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Così nasce la “Milano da bere”, la città simbolo di yuppies e paninari (video della pubblicità originale)

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Milano da bere era lo slogan pubblicitario ideato nel 1985 da Marco Mignani per la réclame dell’Amaro Ramazzotti.
Lo slogan scandiva le immagini della giornata milanese, «una città che rinasce ogni mattina, pulsa come un cuore. Milano è positiva, ottimista, efficiente. Milano è da vivere, sognare e godere» e si chiudeva con il claim “Milano da bere”.

Le atmosfere della Milano da bere si associano ad alcuni film italiani usciti negli anni 1980, in cui dominavano rampantismo e ambienti sociali benestanti, con yuppies, paninari e mondo della moda. Tra questi si ricordano:
Lui è peggio di me, regia di Enrico Oldoini (1984)
A me mi piace, regia di Enrico Montesano (1985)
Sotto il vestito niente, regia di Carlo Vanzina (1985)
Yuppies, i giovani di successo, regia di Carlo Vanzina (1986)
Sposerò Simon Le Bon, regia di Carlo Cotti (1986)
Via Montenapoleone, regia di Carlo Vanzina (1987)
Bye Bye Baby, regia di Enrico Oldoini (1988)

MILANO CITTA’ STATO

Com Truise live al Magnolia

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Com Truise è il lato più solare degli Anoraak ai tempi di “Nightdrive with You”.

Musica da viaggio notturno, in autostrada, perfetta per tenere alta l’attenzione ed evitare sbandate e guardrail.

Da videogioco, nel suo mix perfetto di synthwave e nostalgia per gli anni ’80, Com Truise che nel suo lavoro forse più conosciuto – “In Decay” strizza l’occhio a Washed Out di “Feel It All Around”, è un ascolto piacevole.

Perfetto per scongelarsi dopo la stagione del plaid e del telecomando, ritorna a distanza di un anno al Circolo Magnolia.

Immagina luci basse, toni bluastri, viaggi interspaziali e giacche leggere.

Immagina il Magnolia, con quel freschetto serale che fa da preludio alla primavera. Immagina la gola che pizzica quel tanto che basta a farti tirare su la zip e bere un altro amaro.

Bene, ora prendi tutto questo e trasportalo altrove. In un abitacolo silenzioso, su una strada sconosciuta, verso una meta indefinita.

Avrai la cifra esatta delle atmosfere che crea Com Truise, moniker simpatico, che potrebbe benissimo essere quello di uno dei maggiori attanti di Scientology se solo non ce ne fosse uno più celebre – quando suona.

Adesso smetti di fantasticare, prendi la prima enjoy che trovi e fiondati al Magnolia.

Stasera c’è Com Truise che ti farà volare.

Non te ne pentirai nemmeno per un secondo.

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I milanesi più visti su Wikipedia: le classifiche di febbraio in Italia e all’estero

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Wikipedia Logo

Chi sono i milanesi che fanno tendenza?
Abbiamo analizzato i dati delle visite alle pagine Wikipedia durante il mese di febbraio per capire chi, tra i milanesi, abbia goduto delle luci della ribalta nel mese appena concluso.

Partiamo da Wikipedia Italia

I dati che utilizziamo sono quelli che Wikimedia mette a disposizione degli utenti, un dato già ripulito dalle visite di bot e crawler vari che consente quindi di impostare un’analisi sulle visualizzazioni dei soli utenti “reali”.
Abbiamo elaborati i dati (che trovate qui) per capire quali, tra le 4509 pagine indicate nella categoria wiki Nati a Milano, siano state le più visitate durante il mese di febbraio.

Elif Lab - Dati Wikipedia Milano Febbraio

L’asse Milano-Sanremo è caldo, con Maria de Filippi che stravince grazie al Festival (469.980 visite nel mese), seguita dalla cantante di origine sarda ma nata a Milano Bianca Atzei (248.391).

Adriano Celentano, fresco di nuovo disco con Mina, veleggia al terzo (78.188).
Segue il trio Fedez (59.182), Rovazzi (53.987) e J-Ax (47.260) con l’intrusione del sempreverde Silvio Berlusconi (49.358) che a questo punto ci aspettiamo di vedere in uno dei loro video 🙂 .

