Le 5 FARMACIE più antiche di Milano

Ora che tutto a Milano è chiuso, restano aperte quasi solo le farmacie. Ma quali sono le più antiche?

0
Credits: Milano da Scoprire - Interno Farmacia Lazzaretto

Le farmacie sono un paese in mezzo alla città, di cui la gente si fida, dove va a chiedere consigli. Sono il primo incontro tra il paziente e la soluzione del suo problema, sono sulla strada quando succede un incidente o quando qualcuno si fa male, sono i primi a cui i residenti vengono a chiedere aiuto quando hanno bisogno. Oggi più che mai sono un punto di riferimento e un presidio sempre aperto contro il contagio. Andiamo alla scoperta delle più antiche e belle di Milano.

Le 5 farmacie più antiche di Milano

#5 L’erboristeria Novetti – dal 1952

Credits: inmilano.it – Erboristeria Novetti

La tradizione delle erbe officinali risale al Medioevo e conserva una lunghissima esperienza da sempre a contatto con la natura e le sue proprietà benefiche. Settant’anni fa aprire un’erboristeria era un atto rivoluzionario e innovativo, non certo la moda che è scoppiata in questi anni. Italo Novetti credeva fermamente che la ricostruzione dopo la guerra dovesse passare attraverso un ritorno alla natura. La bottega, da sempre in fondo a via Paolo Sarpi, è un gioiello che si offre intatto agli occhi del visitatore, come una volta. In esposizione ci sono tantissimi vasi trasparenti con erbe e piante per tisane e decotti, con proprietà nutritive e rigeneranti, che non possono essere considerate mediche, ma sanno senza dubbio offrire benefici a chi le assume. Alcuni prodotti vengono direttamente da coltivazioni di famiglia, ma la maggior parte delle piante proviene da varie zone del mondo, trattate e miscelate dalla sapienza artigianale di Francesco e di sua figlia Elena. Via Paolo Sarpi 63. 

#4 Farmacia Boccaccio – dal 1947

La storica Farmacia Bracco, “notturna” fin dal Dopoguerra e oggi aperta ventiquattr’ore al giorno, è sempre stata sensibile alle necessità emergenti dei milanesi. Dagli Anni Ottanta, con la nuova gestione della dottoressa Paola Colombo, che ne ha cambiato il nome in Farmacia Boccaccio, come la via in cui si trova, si è aperta al sociale organizzando per i suoi clienti momenti gratuiti di formazione e consulenza. Nel 2005 diventa EcoFarmacia per identificare ma un vero e proprio ‘hub del benessere’ olistico, dove chi entra è considerato un individuo nella sua interezza e in relazione con gli altri e l’ambiente. Uno dei fiori all’occhiello è l’attenzione agli animali, per i quali è presente una vastissima offerta e perfino un veterinario comportamentista. Cuore pulsante della EcoFarmacia Boccaccio è il laboratorio, dove si fa ricerca per la produzione a marchio proprio di integratori alimentari, creme ed emulsioni a base di materie prime certificate. Via Giovanni Boccaccio, 26

#3 San Gottardo – dal 1835

Il più antico documento attesta l’esistenza della farmacia fin dal 1835 nella Località Camposanto, alle spalle del Duomo. Immaginare la sede di una farmacia laddove fino a qualche tempo prima c’era il cimitero è un segnale di ottimismo verso una rinascita, che ha portato bene alla famiglia Bianchini, che è in sella all’attività da tre generazioni e ci sarà sicuramente anche la quarta, guidata da Massimo, figlio dell’attuale titolare Clara, che mi ha accompagnato alla scoperta di questa meravigliosa bottega in cui sono ancora custoditi cimeli del passato. È bello scoprire, con la guida appassionata di Clara, tra uno scaffale e l’altro, una bilancia antichissima, delle vetrine piene di boccette di preparati artigianali perfettamente conservate, e dei volumi antichi con dei titoli che oggi fanno sorridere ma che al tempo erano fondamentali come il “libro dei veleni”. Bellissimo il mortaio originale in bronzo del peso di 6 chili che troneggia in alto di fronte al bancone, fronteggiando i busti dei Padri della medicina, anch’essi scolpiti nel bronzo. Via Pavia, 1

