Le aziende leader sui mercati mondiali meno note nel listino della borsa di Milano

0

Sul listino di Piazza Affari troviamo titoli, meno conosciuti dal mercato, di aziende leader a livello mondiale e che nel corso degli ultimi anni stanno crescendo a vista d’occhio. Ne analizziamo tre.

Le aziende leader sui mercati mondiali meno note nel listino della borsa di Milano

#1 CEMBRE

Cembre è leader mondiale nella produzione di utensili (meccanici, pneumatici e oleodinamici) per l’installazione di connettori e per la tranciatura di cavi. I prodotti sviluppati per la connessione alla rotaia e per altre applicazioni ferroviarie sono stati adottati dalle principali società del settore in tutto il mondo. Fondato a Brescia nel 1969, il Gruppo è composto da cinque società controllate: quattro commerciali (Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti) e una produttiva e commerciale (Cembre Ltd, con sede a Birmingham), per un totale di 698 collaboratori (dato aggiornato al 30 settembre 2017). Cembre è quotata alla Borsa Italiana nel segmento Star e dal 2000 ad oggi il titolo ha messo a segno un progresso di circa 700 punti percentuali. Grazie a questa performance l’azione entra di diritto tra i cinque migliori titoli degli ultimi 18 anni dopo Bca, Ifis, Reply, Brembo ed I.M.A..

Storia.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

Nel lontano 1969 viene costituita a Brescia Cembre, per la produzione di connettori elettrici ed utensili per la loro installazione. Negli anni successivi, fino alla fine degli anni settanta l’azienda inizia a produrre i primi giunti a piena trazione e capocorda in rame, la prima testa oleodinamica e nel 1977, grazie all’apertura di un nuovo sito (Brescia), aumenta la produzione di utensili meccanici. Nove anni dopo, nel 1986, nasce Cembre Ltd. a Birmingham (UK) e nel 1988 Cembre Sarl a Parigi. Lo sviluppo e crescita non ferma l’azienda che nel 1994 costituisce Cembre Espana a Madrid; nei successivi due anni nascono altri siti strategici tra cui Cembre As in Norvegia e Cembre Ltd. a Curdworth (UK). Siamo arrivati nel 1997, Cembre approda a Piazza Affari ed il mercato apprezza, nel corso degli anni, lo sviluppo e crescita del gruppo. Dal 24 settembre 2001 il titolo è entrato nel segmento Star di Piazza Affari.

 

Analisi tecnica.

Il titolo Cembre nel corso degli anni è stato protagonista di un lungo rally che lo ha portato ad essere il quinto miglior titolo (per performance %) degli ultimi 18 anni. Al momento l’azione ha raggiunto quota 24.0 euro, non lontano dalla successiva resistenza strategica posizionata a quota 24.50 euro. Ulteriori indicazioni positive giungeranno proprio oltre tale livello ed un nuovo movimento rialzista troverebbe continuità a seguito del superamento (in particolar modo in chiusura e con tenta di almeno 3 sedute) di 25.0 euro, circostanza che proietterebbe le quotazioni verso i massimi storici a 25.90 euro e successivamente in area 27.0 euro (1° target). Indicazioni contrarie a detti sviluppi giungeranno con la violazione di 22.90 euro preludio ad un affondo dei corsi fino al supporto di breve/medio periodo a 22.00 euro. Se ciò dovesse accadere, il ribasso acquisirebbe forza proiettando obiettivi in area 20.0 euro (1° target e supporto fond.).

Analisi fondamentale relativa al terzo trimestre 2017.

ricavi delle vendite consolidati fanno registrare un incremento del 7,8%. Anche a livello trimestrale i ricavi consolidati sono aumentati rispetto al terzo trimestre 2016: +11,2 %.

Il risultato operativo lordo consolidato (Ebitda) dei primi nove mesi del 2017 è aumentato del 13,7% rispetto a quello dei primi nove mesi del 2016, pari a 22,2 milioni di euro, equivalenti al 24,6 per cento dei ricavi delle vendite. Anche il risultato operativo lordo del terzo trimestre ha avuto un andamento positivo, segnando una crescita pari al 13,2 per cento sul terzo trimestre del 2016.

Il risultato operativo consolidato (Ebit) pari a 20,6 milioni di euro è cresciuto del 15,4%.

L’utile netto consolidato dei primi nove mesi è pari a 14,4 milioni di euro, in aumento del 13,4% rispetto all’analogo periodo 2016. A livello trimestrale il risultato netto è aumentato dell’1,4%, passando da 4,2 mln di euro, corrispondenti ad un margine sulle vendite del 15,1 per cento, a 4,3 milioni di euro, corrispondenti al 13,8 per cento del fatturato consolidato trimestrale.

La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2017 è migliorata rispetto al 30 giugno 2017, passando da un valore positivo di 14,6 milioni di euro ad un valore positivo di 20,4 milioni di euro. La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2016 era positiva per 23,1 milioni di euro.

Prospettive per il futuro.

