauro_c._passeggiandopermilano

Altro spazio da recuperare è il Cobianchi, inaugurato nel 1924 come primo albergo diurno meneghino.

L’ingresso per questo edificio di quasi mille metri quadri è una scala semicircolare che dai portici della Galleria Vittorio Emanuele conduce sotto il livello stradale.

Questo pezzo di storia offriva alla borghesia milanese diversi servizi: dalle sale di scrittura e incontri alla la pulizia di cappelli da uomo.

Nelle offerte sotterranee non potevano mancare i bagni di lusso con barbieri pronti ad accudire la borghesia milanese prima degli eventi serali.

Nell’epoca dell’industrializzazione, l’albergo diurno Cobianchi offriva una modernità senza uguali.
A dimostrarlo è il costo di realizzazione: 4 milioni di lire, corrispondenti a 4 miliardi odierni.

La proposta formulata al Comune prevede la realizzazione di ingenti opere di riqualificazione edilizia ed impiantistica, oltre a quelle necessarie per il recupero e la conservazione dell’arredo storico vincolato presente negli spazi, per un importo stimato in 1,8 milioni di euro. Il canone annuo è valutato in 200mila euro.

# Librerie Feltrinelli

Questa storica presenza cui si accede dall’Ottagono della Galleria e da piazza Duomo cederà al Comune una porzione della sua volumetria attuale.

Per 149 metri quadri di quello spazio ha manifestato il suo interesse il ristorante Savini per trasformarlo in un teatro-cabaret, mentre altri 100 metri quadri saranno a disposizione del Comune per un meeting-point civic.

Fonti: blog.urbanfile.org

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ARIANNA BOTTINI

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Arianna Bottini
Classe 1998, mi sto laureando in Scienze psicosociali della comunicazione. Sono alla ricerca del mio posto nel mondo; nel frattempo viaggio, leggo, cucino e compro piante.