Con la nuova TORRE si trasformerà l’area attorno a PIAZZA TRENTO

Sarà il faro per la zona sud di Milano

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Veduta Torre Faro da sud

Scalo di Porta Romana sarà protagonista di una operazione di riqualificazione dell’area al punto che sarà difficile riconoscerla alla fine degli interventi. Uno dei centro focali di questa trasformazione sarà piazza Trento. 

Con la nuova TORRE si trasforma l’area attorno a PIAZZA TRENTO

La nuova torre che illuminerà la parte Sud di Milano

Credits: fanpage.it – Torre Faro A2A

Da qualche anno diverse società, prima fra tutte il Gruppo Prada, hanno implementato o trasferito la loro sede in questa zona di Milano dove a breve sorgerà il nuovo Villaggio Olimpico e la Torre Faro, futura sede della A2A, un grattacielo avveniristico che porta la firma Citterio-Viel.

Lo studio ha già collaborato per la costruzione delle nuova sede Fastweb e la prospiciente piazza Olivetti, sempre in zona 5.

Ponte ciclopedonale ancora in stand by

Credits: Urbanfile – Cascata acqua

Il progetto inizialmente raccontava di un’area fitness sul terrazzamento dell’ultimo piano, di un grande laghetto ai piedi della torre, di un ponte ciclo pedonabile per lo scavalcamento del trafficato viale Isonzo e di una Piazza Trento completamente rivisitata. Di tutto questo è momentaneamente accantonata la passerella per ciclisti e pedoni in attesa di conoscere il reale sviluppo di tutto lo scalo di Porta Romana e della relativa Foresta Sospesa, un ponte che scavalla i binari connettendo le due parti dello scalo. Per il resto si è prevista la cancellazione a vantaggio di altri progetti.

La trasformazione della zona attorno a piazza Trento

Veduta Torre Faro da Viale Toscana

In primis ci sarà il coinvolgimento dell’intera via Crema che parte dalla piazza per giungere in prossimità di Piazzale Medaglie d’Oro. La via avrà un grande implemento pedonale specie in prossimità della chiesa. Non è chiaro quale destino è previsto per le strutture che coprono le ex vasche di raffreddamento della centrale energetica. Il tetto della torre, 145 metri di altezza dal suolo, diventerà un’area verde con piantumazione e posti a sedere. Il laghetto scompare per dare maggiore spazio all’area pedonale che, collegata con tutta la nuova area pedonale dello Scalo Romana, formerà un una zona ciclo pedalabile di grandissima ampiezza. Quello che preoccupa i residenti sarà la carenza cronica di parcheggi considerando le migliaia di persone che si aggiungeranno a quelle già residenti o che frequentano la zona per questioni lavorative e che sono già state private di centinaia e centinaia di parcheggi a ridosso dello scalo.

Le nuove vasche

Grattacielo A2A

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La torre si affiancherà alle storiche costruzioni della A2A, una volta caratterizzate dalle grandi vasche di raffreddamento che erano visibili in Piazza Trento e che diventavano, per i più coraggiosi ma anche incoscienti, un valido rimedio alla canicola milanese. Questa cintura milanese era caratterizzata da insediamenti industriali, vedi la OM e la sua produzione di semiassi in zona via Spadolini o di alcuni mulini di macinazione che usufruivano dello scalo ferroviario per trasportare la merce e che sono stati trasformati uno nell’hotel Visconti Palace e l’altro nel condominio di piazza Trento proprio di fronte alla futura Torre. Questo perché la zona era considerata una parte esterna oltre la quale c’erano periferia e campi coltivati. Ora che la riqualificazione è partita c’è solo da confrontarsi con i comitati di quartiere per risolvere il problema legato alla viabilità e, soprattutto, ai parcheggi che mancano cronicamente.

Luce nuova in tutto il quartiere, questo si attende con la costruzione della nuova torre. Sarà così?

Continua la lettura con: torre A2a

ROBERTO BINAGHI

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Roberto Binaghi
Nato a Milano il 25 agosto 1965. Sin da bambino frequento l’azienda di famiglia (allora una tipografia, ora azienda di comunicazione e stampa) dove entrerò ufficialmente a 17 anni. Diplomato Geometra all’Istituto Cattaneo a 27 anni e dopo aver abbandonato gli studi grafici a 17, mi iscrivo a Scienze Politiche ma lascio definitivamente 2 anni dopo per dedicare il mio tempo libero alla famiglia e allo sport. Sono padre di Matteo, 21 anni, e Luca, 19 anni. Sono stato accanito lettore di quotidiani e libri storico-politici, ho frequentato gruppi politici e di imprenditori senza mai tesserarmi, per anni ho seguito la situazione politica italiana collaborando anche con L’Indipendente allora diretto da Vittorio Feltri e Pialuisa Bianco (1992-1994). Per questioni di cuore ho iniziato a seguire il mondo del basket dilettantistico ricoprendo il ruolo di dirigente della società Ebro per oltre 10 anni e della Bocconi Basket FIP dal settembre 2019 (ruolo che ricoprirò anche per la prossima stagione). Nel corso degli anni ho contribuito allo sviluppo di alcune start-up e seguito alcuni progetti di mia ideazione che hanno come obiettivo la rivalutazione del patrimonio meneghino oltre che un chiaro interesse sociale.