Il “QUARTIERE delle ACQUE” di MILANO

Un’area un tempo rigogliosa, ricca di cascine e orti. Qual è la sua storia?

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L’attuale zona di Piazzale Susa, viale Argonne e via Sidoli era conosciuta un tempo come il quartiere dell’Acquabella, un’area rigogliosa, ricca di cascine e orti. Qual è la sua storia? Cosa ne resta oggi?

Il “QUARTIERE delle ACQUE” di MILANO

# Il rigoglioso quartiere Acquabella contrapposto all’Ortica

credits: blog.urbanfile.org

La zona intorno a Piazzale Susa era un tempo ricca di pozzi artesiani che portavano in superficie l’acqua fresca che scorreva in profondità. Queste piccole sorgenti davano vita a numerose marcite che avevano portato, a loro volta, alla costruzione di molte cascine e piccoli borghi agricoli. Le marcite infatti, come noto, sono dei terreni irrigati perennemente che permettono alla vegetazione di crescere, anche d’inverno, in quanto protette dalla temperatura dell’acqua, ideali per la coltivazione degli orti.

La rigogliosità del quartiere era in netto contrasto con quello, poco distante, dell’Ortica che deve proprio il suo nome ai terreni non coltivati e alle molte ortiche che vi crescevano, sintomo di carenza d’acqua.

# La cascina Acquabella e la roggia danno il nome all’intero quartiere

credits: blog.urbanfile.org

In corso Plebisciti, tra le vie Gozzi e Cicognara, si trovava, fino agli anni ’50, un’antica cascina costruita probabilmente nel 1400, che diede proprio il nome all’intera zona. Il casale era stato infatti battezzato Acquabella, per via della presenza della roggia, un canale artificiale, che giungeva in Piazzale Susa. Pare inoltre che proprio in questa piazza si trovasse un grosso avvallamento dove le acque si depositavano, formando un piccolo bacino d’acqua.

# Il bivio ferroviario Acquabella: verso Piacenza e verso Treviglio

credits: blog.urbanfile.org

Nella seconda metà dell’Ottocento, la ferrovia per la stazione di Porta Tosa, oggi Porta Vittoria, passava proprio in questa zona. Nel 1861, per la precisione, nacque un bivio ferroviario dove la nuova linea di Piacenza si divideva da quella di Treviglio. Questa diramazione venne chiamata proprio: bivio dell’Acquabella, tristemente noto per un incidente avvenuto all’inizio del ‘900 che all’epoca suscitò grande commozione nella comunità milanese. Nel 1908 infatti tre convogli si scontrarono a causa di un errore di segnalazione, sette persone morirono e una trentina rimasero ferite.

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# La trasformazione del quartiere

Credits Urbanfile – Susa-Acquabella

La zona nel tempo ha subito diverse trasformazioni.

L’area ha subito i primi lavori nel 1932, in seguito alla riforma ferroviaria di Milano. Vennero dismesse vecchie linee e se ne costruirono di nuove. Nell’anno successivo l’intero asse stradale di viale Argonne era stato tracciato, i platani erano già stati piantati e si procedeva con la costruzione del parterre centrale.

Oggi, i pozzi, la roggia e le cascine sono scomparse e rimangono un ricordo, come quel nome, Acquabella, ormai non più molto usato.

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CHIARA BARONE

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Chiara Barone
Nata e cresciuta a Milano, sono una studentessa all'ultimo anno di Sociologia. Sogno un mondo più inclusivo dove cultura, passione e curiosità siano motore di innovazione e miglioramento.