🔴 La PASTIGLIA per curare il COVID a casa: Genova la sperimenta per prima

Una compressa che abbassa la carica virale del virus e che potrebbe curare i pazienti a casa

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Credit: @audioramanoticias

Ci sono gli anticorpi monoclonali e i vaccini, ma per combattere il Covid potremmo avere un asso nella manica.

Si chiama Molnupiravir ed è un farmaco sperimentale che potrebbe permettere ai pazienti affetti da Covid-19 di curarsi in casa.

La PASTIGLIA per curare il COVID a casa: Genova la sperimenta per prima

# Genova scelta per iniziare la sperimentazione

Genova è stata scelta insieme ad altri sei centri italiani per testare un nuovo farmaco in compressa per curare il Coronavirus.

Qui in questi giorni inizieranno i test per questo nuovo farmaco sperimentale, sempre continuando parallelamente la sperimentazione degli anticorpi monoclonali.

A fare la differenza contro questo virus potrebbe essere una pastiglia di nome Molnupiravir, un nuovo antivirale che sembra essere molto efficace.

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“Se i risultati saranno positivi, potrebbe essere una delle cure da dare a casa ai pazienti con il virus”. Queste le parole di Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, sulla sua pagina Facebook.

# Il Molnupiravir

Credit: @audioramanoticias

Il Molnupiravir, in quanto compressa, potrebbe permettere ai malati di curarsi in casa.

Durante gli studi il farmaco si è dimostrato efficace: sembra riuscire ad evitare che i pazienti vadano verso una forma grave di Covid, oltre ad abbreviare la fase infettiva e ridurre rapidamente i focolai locali.

Questo permette di abbassare la carica virale e dunque la trasmissibilità.

La speranza l’infettivologo genovese è di poter iniziare la sperimentazione già nella prima settimana di aprile, così facendo si potrebbero avere le informazioni sufficienti per stabilirne la sicurezza e l’efficacia già in estate.

Secondo studi oltreoceano ci sarebbero effetti nell’immediato.

I dati presentati di uno studio americano di fase 2 (su 200 pazienti non ospedalizzati), dimostrano gli effetti positivi del farmaco dopo solo cinque giorni dalla somministrazione: la carica virale si riduce in tutti i pazienti. 

# Lo studio sugli anticorpi monoclonali

Credit: Facebook Matteo Bassetti

Ora che i monoclonali sono arrivati in tutta Italia cerchiamo di usarli. Abbiamo un’arma in più”, è così che Bassetti scrive su Facebook il 18 marzo, dimostrando l’orgoglio e la speranza per i nuovi studi.

Il primo paziente di questi studi in Liguria è stato trattato nei giorni scorsi all’Ospedale San Martino di Genova; la sperimentazione con gli anticorpi è iniziata su un un uomo di 71 anni con cardiopatia.

Bassetti spiega: “Deve essere somministrato molto precocemente entro 72 ore dalla positività del tampone o entro dieci giorni dall’esordio sintomi. Per far questo bisogna occorre a prendere il paziente a casa ovvero intercettarli precocemente. I malati candidabili a questa cura sono pazienti con più di 65 anni o con comorbidità ovvero soggetti in cui il Covid può dare una malattia più grave”.

Dopo essere stato ricoverato per un’ora, il paziente è tornato a casa.

# Una nuova speranza

L’efficacia della sperimentazione sugli anticorpi monoclonali e adesso la nuova compressa si aggiungono a tutte le armi che stiamo trovando contro il Covid-19.

“Ora abbiamo un’arma in più per le fasi iniziali dell’infezione. Una bellissima notizia”, scrive Bassetti.

Fonti: mentelocale.it

Continua la lettura con: L’allarme di SCIENCE: se non apriamo tutto il Covid finirà tra 10-20 ANNI

ARIANNA BOTTINI

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Arianna Bottini
Classe 1998, mi sto laureando in Scienze psicosociali della comunicazione. Sono alla ricerca del mio posto nel mondo; nel frattempo viaggio, leggo, cucino e compro piante.