MILANO vs ROMA: i NUMERI non mentono

16 parametri che mettono a confronto le due principali metropoli italiane. Chi risulta la più vincente?

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Credits: Andrea Cherchi e ciaostella_ IG

Dalla popolazione al trasporto pubblico, dalla qualità dell’aria all’economia: 16 parametri che mettono a confronto le due principali metropoli italiane. Roma vince per aree verdi e qualità dell’aria. Milano per economia e trasporti. Ma vediamo i dati nello specifico. 

MILANO vs ROMA: i NUMERI non mentono

# Estensione territoriale

#1 Area amministrativa: Roma è 7 volte più grande di Milano

Il comune romano è di gran lunga più esteso, con 1.287 chilometri quadrati di superficie contro i soli 182 di Milano. Questo considerando i confini amministrativi, ossia quelli stabiliti dalla politica. Ma cosa cambia se si usa un altro criterio, come quello dell’area urbana?

#2 Area urbana: Milano è più grande, quarta in Europa

Se invece di considerare i confini politici si usa il parametro della continuità urbana le cose cambiano molto. L’istituto Demographia ha, infatti, redatto la classifica delle città più grandi per estensione, calcolandole in base al “continuum urbanizzato” della loro area metropolitana, quindi non quella definita dei confini amministrativi. Con questo nuovo metodo le cose cambiano e addirittura Milano non solo supera Roma, ma viene proiettata tra le più grandi aree urbane d’Europa. Come area urbana Roma ha una superficie di 1.145 km quadrati che la portano al decimo posto in Europa. Ma Milano è addirittura quarta con 1.881 chilometri quadrati. 

#3 Roma è 3 volte più verde rispetto a Milano

Roma ingloba tante aree rurali, mentre il confine di Milano la separa da altre aree urbane, formalmente in comuni diversi, ma che rappresentano un unico agglomerato. Forse anche per questo, Roma gode di più spazi adibiti al verde, il 36 per cento della superficie totale, mentre a Milano sono solo il 13 per cento.

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# Residenti e densità

#4 La capitale doppia Milano come abitanti

Roma ha 2,87 milioni di abitanti contro gli 1,35 di Milano e sono rispettivamente il primo e secondo comune più abitati d’Italia.

#5 Milano ha 3 volte la densità abitativa di Roma

La capitale è però meno densamente popolata: in ogni chilometro quadrato a Milano troviamo 7.439 abitanti, mentre a Roma 2.232.

#6 A Milano crescono i giovani, nella capitale diminuiscono

Tra il 2015 e il 2019 i residenti a Milano di età compresa tra i 18 e i 25 anni sono aumentati del 7,7 per cento e quelli tra i 26 e i 30 del 7,3. Valori opposti riguardano Roma, dove i giovani tra i 18 e i 30 anni sono diminuiti del 5 per cento e quelli tra i 31 e i 35 anni addirittura del 9,5%.

# Trasporto pubblico

Credits: lavoce.info – Numeri del trasporto pubblico a confronto

#7 Numero fermate del trasporto pubblico per kmq: Milano tre volte più servita di Roma

La distribuzione delle fermate di autobus, tram e filobus, indicata con il parametro della densità mette Milano davanti a Roma con 18 fermate ogni kmq a fronte di 6,66.

#8 Numero di posti-km offerti su bus, tram e metropolitane: 1,5 milioni a Milano contro i 750.000 di Roma

L’indicatore dell’offerta di trasporto pubblico per eccellenza, ossia il numero di posti-km offerti su bus, tram e metropolitane, in rapporto alla popolazione vede Milano doppiare Roma con 1,5 milioni di posti-km per abitante contro 750.000.

#9 La rete metropolitana di Milano è estesa il doppio di quella romana

L’estensione della rete della metropolitana è da sempre motivo di vanto per Milano. Già nel 2009 la lunghezza complessiva della linea era più che doppia, con 74 km a Milano e 36 a Roma. Nel frattempo, il parallelo sviluppo delle due reti metropolitane ha portato a un assetto oggi per Milano di 98 km con 4 linee, oltre a un’altra di prossima apertura, mentre Roma è a 54 km con 2 linee più una terza realizzata e operativa per circa metà del tracciato da progetto. 

#10 L’età media dei bus di Roma è raddoppiata negli ultimi anni: quella di Milano ha la metà degli anni

Anche la qualità del trasporto lascia pochi dubbi nel confronto. L’età media dei bus romani risulta essere in costante aumento, passando dai 6,4 anni del 2006 ai 12,6 anni nel 2017. Quella di Milano è circa la metà. Il che si riflette sul comfort dei mezzi, le emissioni e la dotazione di aria condizionata.

#11 Milano ha il triplo di piste ciclabili di Roma per 100 abitanti

In riferimento alle reti di piste ciclabili Milano presenta un valore di 4,12 metri ogni 100 abitanti, rispetto agli 1,27 metri a disposizione dei cittadini romani.

# Rifiuti e qualità dell’aria

Credits: lavoce.info – Tabella confronto rifiuti e qualità dell’aria

#12 Milano batte Roma per la raccolta differenziata: 65% contro 45% 

La raccolta differenziata riguarda il 65 per cento del totale dei rifiuti a Milano e solamente il 45 a Roma. I rifiuti che finiscono in discarica nella capitale sono l’11% sulla produzione regionale, Milano si ferma al 5%.

#13 Nella qualità dell’aria non c’è partita: un disastro per Milano

Se si guarda alla qualità dell’aria Milano soccombe. Il limite ammesso di polveri sottili presenti nell’aria è stato superato a Roma in 13 giorni in un anno, a Milano per ben 90 volte.

