La fregatura del mal comune

Un’abitudine italiana che è stata messa in risalto dagli avvenimenti recenti è il mal comune mezzo gaudio. Ma l'unica cosa certa è la fregatura

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Prypruttya (ex Unione Sovietica) Credits: @ukraine_postcccp_tour IG

Un’abitudine italiana che è stata messa in risalto dagli avvenimenti recenti è il mal comune mezzo gaudio. 
Chi si trova in una situazione di povertà, difficoltà lavorative o nell’insoddisfazione esistenziale, invece di cercare di migliorare la sua condizione adotta la strategia di abbassare la posizione degli altri.

Questa tendenza al livellamento verso il basso oggi è portata avanti ormai in modo endemico da tutte le principali forze politiche e sociali.
La selva di regole e di controlli che vengono continuamente creati è la strategia con cui il ceto dominante riesce ad impedire ai ceti disagiati di accedere alle posizioni di potere. E come leva principale per introdurre queste disposizioni utilizza l’invidia sociale. 

Il classico processo di formazione si basa sul meccanismo opposto, sull’insegnamento dei grandi della storia come stimolo per crescere e vivere la propria vita da protagonisti. Invece si sta diffondendo la cultura contraria, quella del muoia sansone con tutti i filistei, cioè chi non ce la fa a sopravvivere vuole che tutti gli altri muoiano.

Questa è una cultura diffusa il cui finale è scontato per il singolo e per la società. Perché l’unica cosa certa è la fregatura. Perché una società che impedisce ai migliori di emergere e di diventare un esempio per gli altri, porterà i migliori ad andarsene, lasciando chi li ostacolava nel loro brodo, senza a quel punto neppure avere più qualcuno da abbassare al loro livello. Perdendo così ogni possibilità di uscirne.

L’Italia si sta avvitando su se stessa. Sarebbe fondamentale un grande colpo d’ala per trasformare questa avvilente spirale verso il basso in una crescita positiva per tutta la popolazione. Per far questo è necessaria una radicale presa di responsabilità da parte di chiunque abbia una posizione di potere economico o sociale.

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Dovrebbero avere il coraggio di smetterla di esercitare il loro potere alimentando il rancore e l’invidia della popolazione, lasciando invece maggiore libertà a tutti quelli che vogliono essere artefici del loro destino e che possono rappresentare uno stimolo vitale per tutti gli altri.

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