Martina MAZZOTTA: “La mia Milano parte dalla riscoperta della sua MEMORIA”

Una delle protagoniste della cultura milanese anche se... vive a Londra

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Martina Mazzotta

Martina Mazzotta. Una delle protagoniste della cultura milanese anche se… vive a Londra. Una dote innata per l’estetica e una robusta formazione classica e internazionale costituiscono un contributo preziosissimo per il futuro di Milano. Anche da lontano.
A ottobre curerà la retrospettiva su Max Ernst a Palazzo Reale.

Martina MAZZOTTA: “La mia Milano parte dalla riscoperta della sua MEMORIA”

La cosa che ami di più di Milano?

Armonia/disarmonia, contrasti/equilibri, bello/brutto in un insieme dinamicissimo e organico.

Quella che invece ti piace di meno?

L’inquinamento: offusca la visione nitida della città (attraversa il corpo, ma attraversa anche lo spirito)

Credits: @isolpack_since1951
inquinamento acustico

 Il tuo locale preferito?

Il Rigolo”, per motivi biografico-affettivi: un ristorante che riporta alla Milano degli anni ’60-’70-’80, quella dei giornalisti del Corriere, degli artisti di Brera, della borghesia illuminata di un tempo.

Credits: @linneklund
Ristorante Rigolo

 Il tuo passatempo preferito a Milano?

@pinacotecabrera

Avere il privilegio di fare la turista, di andare per musei e chiese, a passeggio a naso all’insù o in bicicletta, scovando gemme incastonate e architetture in un insieme eterogeneo.

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 La canzone su Milano a cui sei più legata?

Sapessi com’e strano, sentirsi innamorati a Milano…

Il luogo dei dintorni di Milano che ami di più?

L’Abbazia di Chiaravalle.

borghi di milano

La cosa più bella che ti è capitata a Milano?

La solidarietà. Nei contesti più diversi, e a più livelli.

 La fermata della metro a cui sei più affezionata (e perché)?

Wagner. Da ragazzina vagheggiavo che potesse risuonarvi una sinfonia. Ora mi piace spuntare da una delle uscite al mercato, o in via Marghera: la qualità di tutto ciò che vi si trova risulta affascinante, vivendo all’estero.

La cosa più curiosa che hai visto a Milano?

La fata-regina-mamma dei gatti del Castello Sforzesco: tutti i giorni (lockdown compreso!) li raggiunge in bici, li va a nutrire, si occupa di loro, parlando e cantando, e questo da più di 30 anni!

 Il quartiere che ami di più?

Due strade: corso Garibaldi e via Tadino.

Caro Sala ti scrivo… (cosa chiederesti al sindaco per rendere Milano ancora migliore)?

Di includere nell’immagine vibrante e scintillante che della città offre, a livello nazionale come internazionale, iniziative di riqualificazione e promozione che contemplino le periferie e le zone meno centrali.

Milano città stato: sei a favore oppure no a che Milano abbia un’autonomia simile a una regione o a una provincia autonoma, come l’hanno le principali città d’Europa?

Dovrei documentarmi di più, ma in linea di principio: sì.

Se dovessi lasciare Milano in quale città ti piacerebbe vivere?

Abito a Londra da anni, ma vivo regolarmente anche Milano: le due città si complementano molto bene a vicenda.

Londra 2018 (foto di Martina Mazzotta)

Se avessi due miliardi per Milano che cosa faresti?

Li investirei nelle scuole, nei corsi per stranieri, nella formazione a tutti i livelli.

Un sogno per Milano: qual è il tuo più grande auspicio per il futuro di Milano?

Che la dea della memoria, Mnemosine, la prenda in custodia. Che Milano riscopra la propria identità storica e culturale, che la trasmetta alle nuove generazioni di cittadini, di tutte le provenienze e contesti, attraverso investimenti mirati alla formazione e all’avvio professionale sul territorio, così da ricreare un tessuto sociale consapevole, competitivo, orgoglioso di appartenere alla propria città e dunque attivo nel viverla e promuoverla.

Gabriele e Martina Mazzotta

Continua la lettura con: #milanomia: tutte le interviste già pubblicate 

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