Filippo Barberis: ecco i progetti che trasformeranno Milano (Intercettazioni Milano)

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Intercettazioni Milano con Filippo Barberis, Presidente del Gruppo Consiliare per il Partito Democratico, che svela quali saranno i principali progetti nel prossimo futuro a Milano. 

-Sullo scalo Farini andremo a costruire un parco delle dimensioni simili a quelle del Parco Sempione 
-Quando dovrebbe vedere la luce?
-Perchè sia completato almeno 3 o 4 anni, almeno 
 
-Un altro spazio che sarà interessante restituire alla città è lo Scalo Porta Romana che andrebbe a collegare la parte di corso di Porta Romana con quella esterna dove c’è la Fondazione Prada e altre istituzioni che sono adesso più sganciate rispetto allo sviluppo urbanistico più centrale 
 
-Lo scalo di Porta Genova. Anche lì ci sono questi mix di funzioni per cui noi avremo in tutti gli scali il 60% della superficie a verde, ok, una parte costruita per un terzo dovranno essere servizi, una parte sarà edilizia convenzionata, con canoni sotto quelli che sono i valori di mercato e una parte di edilizia libera.
 
-Un’altra area molto interessante è l’area dei mercati generali che attualmente è un’area utilizzata al 30%. Una delle progettualità più interessanti è quella di andare a costruire una sorta di cittadella del cibo 
 
-Un’altra zona molto interessante sono i magazzini della stazione Centrale. Anche qua è interessante pensare a funzioni di mercato con un’attenzione alla qualità di tutti e due gli assi ai lati della stazione centrale. 
 
-Poi c’è la sfida se vogliamo di innovazione massima che è la riqualificazione di un milione di metri quadri dell’area del post Expo dove nel 2018 comincerà a entrare in funzione lo Human Technopole che è questo centro sulle scienze della vita e che dialogherà con le altre due grandi funzioni dell’area che saranno il polo 
universitario nuovo dell’Università degli studi di Milano, il polo scientifico, e questo polo invece tecnologico industriale che andrà a comporre questo tridente di ricerca, alta formazione e imprese tecnologicamente avanzate che vuole testimoniare l’investimento per i prossimi 20-30 anni di Milano sull’economia della conoscenza. Obiettivo che diventi un polo scientifico tecnologico di livello internazionale.
 
-E poi c’è anche il pezzo di Città Studi perchè le preoccupazioni anche le tensioni che ci sono state porterà a un accordo di programma per riqualificare gli spazi cercando di non compromettere la vocazione universitaria della zona migliorando da un lato i servizi, le residenze degli studenti, dall’altra il quartiere attraverso la riqualificazione delle aree verdi. Questo spostamento può attirare nuove risorse sull’area e rendere città studi ancora più interessante.

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