Ottavo posto per il Caravaggio (41.929), che sì, pare sia nato a Milano e non in provincia di Bergamo. Al nono posto torna la musica, con Alex Baroni (41.463 visualizzazioni), scomparso prematuramente nel 2012 (picco di visite nella serata in cui la sua ex compagna Giorgia si esibiva a Sanremo).

Decimo posto per lo scrittore milanese per eccellenza, Alessandro Manzoni (33.912 visualizzazioni).

E nella versione inglese?

Più clamorosi i risultati della versione inglese dell’enciclopedia online. I dati sono sempre qui, ma stavolta andiamo ad analizzare le visite alle 774 pagine della categoria People from Milan (non ci sono solo i nati in città dunque).

Elif Lab - Milano visualizzazioni Wikipedia EN Febbraio
Al primo posto, con 76.215 visualizzazioni a febbraio, c’è Matilda Lutz.
Siamo i soli a chiederci “chi?”? Se anche voi ve lo steste domandando, Matilda Lutz è una modella e attrice nata a Milano, appena uscita nei cinema con The Ring 3.

Matilda Anna Ingrid Lutz
Matilda Anna Ingrid Lutz

Caravaggio (56.304) e Silvio Berlusconi (50.324) emergono anche all’estero. Il quarto posto è più insolito, con Fabio Lanzoni, un attore e modello italoamericano nato a Milano, che risulta molto popolare (40.778 visualizzazioni): una ricerca sul web e scopriamo che il suo volto figura in oltre 200 copertine dei libri Harmony!

Al quinto posto Tamara Ecclestone (38.836), modella e conduttrice tv, figlia di Bernie Ecclestone e nata anche lei a Milano. Al sesto troviamo, invece, Allegra Versace (30.171 visualizzazioni), che controlla l’omonima azienda di moda.
Al settimo una leggenda del cinema italiano, Tinto Brass (28.047), seguito dall’attrice italo-australiana Greta Scacchi (26.685).

Maria de Filippi la spunta anche qua, agguantando il nono posto (18.244).
Chiude la top ten un’eccellenza milanese del passato, il giurista e filosofo Cesare Beccaria (12.926), autore del sempre attuale Dei delitti e delle pene.

Fu così che Milano è diventata la capitale morale

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Milano è diventata “capitale morale” del Paese grazie a un napoletano.
Era il 1881 e Milano organizzò l’Esposizione Industriale, sfidando Torino e i Savoia. In quell’occasione il napoletano Ruggero Bonghi, direttore del quotidiano milanese La Perseveranza, inventò la definizione “capitale morale”, che divenne l’etichetta di Milano agli occhi del mondo.
Già allora Milano si sentiva città guida del Paese e accolse con slancio questa definizione che innescò malumori in altre parti d’Italia, non solo a Roma.
Lo storico Renzo De Felice, negli anni Novanta, contestò la definizione affermando: “se c’è un mito della capitale morale, c’è un mito anche di quella reale. L’Italia ha solo due capitali: Napoli e Palermo, le uniche che ricordano Parigi, Madrid, Vienna.”

Fonte: https://angeloxg1.wordpress.com/2015/10/05/milano_capitale_morale/

Beauty Sushi Buffet con Secret Dinner e Vaniday

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Per la prima volta una Secret Dinner in collaborazione con Vaniday, la piattaforma online dove è possibile trovare e prenotare trattamenti di benessere e di bellezza nella città di Milano.

Vaniday e Secret Dinners ti propongono una cena segreta seguita da alcuni trattamenti di bellezza, in occasione della festa della donna. Il menù della serata prevede un abbondante Sushi Buffet, dell’ottimo vino super selezionato e una sorpresa targata Vaniday.

Partecipa con qualche amica e trascorri una serata informale, gusta il Sushi preparato da un Sushiman di fiducia e rilassati con i trattamenti di Vaniday.

E in più, se ti prenoti con Spotlime ti regaliamo un codice per avere uno sconto di 5 euro.

