La mostra sul VECCHIO CLUB PROIBITO di Milano nel palazzo senza numero civico

Cosa si prova ad entrare in un club proibito? Basta andare alla mostra "Dancing 30" per scoprirlo

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Credit: artribune.com

Tra il ventotto e il trentadue di via Leopardi a Milano si trova un edificio senza numero che nasconde la storia di un vecchio club proibito.

Tutto questo ora non c’è più eppure, due numeri più avanti, si cerca di ricostruire questa storia sfacciata in una mostra.

La mostra sul VECCHIO CLUB PROIBITO di Milano nel palazzo senza numero civico

# La storia del Club proibito al numero civico mancante

Tra il ventotto e il trentadue di via Leopardi a Milano si trova un edificio senza numero che nasconde una storia.

Durante i lavori di ristrutturazione, in un’intercapedine tra le scale e il muro portante fu trovato un pacco di lettere.

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Lettere scritte a mano su carta papiro avvolte in un nastrino rosso. Di cosa parlavano? Raccontavano la storia del “Club30”, il locale a luci rosse al numero mancante.

Un luogo surreale, popolato da maschere e persone senza freni, da donne bellissime e signori potenti, da colori sgargianti ed echi sfacciati.

Tutto questo ora non c’è più eppure, due numeri più avanti, si cerca di ricostruire questa storia sfacciata in una mostra.

# Dancing 30

Credit: @viasaterna

Viasaterna presenta fino a venerdì 16 luglio su appuntamento, la mostra Dancing30 di Kings, duo artistico costituito da Daniele Innamorato e Federica Perazzoli.

La mostra introduce la misteriosa storia del Club30locale dance di cui un’insegna svela la presenza.

Non si hanno notizie certe di quando sia esistito il club, ma l’insegna lascia trapelare che al tempo i locali notturni si chiamavano ancora dancing.

La storia qui si interrompe, come se il Club 30 non fosse mai esistito o come se le cose successe tra quelle quattro mura fossero sparite insieme al locale proibito.

Viene però ripresa da Kings con una selezione di opere che include neon, collage, installazione sonora, scritture e wallpaper.

# Volti, neon e segreti

Credit: @viasaterna

Una volta entrati nell’appartamento che ospita la galleria sembra di essere entrati nel club a luci rosse ormai scomparso: sulle pareti un collage si propone come un guestbook dei frequentatori dell’enigmatico club.

Un insieme di nomi, volti e personalità che riporta a galla tutti i segreti successi all’interno delle mura del Club 30.

La musica house sarà la fedele accompagnatrice del visitatore all’interno delle uniche due stanze che sembrano essere sopravvissute alla sparizione del club.

Nella prima stanza l’invito suadente “Wanna dance” dell’unico neon che la illumina, scintillante su una tenda metallizzata, questa scritta è una sorta di mano tesa offerta al visitatore per questo viaggio nella terra proibita.

E infine la seconda, il cuore pulsante della mostra che con un neon rosso recita solo “cigarettes after sex”.

Cosa si prova ad entrare in un club proibito? Basta venire qui per scoprirlo.

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ARIANNA BOTTINI

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Arianna Bottini
Classe 1998, mi sto laureando in Scienze psicosociali della comunicazione. Sono alla ricerca del mio posto nel mondo; nel frattempo viaggio, leggo, cucino e compro piante.