Che piaccia o meno, Milano è una città multiculturale: da un lato le banlieue, dall’altro Chinatown. Perché i quartieri segnati dal degrado non possono prendere ispirazione dal distretto etnico più riuscito di Milano e, forse, d’Italia? Questi sono i 5+1 quartieri etnici che potrebbero sorgere in città.
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Le altre Chinatown: 5+1 quartieri etnici di grande attrazione che potrebbero sorgere a Milano
La comunità egiziana a Milano è già profondamente integrata, ma un quartiere dedicato potrebbe valorizzarne l’identità culturale e offrire nuove attrazioni alla città. San Siro, con la presenza della scuola araba, è la location ideale. Immaginiamo un’Egyptown con al centro un edificio a forma di piramide, simbolo iconico del legame italo-egiziano. Questa struttura potrebbe ospitare un ristorante tradizionale che offre koshari, un piatto di riso, lenticchie e pasta, condito con salsa di pomodoro e cipolla fritta, e ful medames, uno stufato di fave.
In aggiunta, il quartiere potrebbe ospitare negozi di artigianato egiziano, una biblioteca dedicata alla cultura araba e un centro culturale per workshop su calligrafia e danza tradizionale. L’obiettivo è creare un luogo d’incontro, non di separazione, dove milanesi e turisti possano scoprire la ricchezza dell’Egitto.
Un monumento centrale, come una piramide moderna, potrebbe fungere da simbolo di connessione culturale e diventare un’attrazione iconica. Con festival annuali, come una fiera del cinema egiziano o una celebrazione della musica araba, Egyptown potrebbe trasformarsi in un punto di riferimento sia per la comunità locale che per i visitatori.
#2 La Medina di Viale Padova
Via Padova potrebbe trasformarsi in un quartiere che celebra le tradizioni islamiche, abbracciando culture diverse dal Marocco alla Turchia, dall’Asia Minore al Medio Oriente. Al centro, una grande moschea, già prevista per la zona, potrebbe fungere da punto di riferimento. Attorno ad essa, un bazar, tipico suk, potrebbe ospitare negozi di spezie, tessuti, gioielli e artigianato.
Le strade del quartiere potrebbero essere decorate con archi e motivi geometrici tipici dell’arte islamica, creando un’atmosfera esotica e accogliente. Eventi come il Ramadan e l’Eid potrebbero diventare appuntamenti cittadini, coinvolgendo l’intera comunità milanese. Concerti di musica araba, letture poetiche e laboratori di cucina tradizionale potrebbero arricchire il programma culturale del quartiere, rendendolo una meta vibrante e attrattiva.
#3 UK meets Milan
#4 Latinos Milano
Un quartiere dedicato al Sud America potrebbe sorgere tra Lambrate e Niguarda, dove già risiede una folta comunità peruviana. Qui, tradizioni culinarie e culturali di paesi come Argentina, Brasile e Messico potrebbero convivere, offrendo ai milanesi un assaggio delle diverse anime del continente. Ristoranti argentini con asado, la tradizionale grigliata di carne, locali brasiliani con musica samba e tacos messicani potrebbero animare le strade.
Le piazze del quartiere potrebbero essere decorate con murales colorati che rappresentano la storia e le tradizioni sudamericane, mentre mercati settimanali offrirebbero prodotti tipici come il mate, una bevanda a base di foglie di erba mate, spezie e artigianato. Eventi come il Carnevale brasiliano, con parate e musica dal vivo, o il Día de los Muertos messicano, una celebrazione della morte che include altari e coloratissime decorazioni, potrebbero trasformare il quartiere in un palcoscenico di cultura e festa. Una scuola di ballo per imparare salsa e tango completerebbe l’esperienza.
#5 Japantown: il riflesso di Chinatown
Chinatown potrebbe avere il suo corrispettivo giapponese in una Japantown, magari nella zona di Porta Ticinese. Qui, i milanesi potrebbero immergersi nella cultura nipponica, tra ristoranti di sushi e ramen, negozi di manga e anime (fumetti e cartoni animati giapponesi), e un tempio shintoista, luogo di culto delle tradizioni religiose giapponesi, dove celebrare il capodanno giapponese. Le strade potrebbero essere illuminate da lanterne tradizionali e alberi di ciliegio, simbolo della primavera giapponese.
Un cinema dedicato ai film di Akira Kurosawa, uno dei registi più celebri del Giappone, e Hayao Miyazaki, il fondatore del noto Ghibli, potrebbe diventare un punto di riferimento per gli appassionati. Il quartiere potrebbe ospitare workshop di calligrafia giapponese, ikebana (arte giapponese della composizione floreale) e una scuola di arti marziali. Con eventi come il festival del sakura, la fioritura dei ciliegi, Japantown potrebbe diventare un luogo dove tradizione e modernità si incontrano, rappresentando il Giappone in tutta la sua complessità.
#5+1 Dhelitown: l’India a Milano
Infine, un quartiere dedicato all’India potrebbe sorgere in zona Bovisa, quartiere in piena trasformazione. Qui, mercati di spezie, negozi di sari, il tradizionale abito indiano, e ristoranti di cucina tipica potrebbero creare un’atmosfera unica. Le strade potrebbero essere decorate con rangoli, disegni colorati realizzati con polveri, e luci che richiamano le celebrazioni del Diwali, il festival delle luci, trasformando il quartiere in una festa continua.
Un tempio induista potrebbe completare il progetto, diventando un punto di riferimento spirituale e culturale. Festival come l’Holi, il festival dei colori, con le sue polveri colorate, potrebbero attirare visitatori da tutta la città. Inoltre, laboratori di cucina indiana e corsi di yoga con maestri autoctoni dell’india potrebbero arricchire l’offerta culturale del quartiere, rendendolo un luogo di incontro e scambio tra le culture.
Continua la lettura con: E se a Est sorgesse una nuova Milano?
MATTEO RESPINTI
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