#2 Diana – dal 1890

Farmacia Diana Milano

In principio erano le Terme, poi venne l’hotel e quindi la farmacia. Ad accomunarli il nome Diana, come la dea della caccia, bella e inafferrabile, selvaggia e conquistatrice. Quando però la farmacia di Piazza Oberdan nasce, alla fine dell’Ottocento, prende il nome del suo primo gestore, il dottor Milani, che la guida fino al 1937, quando subentra Luigi Massarani Orsi, nonno dell’attuale titolare, che sceglie come nome quello del vicino Hotel e da allora la farmacia si chiama Diana. La guerra passa senza danni particolari, solo tanta paura come traspare dai racconti della nonna, che ricorda una bomba inesplosa sul tetto e una sparatoria tra un partigiano e un fascista tra un palazzo e l’altro addirittura dopo il 25 aprile. Ma l’attività non si ferma mai e la farmacia presta soccorso a tutti gli abitanti della zona. Entrando nella Farmacia Diana si ha ancora un forte impatto con la storia, grazie al permanere dei mobili originali, gli splendidi arredi in legno che incrociano la fine dello Stile Impero e l’inizio del Liberty, ancora molto funzionali all’esposizione dei prodotti. Se avete voglia di guardare con attenzione fra gli scaffali, potrete trovare alcuni vasi tradizionali per le preparazioni e altri cimeli d’epoca molto suggestivi, mentre camminate sul pavimento originale da belle epoque. Piazza Guglielmo Oberdan, 4

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

#1 Antica Farmacia Lazzaretto – dal 1750

La scritta in latino che augura salute agli ammalati, “Aegrotantibus salus”, campeggia a caratteri cubitali sopra il bancone della farmacia più antica di Milano, aperta nel 1750 e ancora oggi punto di riferimento nel quartiere cui il Manzoni ha dedicato pagine immortali del suo capolavoro, proprio riferite agli ammalati in cerca di assistenza. Il passato si respira ancora nei mobili intarsiati in ebano, tutti originali del Settecento, bellissimi e ancora carichi di cimeli che raccontano di un mestiere e di una sapienza secolare. La famiglia Moja ha raccolto una lunghissima eredità rilevando la farmacia nel secondo dopoguerra. Oggi Renato e suo figlio Fabio collaborano insieme a tanti dipendenti in una squadra affiatata e motivata, che sa di portare avanti con orgoglio una lunga storia, sebbene il mestiere del farmacista si sia evoluto e trasformato profondamente nel corso del tempo. Renato ricorda quando ha cominciato ed esisteva ancora la funzione del cosiddetto “farmacista preparatore”, che nel suo laboratorio mesceva i medicinali, unendo in giuste proporzioni i vari ingredienti, con una sapienza da alchimista.  Via Panfilo Castaldi, 29

ALBERTO OLIVA

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Leggi anche:
*I dieci effetti di Milano città stato più votati dai milanesi: al primo posto portare Milano a livello delle PRIME AL MONDO
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

 


Articolo precedente🔴 Galli (Ospedale Sacco): va fatto il massimo sforzo per aumentare i tamponi e PROTEGGERE MILANO
Articolo successivoCoronavirus: in attesa del vaccino, le CURE E I FARMACI impiegati per i malati
Alberto Oliva
Dopo la laurea in Scienze dei Beni culturali, si diploma in regia alla Scuola d’Arte drammatica Paolo Grassi nel 2009. Nel 2012 vince il Premio Internazionale Luigi Pirandello come migliore regista emergente. È giornalista pubblicista iscritto all’Ordine. Collabora con QN Quotidiano Nazionale dal giugno 2013, curando la rubrica Anime Nascoste che esce tutte le domeniche sulle pagine de Il Giorno ed è autore della pagina settimanale dedicata alle Botteghe Storiche di Milano. Ha realizzato due edizioni della guida Scoprire Milano uscita in allegato con Il Giorno nel giugno 2014 e nel giugno 2016. Ha realizzato con il contributo del Comune di Milano due edizioni della guida alle Botteghe Storiche di Milano uscita in allegato con Il Giorno nel giugno 2017 e nel giugno 2019. Ha pubblicato il libro L’odore del legno e la fatica dei passi / Resto in Italia e faccio teatro con Atì editore nel dicembre 2013 che racconta la sua testimonianza di trentenne che lavora nell’ambito culturale in Italia. Con l’attore Mino Manni fonda l’Associazione I Demoni, con cui realizza il Progetto Dostoevskij che comprende Notti bianche, La confessione, Ivan e il Diavolo, Il giocatore, cui si aggiunge Delitto e castigo (2017) prodotto dal Teatro Franco Parenti e la nuova produzione L’Idiota (2019/2020). Collabora con L’associazione Vivaio dal 2015 e con Milano Città Stato dalla nascita del progetto.