L’ombra di VERDI in Piazza Buonarroti

La rotonda con la statua più famosa di Milano

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Credits: @fantastikarla Milano - Piazza Buonarroti

Chi conosce Milano sa benissimo qual è la piazza forse più famosa della città fra gli appassionati di musica classica e non solo. Celebre come “la rotonda con la statua”, Piazza Buonarroti, uno snodo chiave per entrare nel vecchio quartiere di Fiera Milano City ormai completamente assorbito da City Life, è la piazza della Casa della Musica, dedicata al più grande fra i compositori classici della storia, secondo probabilmente solo a Mozart e Beethoven: l’autore del Va’ Pensiero, ovvero Giuseppe Verdi. Il monumento al quale è stato realizzato con non pochi ostacoli, sia storici legati al periodo che burocratici che, per così dire, naturali, con la scomparsa di alcuni dei protagonisti in corso d’opera.

L’ombra di VERDI in Piazza Buonarroti

# All’età di 87 anni Verdi muore a Milano

Credits: @fantastikarla
Milano – Piazza Buonarroti

Nel 1900 Verdi, musicista ma anche grande attivista politico coinvolto nelle dinamiche dell’Italia postrisorgimentale, rimase profondamente sconvolto per l’assassinio del re Umberto I di Savoia e abbozzò una poesia in suo ricordo, ma non fu in grado di completarla. Il 21 gennaio 190, infatti, durante la permanenza presso il Grand Hotel et de Milan Verdi fu colpito da un ictus cerebrale. A poco a poco divenne sempre più debole fino a spegnersi alle 02:50 del 27 gennaio, all’età di 87 anni, assistito dalla figlia adottiva insieme alla cantante Teresa Stolz. Inizialmente tumulato con una cerimonia privata nel Cimitero Monumentale di Milano, dopo un mese il suo corpo fu traslato nella cripta della Casa di Riposo. In quell’occasione fu intonato da ben 820 interpreti canori il coro Va’ pensiero, diretto da Arturo Toscanini, e si stima che più di 300000 persone abbiano presenziato all’evento.

# Milano vuole un monumento a Verdi per il suo centenario

Credits: @gallicus56
Casa di riposo dei musicisti

In seguito alla morte del Maestro, il Comune di Milano deliberò la costituzione di un Comitato Esecutivo per l’erezione di un monumento commemorativo. Per la scelta dell’artista esecutore, nel maggio 1904, fu bandito un pubblico concorso; il bando, che lasciava agli artisti massima libertà nell’ideazione e nello stile, precisava che l’opera si sarebbe dovuta erigere in piazza Michelangelo Buonarroti, di fronte alla Casa di Riposo per i musicisti fondata dallo stesso Verdi. Dopo un anno, la commissione giudicatrice esaminò settantotto bozzetti pervenuti senza individuare un progetto accettabile, per cui fu bandita una nuova gara il 15 dicembre 1905.

Qui, la nuova giuria presieduta dallo scultore Enrico Butti scelse il bozzetto di Antonio Carminati, il quale si mise all’opera fra il 1907 e 1908 realizzando due statue allegoriche (oggi disperse). La sorte avversa ha voluto che, proprio poco dopo aver iniziato i lavori per la statua del Maestro, Carminati morì improvvisamente, l’11 maggio 1908. Seguirono quindi accese discussioni interne al Comitato sull’opportunità di affidare a terzi il completamento dell’opera del Carminati o procedere al rinnovo del concorso. Per ragioni economiche e scarsità di tempo dato l’approssimarsi del centenario della nascita di Verdi, fu affidato l’incarico di eseguire il monumento allo stesso Enrico Butti, presidente della giuria del concorso (e maestro di Carminati all’Accademia di Brera).

# Una delle statue più eleganti della città

Credits: @pontir
Milano – Piazza Buonarroti

In data 12 ottobre 1911 il Comitato si recava a Viggiù (Va) per un sopralluogo al modello in gesso in grandezza naturale esposto nel cortile dello studio dell’artista. I gessi di studio del monumento a Verdi sono oggi conservati e visibili presso la gipsoteca Butti di Viggiù, patria dello scultore. La Commissione richiese alcune modifiche relative alla composizione del monumento e ai materiali lapidei da impiegarsi, e nella seduta del Comitato del 1 giugno 1912 Butti propose per il basamento l’impiego del granito di Castione (presso Bellinzona), fornito dalla Società Graniti Svizzeri la quale, l’11 marzo 1913 comunicava di aver spedito tutti i pezzi di granito lavorato del basamento. Dalle fatture del capomastro si apprende che il granito era lucidato, caratteristica riportata per spiegare un sovrapprezzo per la posa. Infine, il 14 maggio 1913 la Commissione si recò presso la Fonderia Faruffini ed Ottolina di Milano per prendere visione della fusione dei rilievi, di cui fu constatata la riuscita e la grandiosità, e il 13 settembre seguente la Commissione visionò in fonderia la statua, constatando la perfezione del getto e la maestria dello scultore. Il monumento fu inaugurato come previsto il 10 ottobre 1913, nel centenario della nascita di Verdi.

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Oggi, oltre ad essere una delle statue più belle ed eleganti in una zona più che signorile di Milano, la statua di Verdi simboleggia l’importanza che la nostra città ha sempre dedicato, con Verdi, con il Teatro alla Scala e non solo, alla maestosità della musica classica. Se voleste visitarla, la fermata della metro è linea rossa M1 – BUONARROTI.

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CARLO CHIODO

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Carlo Chiodo
Nasco a marzo del 1981. Milanese moderno, ostinato e sognatore, alla costante ricerca di una direzione eclettica di vita. Laurea in Lingue e Comunicazione, sono appassionato di storia contemporanea, amante del cinema e del surf da onda. Dopo il romanzo d'esordio (Testa Vado Croce Rimango, 2016) ho pubblicato con Giovane Holden edizioni una silloge di racconti (Diario di Bordo, 2020).