Chi trova un COLLEGA trova un TESORO: 1.000 euro per gli AUTISTI che fanno i Talent Scout

La crisi dei bus: mancano gli autisti. La testimonianza di un conducente

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Credits aleromanorn IG - Filobus Metromare

Mille euro al conducente che porta in azienda un nuovo collega. L’ultima iniziativa escogitata per cercare di risolvere un grave problema: non si trovano più conducenti
per guidare i mezzi pubblici. Problema che rischia di aggravarsi ulteriormente: il 40% degli autisti ha più di 55 anni. A breve saranno in pensione. In questo scenario ci si aspettano nuovi disagi per i passeggeri con meno corse e maggiori attese. 

Chi trova un COLLEGA trova un TESORO: 1.000 euro per gli AUTISTI che fanno i Talent Scout

Credits mezzi_di_milano IG – Bus Atm

«Chi trova un collega, trova una sorpresa!». La sorpresa, come riportato da Il Corriere della Sera, è un incentivo, un credito welfare di mille euro. L’iniziativa rivolta ai propri autisti è di Autoguidovie, azienda colosso del trasporto pubblico in Italia (quasi mille dipendenti) per le linee di autobus urbane e interurbane soprattutto in Lombardia (Pavia, Cremona, Monza, hinterland di Milano). Ma di cosa si tratta l’iniziativa?

# Il premio scouting

Credits aleromanorn IG – Filobus Metromare

Di fatto molto semplice: se un autista «presenta» all’azienda un collega che viene dall’esterno e che finisce per essere assunto, viene ricompensato con un benefit del valore di 1.000 euro. Non è la sola iniziativa per attrarre dipendenti nel settore: Atm offre ai nuovi assunti la copertura delle spese per le patenti e le certificazioni di guida del valore di qualche migliaio di euro insieme a contributi per i primi mesi di affitto. Mancano ad ATM circa 300 autisti rispetto al necessario. Ma si tratta di un problema aziendale che rischia di avere gravi ricadute su tutti i cittadini.

# La testimonianza di un autista

Credits autolineevaresine.it – Bus Lago di Varese

Già si vedono questi effetti: meno corse dei mezzi, attese più lunghe. Le origini del problema vengono riportate, sempre sul Corriere della Sera da un autista ATM a fine carriera che racconta: «La mia generazione sta andando in pensione e non si
trovano giovani pronti a sostituirla. Un tempo il servizio di leva assicurava le patenti, che
poi venivano convertite per guidare i bus, ma oggi corsi e certificazioni costano. Gli stipendi prima permettevano a un conducente di mettere su famiglia e fare una vita discreta, mentre oggi con la paga di ingresso un ragazzo a Milano sopravvive a malapena. E non è solo un problema di nuovi assunti, perché molti di noi, avendo le patenti per i grossi
mezzi, stanno andando a fare gli autotrasportatori, dove vengono pagati meglio e non devono fare turni, notti, festivi. Il mondo del lavoro nel nostro settore sta cambiando e
se le aziende non inventano qualcosa di nuovo di autisti per prendere il nostro posto non ne troveranno più».

La metà delle aziende del settore dichiara una «criticità molto grave» nel trovare nuovi autisti. Ma c’è un dato che rischia di aggravare la situazione: nelle aziende di trasporto su
strada, solo il 3 per cento dei conducenti ha meno di 25 anni, mentre il 41 per cento è sopra i 55. Significa che quasi metà degli attuali autisti andrà in pensione in un prossimo futuro. Con il rischio concreto che le loro posizioni non vengano ricoperte. 

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Fonte: Il Corriere della Sera

Continua la lettura con: ATM non trova autisti: la replica di un tranviere. Milano insostenibile con i nostri stipendi

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