Che cos’altro puoi desiderare per la festa in rosa per eccellenza?

Ingresso con cena e trattamenti 25 euro con codice SPOTSECRET, con pagamento anticipato di 15 euro.

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Cosa fa la Lombardia contro lo smog? Lo abbiamo chiesto all’assessore Terzi

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All’indomani dell’ultimo scioccante report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dove si legge che sono 1.7 i milioni di bambini sotto i 5 anni che muoiono per cause legate all’inquinamento (dell’aria e dell’acqua) ogni 12 mesi, viene da chiedersi che cosa si stia realmente facendo per far fronte a questo immenso problema.
Subito si capisce come in questo mondo dove lo smog sta uccidendo più di quanto non facciano in un anno gli incidenti stradali ogni stato, regione, comune, cittadino stia cercando la sua strada per far fronte alla strage di questo killer silenzioso e diffuso: l’inquinamento dell’aria.
Così se la Germania crede nel blocco della auto più inquinanti, la Norvegia studia incentivi per le auto a basse emissioni, l’Inghilterra chiede a chi inquina di pagare di più, la Francia usa stickers colorati da applicare alle auto in base a quanto inquinano, gli Stati Uniti hanno cancellato il problema nascondendosi dietro il “negazionismo”, viene da chiedersi cosa stia facendo la Lombardia, una delle regioni, per cause morfologiche, più inquinate d’Europa.
Lo abbiamo chiesto alla persona che in Regione si occupa dell’argomento: l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Claudia Maria Terzi.
“Le azioni messe in campo dall’Europa confermano quanto sia importante la strada di un lavoro comune per affrontare la questione ambientale della qualità dell’aria che riguarda la maggior parte degli Stati europei”. Lo ha detto l’assessore in merito all’ultimo avvertimento inviato dalla Commissione Europea ai cinque Stati, fra cui anche l’Italia: Germania, Francia, Spagna e Regno Unito colpevoli di non aver affrontato le ripetute violazioni dei limiti di inquinamento dell’aria per il biossido di azoto (NO2).
“La Commissione – ha spiegato l’assessore regionale – ha esortato anche il nostro Paese ad agire per garantire una buona qualità dell’aria e salvaguardare la salute pubblica. In base alla direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria, infatti, viene stabilito il valore limite per gli inquinanti atmosferici, tra cui l’NO2; in caso avvengano superamenti, gli Stati membri sono tenuti ad adottare e attuare piani per la qualità dell’aria che stabiliscano misure adeguate a porvi rimedio nel più breve tempo possibile”.
“Abbassare le emissioni inquinanti non è semplice – ha aggiunto Terzi – Regione
Lombardia è da sempre in prima linea nel contrastare le maggiori cause d’inquinamento che gravano sia sulla nostra regione sia sul bacino padano. In particolare, siamo impegnati nella riduzione delle emissioni dai veicoli diesel da oltre un decennio, avendo stabilito una progressiva limitazione della circolazione dei veicoli più inquinanti, favorendo lo sviluppo di una mobilità pubblica a minor impatto ambientale”.
“Regione Lombardia continua a fare la propria parte – ha ricordato Terzi – già nel 2013 siamo stati la prima regione nel Paese ad approvare il Piano Aria (Pria – Piano regionale interventi per la qualità dell’aria).” Questo piano prevede ben 91 azioni di intervento, molte delle quali già in essere, una su tutte i fondi stanziati per il Trasporto pubblico locale.
“Insieme ad altre regioni del bacino padano – ha continuato la Terzi – abbiamo istituito un tavolo di lavoro per la qualità dell’aria con l’obiettivo di coordinare azioni comuni già dal 2005, rinnovato nel 2007 ed in ultimo con la partecipazione di 5 ministeri nel 2013. Ricordo, infine, che per quanto attiene alle emissioni di polveri sottili derivanti dalla combustione di biomassa legnosa in ambito domestico, abbiamo approvato una classificazione ambientale dei generatori di calore anticipando addirittura di cinque anni i contenuti della direttiva Ecodesign che porterà a una classificazione vigente in tutti i Paesi”.
“Stiamo lavorando da tempo alla riduzione degli inquinanti – ha concluso -, sono convinta che su questa partita si debba giocare un’azione comune non solo tra tutte le regioni del bacino padano, ma anche con lo Stato e la Commissione europea, per il rilevante contributo che questi livelli di governo possono garantire in termini di responsabilità sia dal punto di vista normativo, sia per quanto riguarda le relative risorse”.

