La nuova Piazza Castello in total white: cosa manca ancora per l’inaugurazione ufficiale

Dopo quattro anni di ritardi è stato formalmente chiuso il cantiere per il restyling di Piazza Castello. Come si mostra oggi e cosa manca

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I lavori sono formalmente conclusi. Attualmente è in corso la sistemazione degli ultimi dettagli per procedere poi all’inaugurazione ufficiale. Vediamo come si è trasformata e quali interventi sono stati realizzati.

La nuova Piazza Castello in total white: cosa manca ancora per l’inaugurazione ufficiale

# Chiuso formalmente il cantiere

Credits: Urbanfile – Progetto di restyling Cairoli/Piazza Castello

Dopo circa quattro anni di ritardi è stato formalmente chiuso il cantiere per la riqualificazione di Piazza Castello. I lavori sarebbero infatti dovuti partire nel 2017, quando è stato presentato il progetto vincitore realizzato dal team composto dagli architetti Genuizzi Emanuele, Strambio De Castillia Vincenzo, Banal Giovanni, Ragazzo Enrico, Carloni Andrea e dal consulente Taddei Roberto. Rivisto dalla Soprintendenza, le prime lavorazioni sono iniziate effettivamente nel 2021.

# I numeri di un progetto da circa 5,5 milioni di euro di investimento 

piazzacastellomilano.it – Vista frontale

Il progetto complessivo, che prevedeva anche il restyling di Largo Cairoli ancora senza una data per l’avvio dei lavori, ha previsto un investimento di 9,9 milioni di euro. La metà pari a circa 5,5 milioni sono stati destinati al lotto di Piazza Castello e Via Beltrami. Nel dettaglio per la parte di Piazza Castello sono stati messi a dimora 186 i nuovi alberi, di cui 167 aceri, che creano un triplice filare alberato con panchine modello Milano e una sorte di cornice intorno agli attraversamenti, cordoli in marmo e nuove aiuole.

A questi si aggiungono:

3.600 mq di arbusti;

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14.024 nuovi arbusti e fiori;

3.000 mq di prato;

16.000 mq di pavimentazione naturale.

# Calcestre al posto dell’asfalto, pedonalizzazione dell’area e miglioramento dell’illuminazione pubblica

Il restyling ha visto la la riqualificazione dei viali che la collegano a Foro Bonaparte, con il calcestre al posto dell’asfalto, la valorizzazione degli attraversamenti pedonali, l’aumento del verde intorno al Castello e il miglioramento dell’illuminazione pubblica. In Via Beltrami c’è stato il rifacimento della pavimentazione con il granito bianco di Montorfano con inserti di beola grigia trasformata nell’estensione di Piazza Castello. Tutta l’area è stata pedonalizzata, in alcuni punti con accesso solo ai residenti e ai taxi.

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# I resti dei bastioni ricoperti su decisione della Sovrintendenza 

In via Quintino Sella verso Lanza erano stati rinvenuti i resti dei bastioni del Cinquecento e Seicento realizzati a scopo difensivo quando il castello divenne una caserma e fortezza durante le denominazioni spagnole. La decisione della Sovrintendenza alle Belle Arti è stata di non spostarli per esporli in qualche area museale ma di lasciarli e ricoprirli di terreno. Allo stesso tempo per evitare che le radici scavassero fino a rovinare le antiche mura, mantenendo il disegno del progetto, sono stati posizionati degli arbusti di dimensione più piccola ma nessuno potrà ammirare una testimonianza del passato della città.

# I dettagli mancanti

Detto della chiusura formale del cantiere, rimangono ancora alcuni dettagli da sistemare e tra questi ci sono: alcuni raccordi, scivoli, piccole aree di pavimentazione, la sostituzione di alcuni arbusti, il completamento delle aree verdi attorno ai chioschi ricollocati, la segnaletica, la posa di sedute e banchine dalla fontana alla zona del fossato e altri piccoli interventi. Entro la fine della primavera si prevede la sistemazione completa con l’inaugurazione ufficiale.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.