A Milano c’è una chiesa riservata solo agli sposi, ecco la sua storia!

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Nel mese dei matrimoni, forse farà piacere conoscere questa simpatica storia che riguarda una delle chiese più belle, centrali e pure meno conosciute di Milano.

Si chiama Santa Maria dei Miracoli presso San Celso, la chiesa degli sposi, sita in Corso Italia 37. Perché due nomi?

Tutto ha origine con l’antica chiesa di San Celso, delle due chiese vicine è quella più piccolina, a mattoni rossi, classici del romanico lombardo. 

Da tempo immemore la chiesa conserva una icona di una Madonnina.

Sono gli anni della peste, delle ‘crocette‘ ai crocevia per pregare, delle processioni.

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Era il 1485 quando la Madonnina del dipinto si animò, guarì i fedeli riuniti in preghiera davanti alla sua immagine, e pose fine all’epidemia in tutta Milano.
La notizia si diffuse presto. I cittadini vollero omaggiare il prodigio. Nel 1493 venne dato il via alla costruzione di una Basilica più grande, il Santuario di Santa Maria dei Miracoli, appunto.

Oggi la facciata di questa chiesa è protetta da un quadriportico spesso chiuso (ma aperto alle 13,15, per permettere una preghiera in pausa pranzo). All’interno si rivela una parata di capolavori dell’arte tardo-rinascimentale – manierista con opere di Bergognone, Paris Bordon, Antonio Campi, Giovan Battista Crespi detto il Cerano, Carlo Francesco Nuvolone, Camillo e Giulio Cesare Procaccini.

E l’icona miracolosa? A disposizione di un numero privilegiato di fedeli: i neo-sposi.

E’ tradizione secolare che gli sposi milanesi, subito dopo la cerimonia delle loro nozze, si rechino in preghiera dalla Madonna per riceverne la benedizione e offrano il bouquet all’altare, opera di Martino Bassi, costruito negli anni 1584-1588 Pare che le richieste siano così numerose che la parrocchia prenda addirittura prenotazioni via e-mail.

Non è dato sapersi, invece, di alcun miracolo per i single in cerca della dolce metà. Per informazioni: www.santamariadeimiracoliesancelso.it.


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Paola Perfetti
Giornalista, content editor, pr, social media manager. Dopo aver avviato alcune start up editoriali ho preso l'arte – in cui sono laureata – e non l'ho messa da parte: nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea.com. Perché sono innamorata cotta di Milano.