Perché lo SPRITZ si dice spritz?

Il re dell'aperitivo

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Credits: @michischwob Venezia

Dalle sei di pomeriggio fino a sera è il drink preferito per un buon aperitivo. Il classico è fatto con Aperol, spumante e qualcosa di frizzante che non dia sapore ma che alleggerisca i gradi del drink, che sia Seltz, acqua minerale o soda è indifferente. Fresco e buono, lo Spritz è il classico accompagnamento a patatine, olive e qualcosa da stuzzicare per un post-lavoro o fine giornata soddisfacente. Ma perché si chiama così?

Perché lo SPRITZ si dice spritz?

# Nasce nel Lombardo Veneto sotto la denominazione austrica

Credits: @michischwob
Venezia

Lo spritz è un long drink la cui origine si attribuisce a Venezia. Ma esattamente quando fu inventato? Tra il Settecento e l’Ottocento, sotto la denominazione austriaca, i soldati asburgici iniziarono a conoscere i vini veneti. Ma erano troppo forti per i loro palati e allora decisero di allungarli con dell’acqua frizzante, così da renderli più dolci. Il nome Spritz deriva proprio da qua: in tedesco “spruzzare” si dice spritzen.

# Negli anni ’20 arriva il bitter

Questo significa che il primo Spritz non era altro che vino bianco e acqua gassata, una variante che in alcune zone del Friuli ti danno ancora. L’opzione con il bitter come la conosciamo noi nasce solo negli anni Venti quando, dopo la diffusione del Seltz che sostituì l’acqua, si decise di “macchiare” la miscela di vino e Seltz con del bitter. Pare quindi che lo Spritz originale sia fatto con il bitter e non l’Aperol.

# Lo spritz a merenda

Qualcuno dice però che non siano stati gli austriaci i primi ad aver avuto la brillante idea di allungare il vino con dell’acqua frizzante. L’origine sarebbe tutta italiana. Nel 1500 agli operai dell’Arsenale di Venezia pare venisse data una merenda particolare: gallette e un bicchiere di vino allungato con acqua di pozzo.

# Le mille ricette e l’originale

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Una cosa è certa: lo Spritz è un cocktail con mille varianti. Ogni città ha la sua versione e ora c’è chi sperimenta anche opzioni alternative, aggiungendoci vodka o facendolo diventare di colori diversi. C’è lo Sprtiz, l’Hugo, lo Spritz Campari, il Pink Spritz, ma anche quello green o blu. Fin dall’inizio lo Spritz era destinato ad avere più ricette, se all’inizio infatti a Venezia si era aggiunto il bitter, a Padova si metteva l’Aperol. E poi c’era il Select con il bitter prodotto dai fratelli Pillai.

La ricetta originale, certificata dall’IBA (International Bartenders Association) con la denominazione di “spritz veneziano” è però una: 6 cl di prosecco – 4 cl di Aperol – una spruzzata di soda/seltz.

Per facilitare la preparazione spesso si dice che le dosi devono essere 1/3 di Aperol, 2/3 di Prosecco e 1/3 di acqua frizzante, o soda o seltz.

Continua la lettura con:Storia e curiosità sul CAMPARI: l’APERITIVO MILANESE per eccellenza

BEATRICE BARAZZETTI

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Beatrice Barazzetti
Nata nel 1999, mentre studio Economia e Turismo scopro il mondo. Sono una sognatrice ambiziosa, solare e sempre pronta a mettermi in gioco.