La celebre Notting Hill di Milano. I suoi segreti.
La «Notthing Hill di Milano»: la sua storia e come arrivarci
# Il contesto urbano

Quartiere Arcobaleno, Burano di Milano e non ultima la Notting Hill meneghina, a cui potremmo aggiungere svariati soprannomi di variopinti quartieri sparsi per il mondo, per definire questo piccolo ma celebre angolo non lontano dal centro. Ci troviamo in via Abramo Lincoln e nella minuscola e quasi del tutto nascosta via Beniamino Franklin, quadrante centro orientale della città a nord di Corso XXII Marzo. Queste graziose unità abitative oggi così borghesi nacquero durante un progetto di riqualificazione urbana per operai, in particolar modo ferrovieri. Il periodo si colloca alla fine del diciannovesimo secolo e l’area interessata altro non era che il terreno non lontano dalla defunta stazione ferroviaria di Porta Tosa. Fu un’intuizione di Riccardo Pavesi, a capo della Società Edificatrice Abitazioni Operaie (Seao) che diede i natali a questa zona. Intuizione urbanistica, certo, ma anche spiccatamente imprenditoriale.
# Lo sviluppo

Il contributo in affitto del personale ferroviario che l’avrebbe occupata, infatti, fu più che decisivo per lo sviluppo del quartiere. Messo su con un investimento iniziale del Pavesi, trovò linfa e autoalimentazione per mano degli stessi residenti che anziché abbandonare le strade che abitavano a loro stessi promosero e supportarono la crescita delle stesse, trasformando semplici alloggi in dei veri e proprio fabbricati via via più dignitosi. Per arrivare al colore, però, manca ancora qualche decennio.
# Le case oggi
Perché come spesso accadde durante il dopoguerra e gli anni del boom economico, la città andò incontro a rimescolamento abitativo e rinnovamenti urbani che portarno alcune zone ad arricchirsi ed altre a spopolarsi, ed è quel che successe anche in via Lincoln. La Seao vendette tutte le case, e la zona sarebbe certamente scivolata nel degrado se non ci fossero stati i tre ingegneri Poggi, Mazzocchi e Cerruti, che anziché avallare la vendita acquistarono in blocco tutte le villette, diedero loro queste sgargianti tonalità per poi rivenderle negli anni a benestanti compratori, più che mai orgogliosi di abitare nelle case più colorate di Milano.

Oggi le villette sono protette da un ingresso privato sprovvisto di parcheggi ai non residenti, conferendo alla zona tutta la tranquillità che un posto così originale merita. Soprattutto quando a cercarlo sono i turisti. Per visitare la Notting Hill milanese si deve scendere alla nuova fermata della Metro 4 (linea blu) di piazza Tricolore, e passeggiare per non più di dieci minuti.
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CARLO CHIODO