🛑 Beppe Sala entra nei VERDI

La trasformazione completa del Sindaco da cementificatore a ecologista. "Conversione" sincera o calcolo politico?

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Sala ambientalista. Credits: https://ilmanifesto.it/

Prosegue il percorso del Sindaco Sala verso la discontinuità con se stesso. Dopo essere stato definito il “sindaco cementificatore” dai gruppi ambientalisti ora fa una svolta a U, chiedendo di aderire ai Verdi Europei. Ancora più netto il distacco dal PD al quale in realtà non è mai stato tesserato. “Conversione” sincera o calcolo politico?

🛑 Beppe Sala “LASCIA” il PD e passa ai VERDI

# Il commento del portavoce di Verdi Europei: “Oggi inizia un processo per creare una città e un mondo migliore”

Uno dei co-portavoci dei Verdi Europei di Milano Andrea Bonessa commenta a True News la scelta dell’ingresso del Sindaco Sala nel partito: “I verdi sono coscienti che la strada è lunga però avere Sala che partecipa a questo processo ci fa piacere, con Sala si faranno tutte quelle azioni che ci porteranno alla transizione ecologica ed è chiaro che una transizione non si fa in tre giorni ma si parte da un punto di partenza per arrivare ad uno di arrivo. Oggi inizia un processo per creare una città e un mondo migliore”.

# Da “cementificatore” a ecologista: la svolta a sorpresa 

La svolta del Sindaco Beppe Sala può dirsi ora completata. Nell’annuncio della sua ricandidatura alle future elezioni comunali di Milano aveva dichiarato che in caso di vittoria la sua azione politica sarebbe stata in discontinuità con i primi 5 anni a Palazzo Marino. In questo mandato ha avvallato: l’ex-area Expo trasformata in MIND con poco verde rispetto al 50% della superficie adibita a parco previsto inizialmente, l’accordo sugli scali ferroviari con prevalente cementificazione, nuovi grattacieli nel centro direzionale, il progetto del nuovo stadio oltre alla mancata riapertura dei navigli. Una serie di azioni che erano state applaudite dai costruttori ma fortemente criticate dai gruppi ecologisti della città che avevano coniato per lui la denominazione di “cementificatore”. Tutto nella direzione opposta rispetto alla linea di pensiero del partito dei Verdi e che invece dovrà impegnarsi a seguire in caso di rielezione.

# Azzardo o mossa azzeccata?

Secondo Bonessa l’attuale Sindaco ha compiuto un atto di coraggio: “Ha fatto una scelta coraggiosa perché di fatto aveva le elezioni in tasca e ora con questa decisione rischia di inimicarsi un pezzo della città, che in più è quello che tiene il pallino in mano”. Dall’altro lato, se la sua strategia avesse successo e riuscisse a portare avanti la sua nuova idea di città, come scrive Francesco Floris su TrueNews, potrebbe passare alla storia. “Dopo essere stato il sindaco della crescita economica di Milano – diseguale, con molti lati oscuri, ma pur sempre crescita in una nazione stagnante da 20 anni – diventare il sindaco che imprime per sempre la svolta “green”. E farlo nel cuore della inquinata Pianura Padana. Una battaglia che un guerriero ambizioso come Sala vuole di certo combattere. Da vedere chi saranno le vittime che resteranno a terra.”

Non mancano già le alzate di sopracciglia, come Francesco Floris, autore dell’articolo che scrive: “C’è un entusiasmo inaspettato nelle parole del portavoce cittadino del partito ambientalista e si sprecano le metafore. Quelle calcistiche: Sala? “Come avere Ronaldo in squadra”. Obiezione: ma è stato il Direttore Generale della Moratti, il sindaco che ha definito “interessante” il progetto di Manfredi Catella sul “Pirellino” lasciando da solo in giunta a combattere l’assessore Pierfrancesco Maran contro i regali di volumetrie che piovevano da Regione Lombardia?. Più in generale è stato il sindaco nei cinque anni in cui gli immobiliaristi hanno spadroneggiato durante la crescita di Milano. O ancora: in giunta ha voluto Roberta Guaineri allo Sport, avvocato che fino al 2019 era socia nello storico studio legale che difende Paolo Scaroni, il Presidente del Milan, con i suoi faraonici progetti immobiliari su San Siro. “Certo – risponde Bonessa alle provocazioni – Sala è stato il sindaco di Expo e di un certo modo di governare” ma “adesso cambiamo radicalmente senza buttare tutto ciò che è stato fatto. Del resto si chiama ‘transizione’ ecologica non si chiama ‘punto a capo’”. É per chi ha fede anche un pizzico di religiosità non guasta: “La sua decisione è come la conversione di San Paolo sulla via di Damasco”. Anche se non è chiaro chi si stia davvero convertendo.”

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Fonte articolo: True News

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.