#50 – I SEGRETI della piazza più FUMOSA di Milano

Negli anni Novanta ero solito frequentare questa zona

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Credits: @liviar72 Piazza Vetra

Non esiste milanese che a nominarla non gli venga da sorridere e non gli venga qualche battuta di cattivo gusto che, giustamente e ingiustamente, hanno dato a questa famosa piazza una brutta nomea. Negli anni Novanta ero solito frequentare questa zona, ma non certo per fare acquisti loschi, ma solamente perché non molto distante si trovava una delle sale prove più importanti del milanese (Malibù Studio). Non nego che attraversando i vialetti abbia visto strani movimenti, loschi passaggi di “mani”, ma alla fine personalmente ne sono sempre stato fuori e col cuore triste per vedere certe cose proseguivo la mia strada. Fortunatamente le cose sono un po’ cambiate o forse no? Entriamo nei segreti di Piazza Vetra.

I SEGRETI della piazza più FUMOSA di Milano

# L’origine del nome: un fiume?

Credits: @postibelliamilano
Basilica Piazza Vetra

Milano, si sa, sorge sull’acqua e benché, al giorno d’oggi, la maggior parte sia stata ricoperta dal cemento, già dalla fine dell’Ottocento era stata stilata una mappa dettagliata dello stato idrologico della città. Ne era uscito che la città era attraversata da corsi d’acqua sia naturali che artificiali. Tra questi corsi si possono notare il Grande e il Piccolo Seveso, ma anche, appunto, il Vetra.

Molti sono i dubbi e gli studi fatti per capire la derivazione del nome della piazza omonima. Alcuni sostengono che derivi, molto semplicemente, dal corso d’acqua risalente all’epoca romana. Altri, invece, hanno scoperto che in tempi antichissimi, esisteva una via delle Vetra dei Cittadini e non distante anche Contrada dei Vetraschi. Un’altra ipotesi è che il nome derivi dalla famiglia nobiliare milanese dei Vetra e infine altri ancora sostengono che il nome derivi da castrum vetus che era il nome della più antica fortificazione che difendevano Milano nella sua epoca romana.

# Per tre secoli è stato il luogo dei roghi e delle esecuzioni

Credits: passimilano.com
Esecuzione in Piazza Vetra

Al di là delle diverse ipotesi sull’origine del suo nome, una cosa certa è che dalla fine del 1500 fino a tutto il diciannovesimo secolo fu il luogo dove vennero eseguite le condanne a morte e in particolar modo dove centinaia di eretici e presunte streghe furono messe al rogo.

Tra le morti celebri va ricordata la storia di Caterina Medici che, ripudiata dal capitano Vacallo, decise di affidarsi alla magia nera e ad una fattucchiera che le suggerì di introdurre nel letto dell’amato tre nodi d’amore. Scoperta, fu arrestata e rinchiusa in un ospizio. Una volta scontata la sua pena trovò impiego presso il senatore Ludovico Melzi che morì in circostanze misteriose poco dopo. In seguito a questo episodio fu accusata di stregoneria e condannata al rogo in Piazza Vetra. Anche il Manzoni parlò dei roghi della piazza quando nei Promessi Sposi parla di Guglielmo Piazza e Gian Giacomo Mora (gli untori della peste) che vennero torturati e arsi vivi.

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# La casa di piccoli criminali e della malavita

Credits: @milano_scomparsa_o_quasi
Piazza Vetra

Col passare dei secoli, la piazza divenne luogo frequentato da piccoli criminali e bande malavitose che passarono alla storia con il nome ligera. All’inizio del Novecento ci fu il celebre omicidio (o suicidio?) della Rosetta della Vetra, una prostituta che viene ricordata nella celebre ballata La povera Rosetta.

In seguito alla guerra, dopo i pesanti bombardamenti, la piazza fu oggetto di ricostruzione e restauro che però, alla fine, hanno ben poco dell’antico aspetto prebellico della piazza. Nonostante una rivalutazione urbana, con l’allargamento dell’area destinato al verde, la costruzione dell’Esattoria Civica (non più attiva), la piazza divenne luogo di spaccio. E verso la fine degli anni Settanta fu anche teatro di una sparatoria tra la banda Vallanzasca, che stava facendo un sopralluogo per una futura rapina, e le forze dell’ordine, persero la vita sia un bandito, sia un brigadiere.

# La piazza oggi

Credits: @liviar72
Piazza Vetra

Oggi è tutto diverso. Fa sempre un po’ impressione passeggiare per questa piazza e pensare che il suo passato fosse così lugubre. A dire il vero, non è che piazza Vetra abbia chissà cosa da vedere, ma sicuramente al giorno d’oggi è un importante luogo della movida milanese. Un luogo dove poter sorseggiare un calice di vino e ammirare i recenti murales che raccontano Milani attraverso i ritratti di personaggi illustri.

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MICHELE LAROTONDA

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Michele Larotonda
Direttore de Il BARNABÓ, un blog d’informazione di attualità e cultura pop. Ha scritto e diretto cortometraggi che hanno avuto visibilità in manifestazioni specializzate a Milano,Roma e Varese. Autore del format I DUE DELLA STANGATA andato in onda su Radio 2.0. Ha scritto tre romanzi, Il Sognoscuro (Link Edizioni, 2018), Da un’altra parte (Pav Edizioni, 2020) e Tutto quello che non ti ho detto (Pav Edizioni. 2023). Sito web: www.ilbarnabo.it