Così nacque il traffico. Tutta colpa di un romano

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Marco Aurelio Valerio Massimiano Erculio, noto più semplicemente come Massimiano, nel 286 d.C. divenne imperatore romano e decise di spostare la capitale a Milano. Fino ad allora Mediolanum era un grande centro di commerci ma dopo la decisione dell’augusto si ritrovò sommersa dal traffico. Al commercio si aggiunse l’indotto generato dal ruolo di capitale e per la prima volta si registrarono ingorghi e difficoltà nei trasporti.

Nei pochi anni del suo regno Massimiano lasciò a Milano delle opere imponenti:
– un grande ippodromo o circo, il più grande dell’epoca delle tetrarchia, dotato di una parte monumentale con due torri, una delle quali esiste ancora trasformata in campanile del convento di San Maurizio Maggiore;
– un mausoleo ottagonale (uguale a quello nella villa di Diocleziano a Spalato) per il quale fece costruire un sarcofago di porfido egiziano. Dopo varie vicissitudini è divenuto il fonte battesimale del Duomo;
– ampliò notevolmente i palazzi imperiali, che davano direttamente sul circo;
– fece costruire delle mura dotate di torri a 24 lati, per uno sviluppo di circa 4,5 km.
– costruì le terme Erculee, in un’area a est della città.

David Lynch: The Art Life al Beltrade

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Il film ritrae il regista David Lynch nel suo studio sulle colline sopra Hollywood, mentre racconta aneddoti dal proprio passato, come fossero scene da un suo film.

Strani personaggi emergono come ombre dalle pieghe del tempo, ma solo per scomparire ancora di nuovo, lasciando un segno indelebile sull’artista e sullo spettatore.

David Lynch: The Art Life mette anche in luce le paure, le contraddizioni e gli sforzi che Lynch ha dovuto superare durante la propria carriera.

 

E mette in scena gli incontri con le persone che hanno contribuito alla sua formazione.

Appare così evidente che già da giovane Lynch vedesse il mondo in modo diverso, assimilandone le ombre e impiegando i propri sogni fino a creare gli affreschi visionari che hanno ipnotizzato il pubblico di tutto il mondo.

Il film, al cinema Beltrade ancora per qualche giorno, è un’occasione unica per approfondire l’opera di un regista che ha rivoluzionato il cinema.

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Moonlight, film da Oscar al Cinema Anteo

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Abbiamo sentito parlare molto di Moonlight.

Non solo per l’errore agli Oscar, il film che si è aggiudicato – non senza imbarazzi per il falso annuncio – il premio come “Miglior film” e si è aggiudicato la statuetta d’oro più importante è al cinema da un po’.

Se non l’hai ancora visto, puoi recuperare andando all’Anteo.

Moonlight rimarrà ancora un po’ nella programmazione.

Non perderlo.

Ma cos’è Moonlight?

Miami. Little ha dieci anni ed è il bersaglio dei bulli della scuola.

Sua madre si droga, e lui trova rifugio in casa di Juan e Teresa, dove può parlare poco, ma sa che può trovare le risposte alle domande che più gli premono.

Nero fra soli neri, dei suoi coetanei non condivide l’atteggiamento aggressivo, l’arroganza che indossano fin da piccoli.

Chiron – è questo il suo vero nome – non è un duro, ma nemmeno un debole.

È gay e, anche se non lo dice, non sa essere chi non è, non sa e non vuole adeguarsi, così si ribella e finisce in prigione.

Quando esce, Black è diverso, cambiato, apparentemente un altro, ma sempre lui.

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Come si chiamano a Milano i disoccupati

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A Milano non ci sono disoccupati.

