Quello che i MILANESI NON dovrebbero fare nel resto del MONDO

Qualche regola per evitare di dare il peggio di noi in una città estera

0
Ph. Clker-Free-Vector-Images

A volte un milanese è riconoscibile a vista d’occhio. Se in Italia la prima cosa a tradirlo è la parlata e quella piccola puzza sotto il naso che molti percepiscono, anche nel mondo ci sono alcuni comportamenti che lo fanno identificare. Ecco allora qualche regola per evitare di dare il peggio di noi in una città estera.

Quello che i MILANESI NON dovrebbero fare nel resto del MONDO

#1 Pretendere il rispetto del tempo che vige a Milano

Orologio
Credits: Pinterest

Scena tipica: milanese che fa ballare il piede e tamburella le dita sul tavolo con faccia storta in attesa dell’arrivo del cameriere. Un’attesa che sembra eccessiva, ovunque.
A Milano vige una regola categorica: ogni minuto è importante quindi mai perdere tempo. Anche in vacanza. E si pretende che anche all’estero si abbia lo stesso rispetto del tempo che vige in città. Quasi mai è così però: ogni luogo ha i suoi ritmi e, molto spesso, sono più lenti di quelli di Milano.

#2 Superare gli altri

Credits: allafinediunviaggio.com
andare di fretta Milano

In città, anche senza volerlo o rendersene conto, è una corsa unica. Il milanese ha fretta e questa fretta la dimostra ovunque: in strada, strombazzando a chiunque non sia ancora partito allo scatto del verde, o sul marciapiede, sbuffando ogni volta che qualcuno cammina leggermente più lento del solito. Ed è proprio per questa premura tipica del meneghino che a Milano superare gli altri è la normalità: che tu sia in bici, a piedi, o in auto, se vai lento io ti supero. Il problema è tuo, non mio. C’è anche una certa tecnica nel sorpassare sui marciapiedi: si controlla bene lo spazio a disposizione, si fa capire a quello dietro l’intenzione di superare e si parte in accelerata. Se tutto questo a Milano è normale, all’estero non è così. Addirittura in alcuni paesi del Nord Europa ci sono gli scooter che stanno in coda dietro alle macchine: per un meneghino questo sarebbe follia. Peggio, una perdita di tempo. 

#3 Pensare che con l’aperitivo venga offerto del cibo

Credits: @laprosciutteriamilano
aperitivo Milano

A Milano l’aperitivo fa anche da cena. Seppure anche alcuni aperitivi milanesi stiano diventando scarni (solo con qualche patatina, olive e due o tre salatini), l’aperitivo che conosciamo tutti, in realtà, è così abbondante che sostituisce la cena. All’estero non è così. La maggior parte delle volte, anzi, per poter mangiare mentre si beve uno spritz (anche nello scegliere il cocktail meglio stare attenti) devi ordinare il drink e poi a parte patatine, tagliere o qualsiasi cosa tu voglia accompagnare al bicchiere.

#4 Pretendere il pane al ristorante

Credits: @robina_90
Pane

Al ristorante siamo abituati a chiedere il rifornimento del pane quante volte vogliano, perché tra chi vuole fare la scarpetta e chi aspetta che gli arrivi il piatto mangiando il pane, quest’ultimo almeno una volta finisce sempre. All’estero, invece, è meglio stare un po’ più attenti nel mangiare subito tutto il pane dentro al cestello, perché lo portano con il contagocce e chiederne altro non è visto di buon occhio.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

#5 Non esistono le brioches ripiene di marmellata 

Credits: @greencaffè_ferrara
Brioches alla marmellata

Se si dovesse andare in Francia, innanzitutto, mai parlare di brioches ma piuttosto di croissant. Ma in generale le brioches che conosciamo noi non si trovano ovunque, soprattutto quella ripiene di marmellata. Cioccolato, crema ormai ci sono un po’ ovunque, anche se in alcuni paesi si predilige ancora il croissant vuoto piuttosto che una buona brioches farcita. Ma quella alla marmellata? È pressoché impossibile da trovare, chissà perché all’estero non piaccia…

#6 Pretendere un caffè buono

Credits: comunicaffè.it
Pausa caffè

Non esiste italiano che una volta all’estero non si sia lamentato del caffè. Ed ha anche ragione. Il caffè in Italia è imbattibile e se si esce dai confini sarebbe meglio non ordinarlo più fino al rientro. Innanzitutto la maggior parte dei caffè sono annacquati e quando si decide di provare un espresso, il sapore è così pessimo da non voler più vivere l’esperienza del caffè fino al ritorno a Milano.

#7 Non salutare gli altri

Credits: adnkronos.com
Saluto

A Milano si è sempre un po’ diffidenti con gli altri e per questo non si ha la tendenza di salutare. Salutare uno sconosciuto può essere un segno di una disponibilità equivoca. Assurdo, ma molti lo pensano. Salendo sul bus e in ascensore, ad esempio, al massimo si accenna un sorriso ma non si saluta mai. Questo però non succede all’estero e quindi spesso un milanese risulta maleducato, quando in realtà è solo abitudine. Quindi, una volta usciti dai confini italiani, ma in generale forse meglio dire milanesi, meglio salutare chi si incontra.

#7+1 Parlare male dell’Italia

Credits: r101.it
spettegolare

La parola più spregiativa in tedesco è Nestbeschmutzer: l’insozzatore del nido. E’ il modo in cui si definisce la persona che denigra il luogo in cui vive. L’italiano medio, invece, quando esce dallo Stivale, tende a parlare male del suo Paese. Spesso per fare colpo sugli amici stranieri. Una consuetudine che forse si tramanda da secoli da quando si voleva compiacere il dominatore di turno. Il milanese doc a volte dice anche di peggio. Magari non per compiacere ma perché molti a Milano dell’Italia un po’ si vergognano. Eppure, è segno di classe non parlar male all’estero del proprio paese. Anzi, va difeso dalle critiche altrui.

Continua la lettura con: DIMMI che COSA AMI e ti dirò in che ZONA andare a VIVERE a Milano

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


Articolo precedenteA MILANO si beve sul TRAM DEHOR senza biglietto: la sua fermata permanente
Articolo successivoLa “CRISI della CASA” può essere RISOLTA? Circa 11.000 le case POPOLARI VUOTE a MILANO
Beatrice Barazzetti
Nata nel 1999, mentre studio Economia e Turismo scopro il mondo. Sono una sognatrice ambiziosa, solare e sempre pronta a mettermi in gioco.