# Economia e lavoro

#14 Il reddito pro capite del milanese è maggiore di 15.000 euro

Negli ultimi anni il reddito pro capite a Milano è stabilmente più elevato: circa 47 mila euro a Milano e 32 mila euro a Roma (dati 2017).

#15 Depositi bancari pro capite: + 12.000 euro per Milano 

Così anche i depositi bancari pro capite segnano una netta differenza: 57 mila euro a Milano e 43 mila a Roma.

#16 Occupazione: sei punti percentuali di occupati in più a Milano

L’occupazione segue lo stesso andamento, con un tasso del 70 per cento a Milano e del 64 a Roma.

Fonte: La Voce

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2 COMMENTI

  1. Articolo scritto da un complessato provinciale e campanilista che non sopporta il fatto che Milano sia un piccolo capoluogo locale di regione italiana al pari di città come Aosta, Perugia, Ancona, Potenza o l’Aquila.
    Milano infatti ha un’area metropolitana piccolissima. Questo perché in realtà la città meneghina fa parte di una conurbazione multicentrica nella quale rappresenta uno dei quattro centri principali: Milano, Bergamo, Como e Lecco.
    Quest’area non si avvicina neppure minimamente alle aree metropolitane di capitali globali come Londra, Parigi, Madrid, Roma o New York.

    Inoltre Milano ha avuto un crollo totale a livello economico e dopo ormai un anno dall’inizio dell’epidemia che ha causato in occidente con il COVID, continua a perdere migliaia e migliaia di abitanti al mese.

  2. Fonte: “La Quarta Capitale” di Mauro Cutrufo, edito da Cangemi Editore – Roma 2010

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    Il Messaggero
    Roma oltre i tre milioni di abitanti: ma 118mila sono romani “fantasma”

    ROMA (4 settembre) – I romani, intesi come cittadini che risiedono stabilmente nella Capitale, sono «più di tre milioni, senza considerare gli studenti fuori sede», dice Mauro Cutrufo, vice sindaco con delega all’Anagrafe. Studenti compresi si arriva addirittura a 3.106.318, secondo uno studio eseguito dagli uffici capitolini su tutti i nuclei familiari della Città eterna.

    La cifra complessiva dei residenti “reali” supera abbondantemente i dati dell’Istat: quelli, per capirci, su cui si basano i trasferimenti dello Stato al Campidoglio. Non una questione di lana caprina, quindi, ma particolarmente importante in un momento in cui si discute delle risorse per Roma Capitale.

    Andiamo per ordine: l’ultimo censimento generale, nel 2001, aveva fissato la popolazione residente a Roma in 2.546.804 persone. Il dato è stato poi corretto a più riprese dall’Istat, con i dati provenienti dagli uffici comunali, fino ad arrivare a circa 2.750.000 abitanti. Una cifra comunque inferiore a quella dell’Anagrafe, che registra (quasi) in tempo reale il numero di persone formalmente residenti in città: attualmente sono 2.864.519. Ma qui si comincia a salire. «Abbiamo registrato ben 118 mila persone che vivono stabilmente a Roma ma risultano residenti altrove, in particolare nei Comuni dell’hinterland». Non lavoratori temporanei o studenti fuori sede, sia chiaro, ma persone che fanno parte di nuclei familiare stabilmente residenti a Roma ma, per un motivo o per un altro, hanno la residenza anagrafica altrove.

    I motivi possono essere tanti: dalla casa di famiglia nel paese di origine a quella al mare, al pied-à-terre in montagna, spesso le famiglie decidono di far “risiedere” nella seconda casa, almeno formalmente, un proprio componente (nel 99 per cento dei casi uno dei due coniugi). Ciò, ovviamente, anche se quest’ultimo vive in pianta stabile nella Capitale. Tutto assolutamente legittimo, sia chiaro: il più delle volte si tratta di un espediente per ottenere anche sulle seconde case le agevolazioni fiscali (dall’Ici ai mutui) riservati alle prime abitazioni.

    Per i “residenti di comodo” è un evidente risparmio, quindi. Ma per il Comune di Roma è un doppio danno: in primis per i trasferimenti finanziari dallo Stato al Campidoglio, che come detto si basano sui dati dell’Istat. Ma anche per l’aliquota comunale sull’Irpef, che viene versata al Comune di residenza. Per intenderci, questi 118 mila cittadini vivono stabilmente a Roma, utilizzando i servizi comunali, ma la loro addizionale Irpef (così come i relativi trasferimenti statali) vanno al Comune di residenza “ufficiale”.

    A questi, come detto, vanno aggiunti i circa centomila studenti universitari, residenti altrove ma che vivono a Roma per dieci mesi l’anno, in media. Poi ci sono le persone senza fissa dimora, che vivono stabilmente a Roma, che il Comune valuta in 23 mila. Ultimo dato, quello dei residenti della Città del Vaticano: 799 persone in totale, ufficialmente residenti in uno stato estero, che gravitano stabilmente nell’area della Capitale.

    Risultato totale: 3.106.318 abitanti “veri”, 360 mila in più di quelli stimati dall’Istat. E questo senza contare le 868 mila persone in media che, pur vivendo realmente in altri comuni, ogni giorno vengono a Roma per motivi di lavoro, studio o turismo.

    «Quando si parla delle risorse e dei poteri per Roma Capitale bisogna tenere conto delle vere peculiarità della città – sottolinea Cutrufo – Roma ha un territorio esteso come tutte le altre grandi città messe insieme e ha, in termini reali, una popolazione superiore ai tre milioni di abitanti». E questi dati, nelle trattative sui decreti della riforma, sono destinati a pesare.

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