#51 – L'”uomo nudo di Porta Nuova”: il MONUMENTO più “OSCENO” di Milano?

Nell'area più proiettata al futuro fa capolino anche un'opera che fa ribrezzo a molti. Ma cosa significa?

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Credits sandro89kr IG - Condizione Umana

Nel cuore del business district milanese di Porta Nuova, tra grattacieli iconici e scintillanti, spunta un’opera che fa molto discutere i milanesi. Viene definito in modo dispregiativo, ad esempio come “il monumento più osceno della città”. Vediamo come è fatto e cosa rappresenta.

L'”uomo nudo di Porta Nuova”: il MONUMENTO più “OSCENO” di Milano?

# Un uomo nudo in bella mostra su Viale della Liberazione

Condizione umana di Agenore Fabbri

Nel nuovo avveniristico quartiere di Porta Nuova, il business district milanese, con il grattacielo più alto d’Italia e altri tra i più iconici della città, c’è un monumento a prima vista alquanto sgraziato. Si tratta di una scultura di un uomo nudo in bronzo e acciaio inox proteso in avanti e scolpito nei minimi dettagli, compreso l’apparato genitale. Posizionata nel 1983 nei giardini di Piazza Einaudi, oggi è in bella mostra sul manto erboso a lato del parterre pedonale di Viale della Liberazione. Ma qual è il suo significato?

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# Rappresenta la “condizione umana”

sandro89kr IG – Condizione Umana

Intitolata “Condizione Umana” e realizzata da Agenore Fabbri, la scultura rappresenta la figura drammatica di un uomo nudo martoriato da profonde ferite nell’atto di liberarsi da barre d’acciaio che lo imprigionano. Una raffigurazione che simboleggia le difficoltà dell’uomo nel contrapporsi alle limitazioni della libertà e dell’autorealizzazione imposte dalla società.

Un tema quanto mai attuale di questi tempi. 

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

2 COMMENTI

  1. Dal 1974 anche a Savona c’è il monumento di Agenore Fabbri, praticamente identico. A Savona la piazza è chiamata “Ciassa du belin” Tutti la riconoscono così e così la chiamano. Le prime due parole si traducono in “Piazza del …” Credo che tutti possiate tradurre la terza parola.

  2. Certo che ormai l’Ignoranza la fa da padrona. Il bel borghese incipriato e avvolto nei sofisticati abiti all ultimo grido, ha dimenticato la sua vera natura umana, fatta di desideri erettili e di lacerazioni, la sua animalità ribelle ed il suo grido scomposto. L’Arte quando è nuda fa paura, perchè l’Arte quella vera fa pensare e in quei quartieri, o in altri, nessuno vuole pensare, perchè se pensasse si ritroverebbe eguale a quell’Uomo nudo che cerca di liberarsi da quelle sbarre d’acciaio e in ultimo da quegli stessi grattacieli in cui è costretto a vivere !!!

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