Cosa sarebbe la VITA SENZA L’IKEA?

Un luogo non luogo che catalizza gli stati d’animo dei milanesi fissando in un fermo immagine i loro progetti di vita più felici e la loro miseria

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Un luogo non luogo che catalizza gli stati d’animo dei milanesi fissando in un fermo immagine i loro progetti di vita più felici e la loro miseria.

Cosa sarebbe la VITA SENZA L’IKEA?

# Non è un centro commerciale come tanti

Ikea. C’è qualcosa che mi attrae di quel cubo abnorme piazzato sulle tangenziali.
L’ikea non è un centro commerciale come tanti. E’ un luogo non luogo che catalizza gli stati d’animo dei milanesi fissando in un fermo immagine i loro progetti di vita più felici e la loro miseria.
All’Ikea ci vai quando comperi la tua prima casa, sei giovane. Nella scelta di un divano colorato proietti il film delle serate con gli amici oppure romantiche notti fra calici di vino appoggiati per terra e briciole che te le senti nella schiena mentre baci qualcuno.
All’Ikea ci vai quando ti nasce un figlio. Lettini di legno, lampadari a forma di nuvole, bicchieri di plastica colorati, pupazzi acrilici ingombranti che non compreresti mai ma, tant’è, te li ritrovi alla cassa e li hai già pagati.
All’Ikea ci vai per sistemare la taverna…s’è mai capito perché le taverne devono diventare il ricettacolo dei mezzi mobili, del mezzo stile, del….vabbè questo qui lo mettiamo in taverna?

# Dove comperare le cose inutili

Ma all’Ikea ci devi andare soprattutto per comperare cose inutili. L’acquisto delle cose inutili ha salvato più anime del Prozac. Le cose inutili devo costare poco e non le puoi cercare tu perché, essendo inutili, non ti viene da pensarle. Sono loro che devono trovare te. Quindi lo stratega dell’Ikea ha creato un percorso perfetto, un labirinto al quale tu accedi si, volontariamente, ma nel quale non sei più padrone del tuo pensiero.
Io adoro ogni tanto non essere padrona del mio pensiero. Voglio dire, a furia di fare le persone intelligenti si diventa pure antipatici. A furia di organizzare la vita, propria e altrui, ci fuma il cervello. No, arriva il momento in cui hai necessità di prendere la macchina, infilarti all’ Ikea e comperare un taglia uova sode.

# L’esistenza è quella cosa che sta fra l’elevazione massima di un pensiero ed un affetta uova sode

L’esistenza è quella cosa che sta fra l’elevazione massima di un pensiero ed un affetta uova sode. Nel mezzo ci sta tutto il resto…Ma se tu, ogni tanto, non ti dedichi a fare cose semplici, inutili, stupide…non potrai tenerla tutta fra le mani, la tua vita.
Dobbiamo percorrere leghe di bellezza e di banalità per tratteggiare i chiaroscuri delle nostre giornate. Le verità le trovi negli scenari svuotati di poesia. Se ce l‘hai dentro di te però, la saprai portare pure all’Ikea.

All’Ikea ci devi andare con il coraggio del guerriero senza armi. Ti troverai a combattere con lo specchio di una società che ti rappresenta più di quello che vorresti. Ma il consiglio è non fare opposizione. Semplicemente venire a patti con il nemico. Non ti atteggiare ad essere diverso dalla famiglia media che frequenta quei luoghi. Una volta almeno sei stato identico a quella gente che ti appare così borghese, così esteticamente insignificante.
Entra all’Ikea e lasciati andare. Compera dei tovaglioli colorati, non stare a pensare. Abbi il coraggio di trascorrere una domenica mattina inutile. Bevi una spremuta a 2 euro. Fatti prendere per le orecchie dagli slogan eco friendly, frasi etiche che inevitabilmente si schiantano sulla mediocrità dell’ italiano medio…che a leggerle è tanto bello ma a metterle in pratica…ci passa.

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# Niente mariti tra i piedi

Vai all’Ikea. Non avere paura. Ma vacci con un’ amica, niente mariti fra i piedi. Gli uomini non ci trovano nulla di poetico in un affetta uova sode.
Io ci vado spesso da sola…perché adoro osservare la gente ma posso andarci pure con le amiche. Con loro posso disquisire sul formato dei sacchetti freezer per mezz’ora. E confrontarci sulla scelta delle mollette chiudi biscotti. Loro…come me….dopo un intera settimana a gestire ogni singolo minuto della vita figli, casa e lavoro…sanno esattamente quanto sia fondamentale l’ acquisto di un rotolino togli pelucchi per la salvezza della mente, prima che arrivi..di nuovo…lunedì.

PAOLA MERZAGHI

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Paola Merzaghi
52 anni, sopra tutto madre, soprattutto coraggiosa sognatrice. Amo scrivere da sempre, ma la tradizione di famiglia mi ha portata ad appartenere alla quinta generazione di orafi, presenti a Milano dal 1870. Di me preferisco pensare di non essere in dirittura d'arrivo ma solo al giro di boa della mia esistenza consapevole che le bracciate per tornare a riva non saranno mai uguali a quelle dell'andata. Le esperienze e le consapevolezze rendono magico ogni metro guadagnato, il profumo del mare, i tramonti e tutte le albe che la vita mi riserverà ancora.