NAVIGARE SOPRA LE ALPI: il progetto visionario per andare in nave da Genova al cuore d’Europa

Dopo quindici anni, decide di tornare in Italia per realizzare il suo progetto più ambizioso: rendere le Alpi navigabili

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credits: bizzarrobazar.com

Una via d’acqua transalpina, un sistema di canali e chiatte che vanno da Genova a Costanza collegando il Mar Mediterraneo all’Europa Centrale, passando attraverso il lago di Como e il Reno. Questo era il progetto per rendere navigabili le Alpi di Pietro Caminada. Non venne mai realizzato, ma fece comunque il giro del mondo. Scopriamo insieme quest’idea visionaria e stravagante.

NAVIGARE SOPRA LE ALPI: il progetto visionario per andare in nave da Genova al cuore d’Europa

# La storia di un sognatore tra Italia, Svizzera e Brasile

credits: studiopolazzo.it

Vediamo innanzitutto chi è Pietro Caminada. Di origini italo-svizzere, Caminada nasce nel 1862 e fin da piccolo rimane affascinato dal personaggio di Leonardo da Vinci. Studia ingegneria e, una volta laureato, si vede costretto ad emigrare, insieme al fratello, verso l’Argentina in cerca di lavoro.

Rimasto folgorato dalla città di Rio de Janeiro, decide di fermarsi e stabilircisi. Nel suo periodo in Brasile si occupa di diversi progetti relativi al piano regolatore, all’ammodernamento della città e dei trasporti.

Dopo quindici anni, Caminada decide di tornare in Italia, insieme alla moglie e alle tre figlie, per realizzare il suo progetto più ambizioso: rendere le Alpi navigabili.

# Il progetto visionario: le chiuse a tubo inclinato

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La folle idea aveva innanzitutto uno scopo pratico: creare un collegamento diretto tra Genova e Costanza che avrebbe consentito un eccezionale sviluppo commerciale. Un sistema di vie d’acqua sarebbe infatti stato più economico rispetto ad una rete ferroviaria.

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Lo stratagemma pensato da Caminada per far sì che le navi potessero attraversare le Alpi si basava su una variazione del già ben noto sistema delle chiuse. Ideò così le chiuse a tubo inclinato: poste una dietro l’altra in modo obliquo sul fianco della montagna, quando una sezione si fosse riempita d’acqua, la nave sarebbe stata spinta in avanti e verso l’alto, guidata da una catena di un binario.

Il progetto sarebbe stato lungo 591 km, con delle chiatte di 50 metri chiamate a trasportare 500 tonnellate di merci, il tutto senza propulsione meccanica ma solo attraverso due linee parallele di tubi comunicanti e la forza dell’acqua.

# Il progetto presentato a Expo 1906 ma rimase solo un sogno

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L’idea ebbe subito molto successo e fece presto il giro del mondo. Nel 1906, in occasione dell’Esposizione Internazionale di Milano dedicata al tema dei trasporti, Caminada realizzò un modellino per dimostrarne la fattibilità. Venne persino ricevuto dal re Vittorio Emanuele III e tutto sembrava suggerire l’imminente realizzazione dei canali.

Tuttavia, molti rimasero scettici e l’ambizioso progetto dovette scontrarsi con gli interessi della lobby ferroviaria svizzera, che da tempo voleva una linea sullo Spluga. L’idea di navigare le Alpi non fu quindi mai realizzata ed oggi suona quasi beffarda la frase che il re pronunciò durante il suo incontro con Caminada: Quando io sarò da molto tempo del tutto dimenticato, si parlerà ancora di lei”.

Fonte: rsi.ch

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CHIARA BARONE

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Chiara Barone
Nata e cresciuta a Milano, sono una studentessa all'ultimo anno di Sociologia. Sogno un mondo più inclusivo dove cultura, passione e curiosità siano motore di innovazione e miglioramento.