Come si chiamano a Milano i disoccupati

#1 Freelance

E’ un termine della lingua inglese per indicare un soggetto che effettui un’attività assimilabile a quella di chiunque altro. Esprime disponibilità verso qualunque lavoro sottopagato.

#2 Angel

Fa finta di avere il grano, è disponibile a lavorare gratis.

#3 Coach

Cerca un lavoro ma gli basta anche starti vicino.

#4 Personal shopper

Faceva la commessa o l’autista della navetta per Serravalle.

#5 Influencer

Prima i disoccupati erano giornalisti, poi sono diventati bloggers, oggi sono influencers.

#6 Presso me stesso

Versione social.

#7 You tuber

Gli unici senza lavoro che guadagnano un sacco.

#8 Digital strategist

Ormai ha perso ogni speranza. Si è inventato una qualifica inutile di cui nessuno ha bisogno.

#9 Consulente

In attesa della pensione.

#10 Startupper

Sogna di svegliarsi una mattina con in numeri dell’enalotto. Se si definisce seriale significa che non ne ha azzeccata una.

MIlano è la capitale mondiale dei consolati

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Milano è la città al mondo che, dopo New York, vanta il maggior numero di consolati: tutti i principali paesi sono presenti, almeno con un ufficio commerciale o con un console onorario.

Milano è anche la città italiana che conta il maggior numero di gemellaggi con le principali città “non capitali” del mondo.

Le Cannibale presenta Motel Lachapelle

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Le-Cannibale

Motel Lachapelle ha sei camere, un giardino, mura in pietra di un vecchio monastero del 1400.

È ubicato in una strada al sud di Milano ed ha una particolarità: accoglie solo chi lascia libero il proprio estro e lo cavalca.

Apre le sue porte la notte del venerdì di Carnevale: trasgressione, fantasia, desiderio vi attendono varcata la soglia.

5 djs divisi in tre stanze.

Perditi tra le mura della casa del vizio: scegli il tuo costume e trasformati in un personaggio che incarna colore e follia.

Solo chi saprà raccontare una storia con il proprio corpo potrà conoscere i segreti di questo folle motel.

Le Cannibale e 4cento vi invitano a una festa di Carnevale come non ne avete mai viste.

Un tributo al genio del fotografo David Lachapelle e alle sue creature.

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ADOTTIAMO Roma: come Milano risolverebbe i problemi della capitale

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Siccome non ce la fanno, arriva SuperMilano che mette a posto Roma.

Adottiamo Roma: come Milano risolverebbe i problemi della capitale

#1 Il caos

Roma è ingolfata, ha una stratificazione di poteri che la paralizzano. Primo intervento per salvarla è di eliminare la politica, levando la capitale. Diventerebbe una città di provincia che vive di turismo e di sana amministrazione, come Todi o Venezia.

#2 La spazzatura

Lo sapete che a Roma ci sono ancora i cassonetti? A Milano la spazzatura devi portarla fuori ma non ci sono i cassonetti, ci sono bidoni per le raccolta differenziata o semplici cestini. I cassonetti vanno eliminati, subito.

#3 Assenteismo nei vigili urbani

Qui bisogna fare come Giulio cesare che reclutava i suoi legionari tra le tribù della Gallia Cisalpina. Mettere vigili urbani lombardi, non mollano mai.

#4 Le buche

Usare solo muratori bergamaschi, sono i migliori del mondo.

#5 I mezzi pubbici che non passano

Qui si deve mettere assieme creatività e concretezza che hanno reso grande Milano nel mondo.
Basta raddoppiare gli stipendi ma consegnarli agli autisti solo quando arrivano alla fermata.
Si potrebbe adottare un sistema automatico di conteggio che calcola lo stipendio sulla base dei chilometri percorsi: ogni corsa sarebbe una corsa a punti.

#6 Il ridotto orario di lavoro negli uffici pubblici

Dopo mezzogiorno si adotta il fuso orario di New York. Così vanno avanti a lavorare fino a sera senza pause.

