Venduta “io sono”, la prima OPERA D’ARTE INVISIBILE

Che valore ha il nulla?

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Credit: unionesarda.it

Ho sempre pensato che i soldi spesi per l’arte siano soldi spesi bene, che per una bella scultura o un bel dipinto spenderei molto denaro se ne vale la pena. Ovviamente il prezzo non riguarda il costo effettivo della tela o dei pennelli, è un valore di tutto il lavoro dell’artista e del risultato finale, ma che valore ha il nulla?
In Italia è stata venduta per la prima volta una scultura invisibile.

Venduta “io sono”, la prima OPERA D’ARTE INVISIBILE

# “Io sono”

Credit: @salvatore_garau

Si chiama Salvatore Garau ed è un’artista originario di Santa Giusta, in Sardegna.
Già nel febbraio scorso in Piazza della Scala a Milano aveva esposto la sua installazione “Buddha in contemplazione”, portando anche nella nostra città un’arte diversa da quella tradizionale.

É proprio lui che ha realizzato una scultura immateriale, completamente invisibile, dal titolo “Io sono”.

Non si vede, non si sente, non si può toccare, si compra un’idea, un concetto e anche questo può essere considerata arte, ma quanto vale?
L’opera è stata venduta per ben 15mila euro nell’asta organizzata da Art-Rite, una delle poche case d’aste italiane che si occupa di “sedute” dedicate esclusivamente alla contemporary art.

Stimata in partenza 6mila euro, ha raddoppiato la base arrivando, al martello, a 12mila euro (15mila con i diritti d’asta).

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# L’opera invisibile

Credit: unionesarda.it

L’opera va collocata in un’abitazione privata entro uno spazio libero da qualsiasi ingombro e la sue dimensioni sono di circa 150 x 150 centimetri. 

Ma cosa riceve l’acquirente? Di fisico ovviamente niente.
Il compratore riceve solo un certificato di garanzia che testimonia l’archiviazione dell’opera e rappresenta l’unico elemento visivo presente nel catalogo dove, al posto della tradizionale immagine di un’opera tangibile, è riprodotto uno spazio bianco assoluto.

# Una nuova visione di arte

Le opere dell’artista sardo hanno una nuova valenza storica e rappresentano una perfetta metafora dei nostri giorni. Il lavoro, in quanto invisibile non può essere riprodotto, perchè cercare quindi di darne una forma materiale? A questo si aggiunge anche il vantaggio in termini di impatto ambientale che delle opere invisibili hanno.

Come commenta Garau: “Il buon esito dell’asta testimonia un fatto inconfutabile: il vuoto non è altro che uno spazio pieno di energia, e se anche lo svuotiamo e resta il nulla, secondo il principio di indeterminazione di Heisenberg quel nulla ha un peso. Ha quindi energia che si condensa e si trasforma in particelle, insomma in noi!”

Comprare una scultura invisibile non è una cosa da tutti e potrebbe sembrare problematico quando si hanno ospiti in casa e si vuole mostrare il nuovo acquisto. “Ho preso una nuova scultura per ben 15 mila euro? Dov’è? lì…davanti a voi…”.

Dietro la scultura invisibile di Garau c’è però un nuovo modo di vedere l’arte e forse il mondo.

Quando si espone una scultura immateriale in uno spazio, in quell’ambiente si concentrerà una densità di pensieri in un punto preciso, creando quasi una sorta di effettiva scultura attraverso la mente e alla fine, se non è arte il pensiero? Cos’è?

Fonti: unionesarda.it

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ARIANNA BOTTINI

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Arianna Bottini
Classe 1998, mi sto laureando in Scienze psicosociali della comunicazione. Sono alla ricerca del mio posto nel mondo; nel frattempo viaggio, leggo, cucino e compro piante.