L’unica e inevitabile rivoluzione politica che ci attende

Per garantire i vantaggi della concorrenza sui mercati ci sono gli organi antitrust, per evitare che chi ha più potere si trasformi in un monopolista

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Perché la libera concorrenza possa produrre vantaggi per tutti i consumatori occorre che si impedisca la formazione di posizioni dominanti.
Per questo ci sono gli organi antitrust, per evitare che chi ha più potere si trasformi in un monopolista, perché a quel punto i produttori più forti non sono più al servizio del mercato ma è il mercato che subisce il loro abuso di potere.

In politica si sta assistendo a un analogo processo. I governi stanno accelerando sempre più verso un accentramento di poteri, scavalcando gli organi istituzionali che dovrebbero bilanciare eventuali eccessi della loro autorità. Una tendenza che sta avvenendo a livello nazionale, in particolare in Italia, sia a livello internazionale, in cui si cerca di accentrare nelle mani di un organo sovranazionale il potere sui singoli stati e sui cittadini.

Questo sta venendo dipinto come qualcosa di positivo, ma in realtà segue la stessa dinamica della formazione di ogni monopolio: tanto più si crea una posizione dominante tanto più si tende all’abuso di potere di tale posizione. E quindi è inevitabile che accentrare ogni potere nelle mani dei governanti determini come conseguenza che invece di governare nell’interesse dei cittadini siano i cittadini a subire il dominio e l’abuso del potere del governante.

In mancanza di un organo antitrust nella politica che impedisca l’accentramento di potere in una posizione dominante, l’unico antidoto rimane la stessa logica che avviene nello scambio online attraverso il peer to peer. Occorre la diffusione di un movimento di cittadini che a livello politico rivendichi un sistema non gerarchico ma diffuso, strutturato come una rete e che eviti la formazione di posizioni di dominio eccessivo. Un sistema più flessibile, capace di adattarsi a ogni situazione e che rimetta al centro ogni cittadino nel suo ruolo di protagonista e di responsabilità all’interno della società.

Forse una politica sana è come una concorrenza davvero libera sui mercati, dove ci siano molti leader in ogni ambito sociale e in cui non ci sia nessuno che possa sottomettere tutti gli altri al proprio potere.
Questa forse è l’unica e inevitabile rivoluzione che ci attende.

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