🔴 Il GOVERNO ricorre al CONSIGLIO DI STATO contro la decisione del TAR di togliere il segreto dai verbali del CTS. Cosa ci sarà di così inconfessabile?

Il Governo ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio che aveva disposto nei giorni scorsi di togliere il segreto sui verbali del Comitato Tecnico Scientifico durante l'emergenza sanitaria. Che cosa si nasconde in quei verbali di tanto pericoloso da rendere pubblico?

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Dopo aver prolungato lo stato di emergenza fino al 15 ottobre, unici in Europa, nuova mossa del Governo in opposizione ai principi democratici e di libertà. Ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio che aveva disposto nei giorni scorsi di togliere il segreto e dare pubblica accessibilità ai verbali del Comitato Tecnico Scientifico durante l’emergenza sanitaria. C’è qualcosa da nascondere?

🔴 Il GOVERNO ricorre al CONSIGLIO DI STATO contro la decisione del TAR di togliere il segreto dai verbali del CTS. Cosa ci sarà di così inconfessabile?

# La desecretazione dei verbali con sentenza del 13 luglio da parte del Tar del Lazio

Come avevamo riportato in questo articolo il Tar del Lazio aveva stabilito la desecretazione dei verbali sulla gestione dell’emergenza Coronavirus debbano essere resi noti. La sentenza era stata:  “I giudici amministrativi della Prima sezione quater hanno accolto il ricorso di tre avvocati della Fondazione Einaudi, che avevano chiesto l’accesso civico ai verbali del Comitato tecnico scientifico anti-Covid.”

# Pubblicazione degli atti del Comitato Tecnico Scientifico? Il governo rifiuta la sentenza del TAR e ricorre in appello

Dopo la “certificazione”, con ultima votazione alla Camera il 29 luglio 2020, della proroga dallo stato di emergenza fino al 15 ottobre, come riporta “la Repubblica” arriva il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che obbligava il Governo a rendere pubblici gli atti che hanno portato alla situazione attuale. Che cosa si nasconde in quei verbali di tanto pericoloso da rendere pubblico?

Abbiamo ispirato la nostra richiesta al solo diritto alla conoscenza” ha commentato Giuseppe Benedetto presidente della Fondazione Einaudi che aveva presentato la richiesta al TAR di rendere pubblici i verbali. “Facciamo un appello perché con un gesto di apprezzabile e intelligente apertura agli italiani la presidenza del consiglio ripensi la sua posizione.

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.