Milano riceve indietro dallo stato solo l’1% di quanto versa: 450 milioni a fronte di oltre 40 miliardi di tasse

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Milano è la città in Italia che più dà e meno riceve dallo stato nazionale.
Per capirlo prendiamo il bilancio del Comune.

Il Comune di Milano ha bisogno di circa 8 miliardi di euro ogni anno per funzionare.
Il Comune può trattenere sul territorio poco più di un miliardo di tasse e imposte locali. In particolare trattiene 510 milioni da ICI + IMU, 210 milioni dalla TASI, 350 milioni da Tari e tasse sui rifiuti, 180 milioni dall’addizionale IRPEF e 61 milioni dall’imposta sul soggiorno. Più bassa l’incidenza di pubblicità (27 milioni) e affissioni pubbliche (2 milioni).
Un altro miliardo arriva da tariffe sul trasporto pubblico (410 milioni), assegnazioni o concessioni di servizi (323 milioni) e dalle multe (300 milioni).
Le voci più significative sono tre: riscossione crediti (500 milioni), entrate “una tantum” che provengono da alienazione immobili (886 milioni) e soprattutto prestiti (1,350 miliardi).
Questo significa che un terzo del bilancio è coperto da prestiti o da entrate una tantum.

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QUANTO VERSA MILANO ALLO STATO

L’OCSE calcola in 312 miliardi il PIL prodotto nell’area metropolitana, di cui circa 80 miliardi nel Comune di Milano. Applicando il tasso di pressione fiscale reale in Italia, significa che Milano versa oltre 40 miliardi allo stato italiano, considerando solo il Comune. Cifra che arriva a 156 miliardi di tasse pagate allo stato, se si calcola l’area metropolitana di Milano, come viene definita dall’ OCSE.

pressionefiscale

Dei 40 miliardi versati allo stato quanti ritornano a Milano attraverso i trasferimenti statali?
Dallo stato il Comune di Milano riceve 125 milioni come contributi o trasferimenti statali, mentre dalla Regione riceve altri 309 milioni di cui 267 versati per il trasporto locale.
Complessivamente il Comune di Milano riceve dallo stato in via diretta o indiretta (tramite le Regioni) 450 milioni a fronte dei 40 miliardi che versa in tasse. Significa che poco più del 5% del bilancio è coperto dallo Stato e Milano riceve indietro dallo stato l’1% di quanto versa.

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il Comune di Milano riceve dallo stato in via diretta o indiretta (tramite le Regioni) 450 milioni a fronte dei 40 miliardi che versa in tasse. Significa che poco più del 5% del bilancio è coperto dallo Stato e Milano riceve indietro dallo stato l’1% di quanto versa.

In altri paesi, lo stato lascia agli enti locali una parte delle imposte nazionali: in Spagna, ad esempio, la città di Madrid trattiene attorno al 50% delle imposte nazionali generate sul territorio: l’equivalente di Iva, Ires, Irpef e altre imposte dirette e indirette. In più trattiene le imposte locali.
Da noi lo stato prende per sé tutte le imposte nazionali e una parte di quelle locali.
I trasferimenti statali ai comuni sono stati ormai azzerati e la redistribuzione, ossia gli aiuti ai territori più comuni, è stata anch’essa messa a carico dei comuni: ogni sindaco versa al “fondo di solidarietà comunale” il 38,23% dell’IMU ad aliquota standard.

SE MILANO POTESSE FARE COME MADRID

Se Milano potesse trattenere il 50% delle imposte generate sul territorio come accade per Madrid, significa che potrebbe avere un budget superiore di 20 miliardi ogni anno rispetto agli 8 miliardi attuali.
Invece di doversi indebitare o andare a chiedere soldi a Roma, Milano potrebbe avere risorse straordinarie che potrebbe utilizzare per incentivare ancora di più lo sviluppo del territorio.
Anche senza arrivare all’estremo di Madrid, diventando una regione a statuto ordinario Milano potrebbe disporre di molte più risorse che sarebbero più coerenti rispetto a quello che produce.

la città di Madrid trattiene attorno al 50% delle imposte nazionali generate sul territorio: l’equivalente di Iva, Ires, Irpef e altre imposte dirette e indirette. In più trattiene le imposte locali.
Da noi lo stato prende per sé tutte le imposte nazionali e una parte di quelle locali.

Oltre ai vantaggi di budget vediamone altri che si potrebbero ottenere se Milano acquisisse lo status di regione.

I VANTAGGI A DIVENTARE CITTA’ STATO

Gestione sanità locale. Milano potrebbe gestire la sanità in autonomia. All’interno della regione che raggiunge gli standard più elevati pensiamo che modello straordinario rappresenterebbe il sistema sanitario milanese. Un’eccellenza mondiale
Rappresentanza nel senato delle regioni. Se il referendum dovesse ratificare la riforma costituzionale, Milano potrebbe disporre di suoi rappresentanti nel nuovo senato delle regioni.
Possibilità di trattare direttamente con il governo. Con lo status di regione, Milano non avrebbe più organi intermedi tra sé e il governo di Roma. Questo significa che potrebbe contrattare direttamente l’eventuale estensione dell’autonomia o l’attribuzione di leggi speciali.
Possibilità di chiedere lo statuto speciale. In Italia ci sono regioni a statuto ordinario e regioni a statuto speciale, con un’autonomia più estesa e una disciplina applicata ad hoc. Come previsto dall’articolo 116 terzo comma della legge di riforma delle regioni del 2001, con lo status di regione Milano potrebbe chiedere l’estensione allo statuto speciale, in modo coerente con le esigenze del territorio.
Possibilità di confrontarsi alla pari con le altre città stato (o città regione) d’Europa. Le regioni hanno la possibilità di avere propri rappresentarsi e di gestire la comunicazione in modo autonomo a livello internazionale. Milano potrebbe agire a livello internazionale in autonomia e si potrebbe confrontarsi con tutte le città che hanno lo stesso status, come Madrid, Berlino, Londra, Parigi, Bruxelles, Vienna o San Pietroburgo.
Possibilità di sperimentare politiche utili per il paese. Ottenere l’autonomia è la premessa per poter sperimentare sul territorio azioni politiche, economiche e sociali che, in caso di successo, potrebbero essere estese al resto del paese. In questo senso Milano Città Stato potrebbe costituire il laboratorio per riformare l’Italia.

Questi sono solo alcuni dei vantaggi che sono previsti dall’attuale ordinamento. Se si prendono a riferimento altri modelli, si può perfino immaginare che Milano possa dotarsi di una sua costituzione (come Berlino), possa trattenere sul territorio il 50% delle tasse generate e possa trattare con il governo le competenze da gestire direttamente (come Madrid) fino ad arrivare ad un suo autonomo sistema di istruzione, giudiziario o perfino monetario come succede ad Hong Kong.

ANDREA ZOPPOLATO

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.