Il Primario del San Raffaele, Zangrillo: «Ora dobbiamo ripartire, altrimenti moriamo. Ma non di Covid»

«Oggi è il 28 giugno e tutti gli indicatori sono assolutamente favorevoli»

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«Non ho alcun timore dei nuovi focolai», l’ha dichiarato il primario del San Raffaele Alberto Zangrillo, ospite nel programma di Lucia Annunziata “Mezz’ora in più”.

Il Primario del San Raffaele, Zangrillo: «Ora dobbiamo ripartire, altrimenti moriamo. Ma non di Covid»

«Oggi è il 28 giugno e tutti gli indicatori sono assolutamente favorevoli»

Le dichiarazioni di Zangrillo. «Se torno indietro a 4 mesi fa, il 28 marzo è stato il giorno in cui sono stato più spaventato, mi veniva da piangere. Non sapevo dove mettere i malati. Oggi è il 28 giugno e tutti gli indicatori sono assolutamente favorevoli».

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Ha aggiunto poi spiegando che «Il virus c’è e non è mutato, ma nella sua interazione con l’ospite è andato incontro, attraverso il fenomeno dell’omoplasia, a una perdita della carica rilevata in laboratorio, quindi è un’evidenza a cui corrisponde una mancanza di malattia. Non posso dire che non torni tra qualche mese ma tutti gli indicatori sono positivi».

«I nuovi focolai non hanno alcun significato per me»

In merito alle nuove situazioni di contagio rilevate in Italia negli ultimi giorni invita a non allarmarsi: «I nuovi focolai non hanno alcun significato per me: la mortalità è passata dal 6,7 allo 0,4. In Italia abbiamo una serie di focolai che vanno controllati e identificati ma non equivalgono a un focolaio di malattia».

Più che l’epidemia, Zangrillo si dice preoccupato di altro: «l mio dovere è dire una parola di saggezza e verità agli italiani, che come abbiamo visto sono stati martoriati da una serie di ragioni differenti e sono assolutamente disorientati e spaventati. Solo un terzo dell’Italia è veramente ripartita, ora dobbiamo ripartire con attenzione, seguendo le regole, altrimenti moriamo e non di Covid».

Fonte: mitomorrow.it

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