#18 – La FUNICOLARE LIBERTY ripartita con ATM

Arrivati in cima si possono ammirare all'orizzonte la Pianura Padana e le montagne lombarde

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Funicolare Sacro Monte - Ph. costanza__r IG

E’ ritornata in funzione la storica funicolare liberty che conduce fino al borgo patrimonio dell’Unesco in provincia di Varese. A gestirla anche l’azienda dei trasporti milanesi. 

La FUNICOLARE LIBERTY ripartita con ATM

# Rimessa a nuovo per raggiungere il Sacro Monte di Varese, patrimonio Unesco

Credits: @malpensa24.it
Sacro Monte di Varese

La storica funicolare liberty è stata inaugurata nel 1909, chiusa nel 1953 e poi ricostruita e riaperta nel 2000. Dopo essere stata rimessa a nuovo in seguito all’intervento di manutenzione ventennale è ritornata in funzione. La linea collega la valle del Vellone con il borgo di Santa Maria del Monte di Varese, fino alle pendici del Parco dei Fiori, inserito nell’elenco dei siti patrimoni dell’Unesco.

È uno dei 9 sacri monti prealpini che si trovano nel nord Italia, distribuiti tra Lombardia e Piemonte: una volta arrivati in cima si può ammirare all’orizzonte la Pianura Padana e le montagne lombarde fino a quelle della bergamasca e della Valtellina. Anche se è nella zona di Varese, la funicolare ha anche qualcosa di milanese. 

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# La gestione è stata affidata ad ATM e AVT

Credits costanza__r IG – Funicolare Sacro Monte

La linea è attiva da agosto 2023. A gestirla l’ATM, l’Azienda Trasporti Milanese, insieme ad AVT Varese. L’affidamento è stato individuato dall’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale di Varese, Como e Lecco. Il sindaco Davide Galimberti ha spiegato come questa nuova gestione “permette di inserire l’impianto a fune varesino in un contesto territoriale ben più ampio favorendone la promozione turistica, grazie alla collaborazione delle due società di trasporto locale di Varese e Milano”. L’amministratore delegato di Atm, Arrigo Giana, ha dichiarato invece che è “un’opportunità di creare connessioni tra i territori mettendo a disposizione tutta l’esperienza di Atm“.

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# L’obiettivo del progetto: il pieno sviluppo delle potenzialità turistiche dei territori 

Credits fanfy3.0 IG – Monteviasco

La riattivazione della linea e la sinergia tra territori e società di trasporto differenti rientra in un progetto più ampio di sviluppo delle piene potenzialità turistiche dei territori. In futuro saranno altri gli impianti lombardi coinvolti: uno di questi è la funivia da Curiglia alla frazione montana di Monteviasco, ferma dal novembre 2018 in seguito a un incidente mortale dello storico manutentore, che attende in questi giorni l’aggiudicazione dell’appalto.  

# Le funicolari chiuse o abbandonate

Funicolare Lanzo

Tra le funicolari non più in funzione ricordiamo invece quella liberty che collegava Lanzo d’Intelvi con Santa Margherita. Costruita nei primi del ‘900 e rimasta operativa fino al 1977 prima di essere abbandonata, percorreva il tragitto in 18 minuti colmando un dislivello di circa 600 metri dalla riva del lago sottostante al bellissimo belvedere di Lanzo da cui ammirare un magnifico panorama sul lago di Lugano. Al momento non c’è nessun progetto di ripristino anche se basterebbero 10 milioni di euro, secondo le stime del Comitato che promuove la sua riattivazione.

Un’altra suggestiva funicolare, ferma in questo caso dal 2022, è quella che portava dal lago di Como da Argegno a Pigra. Composta da due cabine da 12 posti, viene considerata la più ripida d’Italia viste le sue pendenze tra il 71% e il 95%. Permetteva di raggiungere in solo 4 minuti, superando un dislivello di 648 metri, il più bel terrazzo nelle prealpi Comasche. Sarebbe dovuta ripartire entro l’estate del 2023, ma il suo futuro è ancora avvolto nel silenzio.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.