Le SORPRESE della METRO di Milano

Alcune cose delle metropolitana milanese che forse ti lasceranno a bocca aperta

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Credits marilenatourguide IG - Duomo M1 resti Santa Tecla pozzo

La metropolitana milanese nasconde molte curiosità e aneddoti, ma queste tre cose potrebbero lasciarti a bocca aperta. Vediamo quali sono.

Le SORPRESE della METRO di Milano

#1 Il “dancefloor” nel mezzanino di Porta Venezia M1

Credits: @eustacestephen
IG

Nella fermata di Porta Venezia M1 si rischia di finire di rimanere intrappolati in una pista da ballo. Nel mezzanino, che collega l’ingresso alla metro sotto Piazza Oberdan e le uscite di Corso Buenos Aires, giovani ballerini e ballerine di Milano ogni pomeriggio si danno appuntamento per ballare. Dall’Hip-hop alla breakdance, tutti i generi di danza moderna trovano spazio nei corridoi di questa fermata metropolitana.

#2 L’accento corretto sul nome della fermata Gambara

Cartina fermata M1 Gambara
Cartina fermata M1 Gambara

La pronuncia della fermata della linea rossa tra Bande Nere e De Angeli ha sempre fatto discutere, in particolare su quale sillaba andasse posto l’accento. Quella corretta è però una soltanto e forse non quella che crede la maggiore parte dei milanesi. La fermata infatti si riferisce alla piazza che è intitolata a Veronica Gàmbara, poetessa del cinquecento. Gàmbara appunto, da non confondere con Gambàra, paese del bresciano.

 

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#3 I resti della basilica di Santa Tecla alla fermata Duomo M1

Nel mezzanino della fermata Duomo della linea rossa sono conservati i resti della Basilica di Santa Tecla, edificata in epoca romana tardoimperiale e distrutta verso la fine del 1.400. In particolare sono visibili una porzione della pavimentazione che conduceva all’altare, un pozzo paleocristiano che era situato in mezzo alla navata centrale e i frammenti di una ventina di boccali in ceramica. Per poterli vedere bisogna però indovinare l’entrata giusta.

 

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.