Cosa fa la Lombardia contro lo smog? Lo abbiamo chiesto all’assessore Terzi

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All’indomani dell’ultimo scioccante report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dove si legge che sono 1.7 i milioni di bambini sotto i 5 anni che muoiono per cause legate all’inquinamento (dell’aria e dell’acqua) ogni 12 mesi, viene da chiedersi che cosa si stia realmente facendo per far fronte a questo immenso problema.
Subito si capisce come in questo mondo dove lo smog sta uccidendo più di quanto non facciano in un anno gli incidenti stradali ogni stato, regione, comune, cittadino stia cercando la sua strada per far fronte alla strage di questo killer silenzioso e diffuso: l’inquinamento dell’aria.
Così se la Germania crede nel blocco della auto più inquinanti, la Norvegia studia incentivi per le auto a basse emissioni, l’Inghilterra chiede a chi inquina di pagare di più, la Francia usa stickers colorati da applicare alle auto in base a quanto inquinano, gli Stati Uniti hanno cancellato il problema nascondendosi dietro il “negazionismo”, viene da chiedersi cosa stia facendo la Lombardia, una delle regioni, per cause morfologiche, più inquinate d’Europa.
Lo abbiamo chiesto alla persona che in Regione si occupa dell’argomento: l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Claudia Maria Terzi.
“Le azioni messe in campo dall’Europa confermano quanto sia importante la strada di un lavoro comune per affrontare la questione ambientale della qualità dell’aria che riguarda la maggior parte degli Stati europei”. Lo ha detto l’assessore in merito all’ultimo avvertimento inviato dalla Commissione Europea ai cinque Stati, fra cui anche l’Italia: Germania, Francia, Spagna e Regno Unito colpevoli di non aver affrontato le ripetute violazioni dei limiti di inquinamento dell’aria per il biossido di azoto (NO2).
“La Commissione – ha spiegato l’assessore regionale – ha esortato anche il nostro Paese ad agire per garantire una buona qualità dell’aria e salvaguardare la salute pubblica. In base alla direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria, infatti, viene stabilito il valore limite per gli inquinanti atmosferici, tra cui l’NO2; in caso avvengano superamenti, gli Stati membri sono tenuti ad adottare e attuare piani per la qualità dell’aria che stabiliscano misure adeguate a porvi rimedio nel più breve tempo possibile”.
“Abbassare le emissioni inquinanti non è semplice – ha aggiunto Terzi – Regione
Lombardia è da sempre in prima linea nel contrastare le maggiori cause d’inquinamento che gravano sia sulla nostra regione sia sul bacino padano. In particolare, siamo impegnati nella riduzione delle emissioni dai veicoli diesel da oltre un decennio, avendo stabilito una progressiva limitazione della circolazione dei veicoli più inquinanti, favorendo lo sviluppo di una mobilità pubblica a minor impatto ambientale”.
“Regione Lombardia continua a fare la propria parte – ha ricordato Terzi – già nel 2013 siamo stati la prima regione nel Paese ad approvare il Piano Aria (Pria – Piano regionale interventi per la qualità dell’aria).” Questo piano prevede ben 91 azioni di intervento, molte delle quali già in essere, una su tutte i fondi stanziati per il Trasporto pubblico locale.
“Insieme ad altre regioni del bacino padano – ha continuato la Terzi – abbiamo istituito un tavolo di lavoro per la qualità dell’aria con l’obiettivo di coordinare azioni comuni già dal 2005, rinnovato nel 2007 ed in ultimo con la partecipazione di 5 ministeri nel 2013. Ricordo, infine, che per quanto attiene alle emissioni di polveri sottili derivanti dalla combustione di biomassa legnosa in ambito domestico, abbiamo approvato una classificazione ambientale dei generatori di calore anticipando addirittura di cinque anni i contenuti della direttiva Ecodesign che porterà a una classificazione vigente in tutti i Paesi”.
“Stiamo lavorando da tempo alla riduzione degli inquinanti – ha concluso -, sono convinta che su questa partita si debba giocare un’azione comune non solo tra tutte le regioni del bacino padano, ma anche con lo Stato e la Commissione europea, per il rilevante contributo che questi livelli di governo possono garantire in termini di responsabilità sia dal punto di vista normativo, sia per quanto riguarda le relative risorse”.


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Francesca Spinola
Francesca Spinola. Giornalista, mamma di due teenagers, collaboro con Turner Television come Compliance Video Editor. Una tesi di laurea in Senegal, un’avventura da corrispondente estero dalla Libia, tanti anni da freelance con servizi dall’Africa, dal Brasile, dalla Turchia. Specializzanda in arabo e islamistica presso il PISAI. Una passione per i viaggi, romana di nascita, cittadina del mondo.