#7 Scavi metropolitana

Il problema di Roma è che ad ogni colpo di zappa esce fuori un’antica rovina romana? Basta fare la metropolitana aerea, come a La Paz.

#8 Traffico

Milano è più piccolina ma ha l’area pedonale più grande d’Europa. Roma non può certo essere da meno: si deve chiudere la città al traffico. E per fermare subito la corsa ai pass, imporre la tolleranza zero ai permessi.

#9 Sindaco che non riesce a fare il sindaco

E’ un problema cronico che riguarda ogni colore politico e si estende a cascata su ogni tipo di amministratore. Visto che a Roma sono tutti amministratori, l’amministrazione va data in appalto all’esterno, non può più essere dei dipendenti pubblici. E il sindaco va abolito.

#10 Debiti senza fine

Bisogna fare dei bond mondiali per Roma. Oppure chiederli al Papa: il Grande Giubileo per la capitale della Chiesa, 5 euro a testa per tutti i cattolici.

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
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Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

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La città più creativa d’Italia

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I cittadini più creativi sono i residenti in Lombardia (1176), in Emilia Romagna (836) e Veneto (820).
Per città al primo posto sono i cittadini di Milano (498), seguiti da quelli di Bologna (340) e Roma (297). Agli ultimi posti si posizionano invece i cittadini di Basilicata (10), Molise (8) e Valle D’Aosta (5).
Per i marchi le città più creative sono Milano (4103), Roma (3618) e Torino (1334).
Oltre una su cinque nuove idee viene depositata a Milano.

Dati Senaf (elaborati su base UIBM, Ufficio italiano brevetti e marchi)

Humboldt Books: presentazione da VO LUME

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Questa sera appuntamento ricco da VO LUME con la casa editrice Humboldt Books.

La fotografa ed editrice Giovanna Silva e lo scrittore Ivan Carozzi si incontreranno in via Paladini.

E insieme approfondiranno il mondo, i temi e i libri di Humboldt Books attraverso una presentazione non convenzionale della casa editrice.

Humboldt Books è una casa editrice milanese specializzata in narrativa di viaggio.

Trae ispirazione dalle esplorazioni scientifiche del XVIII e XIX secolo.

La casa editrice raccoglie esperienze multidisciplinari, unisce saperi e tecniche per raccontare viaggi e paesi con sguardo attento e non convenzionale.

Giovanna Silva è Humboldt Books.

Ha pubblicato ‘Ontani a Bali’ con Emanuele Trevi e ‘Tutta la solitudine che meritate, un viaggio in Islanda’ con Claudio Giunta, ora alla terza edizione.

Ha dedicato libri di reportage ai deserti americani, alla Libia dopo la guerra, alle discoteche italiane e d’Europa (Nightswimming).

Nel 2014 ha partecipato alla Biennale di Architettura di Venezia.

Ivan Carozzi invece è scrittore e caporedattore a Linus.

È autore di ‘Figli delle stelle’ (Baldini&Castoldi 2014) e ‘Teneri violenti’ (Einaudi Stile Libero 2016).

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Taxiwars all’Arci BIKO

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Taxiwars, fomazione composta da Tom Barman, fondatore e frontman dei dEUS, Robin Verheyen (sassofonista), Nicolas Thys (bassista) e Antoine Pierre (batterista), arriva al BIKO.

La formazione, composta, poliedrica e validissima, ha all’attivo numerose tappe, dopo solo un anno di attività. Si è infatti esibita nei piccoli jazz club ai festival più prestigiosi.

“Fever” è il loro ultimo lavoro e sa di jazz purissimo, 100% sotterranei, tavolini, fumo di sigaretta, caffè lungo, luci soffuse, batteria ovattata.

 

E che rivivrai questa sera al concerto dei Taxiwars all’Arci BIKO.

Dove uesta sera i Taxiwars daranno vita ad un live unico per presentare il loro ultimo disco.

