Il PONTE PEDONALE più RIVOLUZIONARIO del mondo

La "Green Line" si ispira allo scheletro di un pesce e sarà completamente autosufficiente. Il progetto nel dettaglio

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Credits: vincent.callebaut.org

L’obiettivo principale del progetto è realizzare un paesaggio commestibile con serre partecipative sul tetto panoramico: prevista la produzione di 90.000 kg di frutta e verdura fresca ogni anno. Sarà autosufficiente grazie alle energie rinnovabili e combatterà l’inquinamento urbano. Il progetto nel dettaglio.

Il PONTE PEDONALE più RIVOLUZIONARIO del mondo

# L’avveniristica struttura “Green Line” partecipa al concorso internazionale Reinventing Cities – C40 

Credits: vincent.callebaut.org

L’avveniristico progetto “Green Line” è opera dello studio di architettura “Vincent Callebaut Architectures” nell’ambito della partecipazione al concorso internazionale di design Reinventing Cities – C40 organizzato da Ceetrus. Una “passerella abitata” a Parigi che funzionerebbe con energia rinnovabili e migliorerebbe anche la connessione del villaggio di Bercy con quartiere Masséna tra il 12 ° e il 13 ° arrondissement di Parigi attraversando la Senna.

Credits: vincent.callebaut.org

Tra le altre prerogative del ponte c’è il riciclo dei propri rifiuti, la lotta l’inquinamento atmosferico urbano e la produzione di frutta e verdura fresca.

# La struttura a doppio arco prende ispirazione da uno scheletro di pesce

Credits: vincent.callebaut.org

La struttura primaria è costituita da due doppi archi: un doppio arco che collega le banchine basse per una lunghezza di 155 metri e un doppio arco che collega le banchine alte per una lunghezza di 220 metri. La struttura secondaria è costituita da tre piani sospesi sulla struttura primaria. Gli spazi interni così generati sono liberi da tutti i punti portanti, pareti e condotti. Integrano i doppi ponti consentendo l’innervazione di reti fluide e l’integrazione di fioriere.

Credits: vincent.callebaut.org

Concepita come antidoto all’inquinamento urbano, la Green Line a emissioni zero fa del design un suo punto di forza. La struttura a doppio arco prende ispirazione da uno scheletro di pesce e tutto il ponte è progettato per una costruzione graduale in modo da ridurre al minimo il disturbo ai residenti locali.

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# Diversi tipi di giardini e orti per una superficie di 3.500 mq e quasi 90.000 kg di frutta e verdura prodotti ogni anno

Credits: vincent.callebaut.org

La Green Line presenta diverse tipologie di giardino, tuttavia, il suo obiettivo principale è un paesaggio commestibile con serre partecipative sul tetto panoramico. Il progetto propone un totale di 3.500 metri quadrati di orti e frutteti, con specie autoctone commestibili, per contribuire a sensibilizzare sull’eco-gastronomia e sul movimento Slow Food.

A regime si prevede una produzione in permacultura di 25 chili di frutta e verdura al mq, circa 87.500 chilogrammi ogni anno: cavolo riccio, bietola, asparagi, taccole, mirtilli e altri fiori commestibili. Questi verranno poi cucinati direttamente nei ristoranti realizzati sul ponte, offrendo viste panoramiche mozzafiato verso la Bibliothèque Nationale de France, il Tours Duo e il Tour progettato da SOM a Bercy -Charenton.

# Una passerella pedonale totalmente autosufficiente: pannelli solari, turbine eoliche e un impianto a biogas

Credits: vincent.callebaut.org

Seguendo i principi dell’autosufficienza, la proposta della passerella prevede: 3.000 metri quadrati di pannelli solari ibridi sul tetto per alimentare le strutture e i ristoranti sul ponte, 56 turbine eoliche a levitazione magnetica assiale che alimentano gli impianti di illuminazione e un impianto biogas integrato nelle celle del ponte che converte le parti non commestibili delle piante e i rifiuti organici in calore ed energia elettrica.

# Lotta all’inquinamento dell’aria e dell’acqua

Uno degli obiettivi più importanti di questo ponte è aiutare la capitale francese nella lotta all’inquinamento, atmosferico e quello delle acque della Senna.

Per il primo il progetto vede la realizzazione di una foresta di oltre 20.000 piante, arbusti e alberi che ricoprono il ponte pedonale e il giardino sulla banchina. Questa rivegetazione intensiva è in grado di catturare fino a 125 tonnellate di CO2, NOx e particelle fini all’anno nell’atmosfera della capitale, trasformandole in ossigeno attraverso la fotosintesi.

Per il secondo, la filtrazione dell’acqua, il “giardino degli anfibi” sfrutta le radici delle piante lagunari. L’acqua piovana viene raccolta sia negli impianti sanitari che nei bacini di acquaponica, colonizzati dai pesci che vi vengono a nidificare e a deporre le uova, per irrigare i frutteti e gli orti con oligoelementi. Le acque grigie vengono raccolte e riciclate in brevi cicli in fertilizzante naturale.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.