Le 7 COSTRUZIONI più ESAGERATE di Milano

La nostra classifica delle sette costruzioni più esagerate di Milano

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Credit: Andrea Cherchi (c)

La nostra città va a braccetto con record e originalità e quando si tratta di costruzioni abbiamo pochi rivali in Italia. Ce ne sono alcune che sono davvero fuori categoria, come queste sette.

Le 7 COSTRUZIONI più ESAGERATE di Milano

#7 Un ago e filo di 18 metri 

Una costruzione iconica anche se molto discussa è la scultura “Ago, Filo e Nodo”, creata dai coniugi Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen in piazzale Cadorna. L’obiettivo era celebrare l’operosità milanese e le tre linee metropolitane, ricordate dai tre colori rosso, verde e giallo, e raggiunge nel punto più alto i 18 metri d’altezza. Un ago così grande non si trova da nessun’altra parte al mondo.

#6 La torre Mediaset

Alta 100 metri, 98 di cemento armato rinforzato oltre 2 di struttura metallica, la torre telecomunicazioni Mediaset è costituita da una struttura portante di forma circolare di 6 metri di diametro per i primi 80 metri e di 3 metri di diametro per la parte cilindrica terminale. All’interno un ascensore che raggiunge una altezza di 64 metri può portare carichi di 1.000 kg. Ci sono connesse ben 22 parabole. 

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#5 La Torre Isozaki, punta all’infinito

Credits: theplan.it

Con i suoi 209,2 metri di altezza, è l’edificio più alto d’Italia per numero di piani (50), misurando 250 metri con l’antenna, progettato dall’architetto giapponese Arata Isozaki e dall’architetto italiano Andrea Maffei. Soprannominata “il dritto”, per la struttura stretta e verticale, ma anche “endless tower”: infatti guardandola dall’alto verso il basso, grazie alla struttura dei moduli convessi delle vetrate si ha l’impressione che il grattacielo prosegua verso l’infinito.

#4 Torre Unicredit: la guglia più alta d’Italia

Realizzata nell’ambito progetto Porta Nuova, il grattacielo che ospita l’omonimo gruppo bancario è in assoluto il più alto d’Italia con 231 metri. Il merito va ascritto all‘iconica guglia che ha un’altezza di circa 80,5 metri e che ciclicamente assume colori diversi per celebrare particolari occasioni. Un tributo al Duomo di Milano. 

#3 Il cavallo di Leonardo, la più grande statua equestre al mondo

Credits: piuuturismo.it – Il cavallo di Leonardo

L’opera originale fu concepita nel 1482 dal genio toscano su commissione di Ludovico il Moro, duca di Milano, che voleva dedicare l’opera alla memoria del padre Francesco. Il cavallo di Leonardo da Vinci doveva essere il più grande di tutti, superare i 7 metri di altezza, una sfida mai tentata prima, un’opera che oscurasse tutte le precedenti statue equestri. Dopo alcuni tentativi in argilla e creta, l’opera è stata realizzata tutta in bronzo dalla scultrice statunitense Nina Akamu, alta 7,30 metri e pesante 10 tonnellate, e portata a Milano nel 1999. Da allora è ospitata all’ingresso della tribuna secondaria dell’Ippodromo.

Leggi anche: il cavallo di Leonardo

#2 La Torre Velasca, ti amo e ti odio

otto stelle

Con la sua caratteristica forma che la fa assomigliare a un fungo, si odia o si ama: la Torre Velasca è uno dei pochi esempi italiani di architettura post-razionalista brutalista. Alta 106 metri, due in meno della Madonnina posta sul Duomo, rappresenta senza dubbio una delle costruzioni più esagerate e audaci della città.

Leggi anche: Torre Velasca: capolavoro o obbrobrio da abbattere?

#1 Il Duomo: la chiesa gotica più grande al mondo

il cielo sopra milano
il cielo sopra milano

Se si parla di costruzioni esagerate, non si poteva che concludere con il simbolo della città: la chiesa gotica più famosa in Europa e più grande al mondo. Estesa per 11.700 mq, seconda sul territorio italiano solo a San Pietro, che a dir la verità si trova nello Stato di Vaticano, raggiunge i 108,50 alla sommità della Madonnina. Icona di una città che pensa in grande e che ha lo sguardo al di là delle Alpi. 

Continua la lettura con: I 10 segreti del Duomo di Milano

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.