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I 5 migliori ristoranti per mangiare cucina regionale a Milano

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Abitare a Milano non vuol dire solo avere la fortuna di poter avere una vastissima scelta di ottimi ristoranti italiani (i migliori li abbiamo riportati qui) o etnici (che ritrovate qui), ma anche poter ritrovare i gusti del tutto unici delle nostre regioni. Abbiamo selezionato 5 tra i migliori ristoranti a Milano in cui assaggiare le cucine tipiche regionali, siete d’accordo con noi?

Il capestrano
Il ristorante adatto in cui assaggiare le famose pallotte al formaggio e uovo (di cui vi parlai già in questo articolo) e perdersi tra i veri arrosticini abruzzesi, senza rinunciare all’eleganza e all’atmosfera soft di un locale curato nei minimi dettagli.

Delicatessen
In Corso Buenos Aires c’è un dolce angolo di Trentino: spazle, bretzel, marmellate e innumerevoli dolci altoatesini, tra cui provare il leggendario strudel (rigorosamente con panna) e la Schwarzplententorte, con farina di grano saraceno e marmellata di mirtilli, accompagnata da un buon succo di mele.

Hosteria Il Castelletto
Chiamatelo crescentina, torta fritta o più semplicemente gnocco fritto; accompagnatelo con Lambrusco e salumi nostrani, terminate il tutto con tigelle al miele o marmellata… e vi sembrerà di essere sui colli bolognesi a bordo di una Vespa 50 Special con Cremonini in persona.

Ristorante pizzeria Maruzzella
34 anni di vera pizza napoletana vicinissima alla fermata di Porta Venezia. Mozzarella di bufala campana DOC, forno a legno e mani volenterose. Da provare gli ottimi calzoni e le schiacciate.

Antica trattoria della pesa
Chi si dice milanese e non ha mai mangiato all’ Antica Trattoria della Pesa, non è degno di nominare il nome Ambrogio, né di varcare le porte del Duomo. Il miglior posto al mondo per assaggiare la vera cassoeula, l’ossobuco con risotto alla milanese e, naturalmente, l’amata cotoletta.

Milano è la sola città al mondo ad aver vinto la CHAMPIONS con 2 squadre

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La classifica delle vincitrici della champions league di calcio è:
1. Real Madrid 13 vittorie
2. Milan 7
3. Liverpool 5
3. Bayern Monaco 5
3. Barcellona 5
6. Ajax 4
7. Inter 3
7. Manchester United 3
9. Juventus 2
9. Porto 2
9. Nottingham Forest 2
9. Benfica 2
Altre 10 squadre (nessuna italiana) l’hanno vinta una volta sola.
Milano è l’unica città ad aver vinto la champions con due squadre diverse.

Altre curiosità:
– Per nazione, la Spagna è prima con 16 champions vinte, seguita da Italia e Inghilterra con 12
– il Milan è anche la terza squadra in Europa per numero di champions vinte per numero di champions giocate (25%), dietro ad Aston Villa e a Nottingham Forest (che però ne hanno giocate molte meno)
– Nell’edizione 2002-03, durante la semifinale tra Milan e Inter, per la prima e unica volta nella storia della Champions League gli incontri di andata e ritorno si disputarono nello stesso stadio (Giuseppe Meazza). Il fatto fu poi ripetuto durante i quarti di finale del 2004-05.

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Carnevale in Porta Venezia

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Se sei un appassionato di travestimenti e a Carnevale non rinunci al tuo costume. Se sei in cerca di un diversivo ad un mercoledì uggioso, ma anche se hai deciso di fare un giro e basta.

A Porta Venezia sono iniziati i festeggiamenti di Carnevale.

Ogni giorno, fino a domenica, una valanga di cose da fare, posti da scoprire, pranzi luculliani da finire.

Abbiamo selezionato qualche indirizzo di Carnevale per districarti nella fitta rete di locali di Porta Venezia.

Per iniziare pensiamo alla pancia.

Lo so, tra tortelli, chiacchiere e quant’altro ti sembra di non poter ingerire nient’altro.

E invece sono sicura che un posticino per una cena fuori ce l’hai.

Hai anche la scusa perfetta per rimandare di qualche giorno la famigerata dieta per le vacanze, che vuoi di più?

