ROMANI E MILANO: basta ipocrisie, collaboriamo per rilanciare il Paese

Il direttore del sito, Andrea Zoppolato, si esprime sulla questione sollevata dall'articolo: la nuova invasione dei romani a Milano

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la metropoli del futuro
la metropoli del futuro

Tre città dove ho vissuto mi sono rimaste nel cuore: Berlino, San Pietroburgo e Roma. In ogni città ho trovato abitudini e mentalità differenti e ovunque sono stato giudicato nei miei comportamenti anche come esempio di milanese o di italiano. Questo non l’ho mai considerato un motivo di discriminazione bensì una responsabilità a rappresentare al meglio la mia cultura d’origine.

Ogni volta che torno a Roma, mi fa tristezza vedere come venga trattata da chi la abita. Non intendo che i cittadini si comportino male ma che sussista una diffusa tolleranza verso comportamenti messi in atto da alcuni incivili che stanno rovinando la città.
E questa convinzione ha avuto ancora di più rinforzo dall’articolo che abbiamo pubblicato qualche giorno fa su milanocittastato.it.

L’articolo: La nuova invasione Romana

Giovedì 9 gennaio su Milano città stato è uscito questo articolo: La nuova invasione dei romani a Milano.
L’autore, Andrea Urbano, ha citato la notizia che nel 2019 la prima città di origine per numero di nuovi entranti a Milano è Roma. Secondo la sua opinione questa notizia presenta due pericoli potenziali per Milano: il primo perché se Roma perde le sue migliori intelligenze rischia di impoverirsi sempre di più, fatto che in quanto capitale del paese deve preoccupare tutti gli italiani, milanesi compresi. Il secondo è che visto che Roma è in disgrazia, Milano deve essere in guardia verso abitudini che possano riprodurre i problemi più gravi che ha Roma.

In risposta a questo articolo abbiamo ricevuto una pioggia di insulti da parte di persone di Roma (clicca qui per leggere un esempio di insulti). Questa reazione rinforza il mio punto di vista: invece di agire con durezza contro chi con i suoi comportamenti fa del male alla sua città, troppi preferiscono scagliarsi contro chi attacca quelle abitudini che stanno rovinando la loro città. Il mio è un punto di vista che probabilmente risente della mentalità tipica di Milano.

La milanesità

Ogni città ha le sue abitudini, i suoi costumi e il suo tipo di mentalità più diffuso. La mentalità di Milano è definita milanesità. Come diceva Manzoni non si tratta di un diritto di nascita ma di un’attitudine che può essere acquisita da chiunque. Si può dire che la milanesità sia una visione del mondo: chi ce l’ha tende ad assegnare un giudizio negativo a chi si lamenta senza fare nulla e ad apprezzare chi si dà da fare per risolvere i problemi.

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Giusta o sbagliata che sia Milano è così: è la città meno razzista al mondo perché a Milano non importa da dove tu venga o che cultura tu abbia, quello che conta è che se vuoi stare qui ed essere apprezzato dagli altri, basta che ti dai da fare, evitando di comportarti male nei confronti della città che ti ospita. Questo vale per chi viene da Roma, dal Veneto, dal Trentino, dall’estero o per chi è milanese da generazioni.

Questo tipo di mentalità ha consentito di fare diventare Milano la città dove si incontra il meglio di ogni cultura, italiana o straniera, perché ogni persona che arriva a Milano è portata a dare il meglio di sé, senza eliminare ma valorizzando le qualità migliori della sua identità e delle sue origini.

Milanesità e Roma

La milanesità porta ad affrontare con serietà la situazione attuale di Roma. Una città unica al mondo che merita da chi la abita un rispetto e una cura che siano degni del suo straordinario passato e soprattutto con la responsabilità di rappresentare l’immagine di un’intera nazione. E significa aspettarsi che i cittadini di Roma si diano da fare per risolvere i problemi della loro città, per riportarla alla dignità che merita e in una condizione tale da essere di orgoglio per tutti gli italiani.

Perchè questa è la mentalità con cui vorremmo contagiare il resto d’Italia: se qualcosa non va nella tua città, rimboccati le maniche e datti da fare tu per primo.
Anche perché ognuno di noi ovunque vada sarà sempre giudicato non solo come persona ma anche come ambasciatore della sua città e del nostro paese. E ciò che dobbiamo tutti ritrovare è l’orgoglio di rappresentarlo al meglio attraverso l’azione e l’amore verso il bene comune.

ANDREA ZOPPOLATO

Perché Milano città stato (far diventare Milano una città regione)?
1. Per avere un solo POTERE sul territorio e nei rapporti con Roma (invece che comune, città metropolitana e regione con confusione di competenze e responsabilità)
2. Per avere una gestione diretta delle RISORSE per risolvere i problemi di Milano
(Invece che dover sempre chiedere a regione o stato le risorse per realizzare qualcosa di strutturale sul territorio) e gestire direttamente i fondi europei (riuscendo anche a farsene assegnare di più)
3. Per avere un MODELLO per consentire a Milano di rilanciare il Paese (diventando un laboratorio di sperimentazione con autonomia di decisioni e possibilità di legiferare norme più efficienti).

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo     #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo   #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong               #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.

1 COMMENTO

  1. È ovvio che una collaborazione stretta fra milanesi e romani sarebbe un fatto di enorme importanza. Ma è un progetto da lanciare. Se ci basiamo su valanghe di battute e rozzi campanilismi, siamo fritti e strafritti. Sono medium come il vostro, in collaborazione con qualcosa di analogo a Roma, che possono mettere in campo l’idea. Fatelo!

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