I numeri TERESIANI: gli strani NUMERI CIVICI di Milano

Quando Milano iniziò a dare i numeri

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Girando per Milano si può notare su alcuni palazzi un numero diverso rispetto a quello civico. Un numero che rimanda a origini antiche. Per capire di cosa si tratta bisogna fare qualche passo indietro, ritornando nella Milano del Settecento. 

I numeri TERESIANI: gli strani NUMERI CIVICI di Milano

# 1786: Milano inizia a dare i numeri

1786. Il ministro austriaco Wilczeck, per volontà dell’imperatore d’Austria Giuseppe II, incarica il marchese Ferdinando Cusani, “giudice delle strade”, di far appendere sulle strade di Milano il nome della rispettiva via. A ogni casa viene assegnato un numero nominato “teresiano”, perché utilizzato sotto Maria Teresa d’Austria.

# Il numero 1 a Palazzo Reale

Il piano con i nuovi numeri civici viene pubblicato il 16 novembre 1787 nella “Pianta di Milano” di Arcangelo Lavelli. Secondo un sistema progressivo unico, si parte dal Palazzo Reale col numero 1, per poi proseguire in senso circolare a spirale, dal centro alla periferia che allora era cinto dalle mura spagnole, fino ad arrivare all’ultimo numero, il 5314.

# 1830: si passa alle lettere alfabetiche

Nel 1830 i numeri progressivi vengono riordinati, contrassegnando ai precedenti numeri delle lettere alfabetiche (ad esempio, 560-560A-561) per denominare i nuovi edifici.

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Nel 1866, di fronte alle difficoltà di una tale numerazione, il sistema venne modificato secondo la numerazione via per via, coi pari sulla destra venendo dal centro, che è il sistema ancora in vigore.

Il sistema “austriaco” della numerazione civica fu adottato anche dalla città di Parigi dal 1791 al 1805, mentre attualmente è utilizzato solo a Venezia.

Continua la lettura con:10 cose in cui Milano è rimasta austriaca

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