In Porta Venezia, al Consorzio Stoppani, dal 28 febbraio al 4 marzo per Carnevale arriva un menu variopinto con castagnole, tagliatelle arlecchino, rosticciata di carne e per finire tortelli con crema e cioccolato.

Vino al calice, acqua e caffè inclusi.

Se sei affamato di hamburger in tutte le salse, Cherry Bomb Burger fa al caso tuo.

Dal 28 febbraio al 5 marzo, Bun viola, burger di lenticchie, salsa rocktail, flower cheddar, pomodori confit, germogli di soia e insalata… una vera “bomba” di sapori.

Oppure c’è il Carnevale spagnolo da Albufera.

O la pasta fresca di Pasta Fresca Brambilla.

Insomma, esci e non pensarci più.

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Fuggi fuggi per la Brexit: Oxford va a Parigi. Cambridge a Milano?

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Breaking News tutta anglosassone ma con interessanti risvolti per Milano. Il Daily Telegraph ha pubblicato indiscrezioni che riguardano una delle più antiche e rinomate Università della Gran Bretagna, Oxford.

Dopo 700 anni in patria, si legge sul quotidiano inglese, l’università di Oxford sta stringendo accordi con la Francia per aprire un campus a Parigi. Questa in breve, sarebbe la risposta di uno dei più prestigiosi istituti universitari del mondo alla Brexit.

E non sarebbe l’unica. Sembra che anche l’Università di Warwick, a Nord di Londra, sia stata contattata dai francesi. Questi dirimpettai della Gran Bretagna, ex-nemici, oggi più che mai amici, hanno quindi offerto alle due università inglesi una scappatoia in vista della perdita dei finanziamenti Ue che da qui a due anni, se la Brexit dura della May avrà un seguito, cadrà su di loro come una mannaia.

Basti pensare al fatto che perderanno ogni accesso ai finanziamenti messi in campo dall’Ue con il programma Horizon 2020. Un programma che è un vero e proprio strumento finanziario di attuazione di “Unione dell’Innovazione”, un’iniziativa faro della strategia Europa 2020 volta a difendere e garantire la competitività globale dell’Europa. Con un budget di 80 miliardi di euro, il nuovo programma per la ricerca e l’innovazione dell’UE è la spinta per la creazione di nuova crescita e nuovi posti di lavoro in Europa.

Il programma è aperto a tutti e presenta una struttura semplice che permette ai partecipanti di accedere più facilmente ai finanziamenti e concentrarsi su ciò che è veramente importante per la realizzazione dei loro progetti. Dunque piccole e medie Imprese, università, aziende attive nel settore tecnologico, istituti di ricerca, ricercatori possono partecipare al programma, ma solo se sono dentro l’Unione.
A Oxford è stato detto che se aprirà un campus in Francia, questa acquisirebbe subito lo status giuridico francese e potrebbe quindi continuare a ricevere i finanziamenti UE. Come parte della proposta francese, le università britanniche potrebbero spostare i corsi di laurea e i programmi di studio a Parigi e creare titoli di studio e laboratori di ricerca congiunti. Se Oxford e altre Università accettassero questa proposta, la costruzione dei nuovi campus a Parigi potrebbe iniziare già nel 2018.

Un portavoce di Oxford ha detto che non è stata ancora presa nessuna decisione ma ha aggiunto, lasciando intendere a chi vuol capire: “Oxford è sempre stata un’università internazionale ed è determinata a rimanere aperta al mondo qualunque sia il futuro panorama politico”.

Ma se Parigi si è fatta avanti con Oxford, perché Milano non potrebbe ad esempio farsi avanti con un’altra antica e inglesissima istituzione Universitaria dall’afflato altrettanto internazionale come Cambridge?

Non c’è tempo da perdere per i governanti italiani e per gli amministratori di Milano che, con un po’ di lungimiranza, potrebbero cogliere l’attimo fuggente della Brexit per fare di Milano non solo un hub dello stile e del design, ma anche della formazione e dell’innovazione, in una Europa che, se da una parte sta perdendo pezzi, dall’altra potrebbe darci delle opportunità da cogliere per crescere e prosperare.


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