Al fine di mantenere la propria posizione di leadership ed aumentare la propria penetrazione nel mercato, Cembre ha notevolmente allargato la gamma di prodotti attraverso l’attività di ricerca finalizzata principalmente allo sviluppo di prodotti innovativi per i settori con il maggiore potenziale di crescita (trasporto su rotaia, costruzione e progettazione civile e industriale), ha messo in atto un continuo miglioramento e innovazione dei prodotti esistenti al fine di renderne l’utilizzo più semplice e migliorarne l’efficienza e l’introduzione di prodotti complementari (ad es. prodotti per la siglatura).

Cembre è entrata in un mercato valutato, per la sola Italia, in 25 milioni ed ha migliorato la struttura produttiva. La strategia del Gruppo ha permesso, dal 2009 al 2016, un continuo miglioramento del fatturato che è passato da 75.984 a 122.605 mln di euro. L’aumento del fatturato è dovuto grazie ad un rafforzamento del vantaggio competitivo di Cembre attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti, grazie ad un intenso lavoro di ricerca, grazie all’introduzione di una nuova linea di prodotto dedicata all’impiantistica idraulica ed a una maggiore penetrazione nei mercati esteri, in particolare quello statunitense.

Cembre è un titolo da cassettista da seguire con attenzione.

 

#2 DATALOGIC

Altra perla di Piazza Affari è Datalogic, leader tecnologico a livello mondiale nei mercati dell’acquisizione automatica dei dati e di automazione dei processi. L’azienda è specializzata nella progettazione e produzione di lettori di codici a barre, mobile computer, sensori per la rilevazione, misurazione sicurezza, sistemi di visione e marcatura laser. Oggi, il Gruppo Datalogic impiega circa 2.700 dipendenti nel mondo, distribuiti su 30 paesi, con stabilimenti di produzione e centri di riparazione negli Stati Uniti, Brasile, Italia, Slovacchia, Ungheria e Vietnam. Datalogic S.p.A. è quotata al segmento STAR di Borsa Italiana dal 2001. Il Gruppo ha sede a Bologna, Italia.

Storia

Nel 1972 nasce Datalogic, in un locale nella canonica della parrocchia di Quarto Inferiore, alle porte di Bologna. In principio la produzione è rivolta ad apparecchi elettronici, ma nel giro di breve avviene la svolta verso la progettazione e produzione di controlli fotoelettrici per l’industria del tessile, delle ceramiche e dell’imballaggio. Servirà presto uno stabilimento più grande: nasce la sede a Lippo. Nel 1974 inizia l’espansione in campo internazionale, in Germania. Soltanto due anni dopo inizia la commercializzazione dei prodotti marcati Datalogic anche in Giappone. Nel 1978 viene costituita la prima società commerciale negli Stati Uniti. Negli anni ottanta si aprono nuovi orizzonti, oltre a nuove ricerche nel campo della lettura ottica, Datalogic apre nuove sedi di ricerca, produzione e vendita e in questo decennio acquisisce la Escort Memory Systems in California, attiva nel mercato delle etichette elettroniche e RFID. Gli anni novanta sono il punto di volta, viene lanciato un ambizioso Piano Strategico di Miglioramento a 3 anni (1993 – 1995) per trasformare Datalogic in una realtà industriale a livello internazionale.

Nel 2000 fa il suo esordio a Piazza Affari e negli anni successivi continua l’espansione dell’azienda con acquisizioni strategiche come per esempio l’americana Psc. Oggi, Datalogic è leader mondiale nel settore dell’acquisizione automatica dei dati e dei mercati di automazione industriale. L’azienda dispone di 12 centri di ricerca e sviluppo in tutto il mondo, impiega circa 2.700 collaboratori in tutto il mondo distribuiti in 30 paesi in Europa, Asia Pacifico, e negli Stati Uniti.

Analisi tecnica.

Il titolo Datalogic (titolo difensivo, da cassettista e non solo, dalle ottime performance; +450% dal debutto 2001 ad oggi) sta tentando di risalire dopo le prese di beneficio (al momento il titolo è a quota 32.95 euro) per puntare alla resistenza strategica posizionata a quota 33.00 euro. Oltre tale ostacolo (in chiusura) il titolo invierebbe ulteriori segnali di risveglio che se confermato oltre quota 34 euro (34.70 euro è il prezzo max storico) proietterebbe obiettivi in area 37 euro. Le prospettive di crescita verrebbero invece meno con discese sotto 29 euro (in chiusura) introduttive dei test a 28.60 e 28 euro in prima battuta.

Risultati dei nove mesi.

  • Ricavi a quota 450,7 milioni di Euro, +6,9% rispetto a 421,8 milioni di Euro dei primi nove mesi 2016.
  • EBITDA a 77,9 milioni di Euro, in crescita del 16,9% rispetto ai 66,6 milioni di Euro dei primi nove mesi 2016 (EBITDA margin al 17,3% rispetto al 15,8%).
  • Utile netto in miglioramento del 10,2% a 45,1 milioni di Euro rispetto ai 40,9 milioni di Euro dei primi nove mesi 2016.
  • Posizione finanziaria netta negativa per 15,2 milioni di Euro rispetto ai 37,6 milioni di Euro negativa al 30 settembre 2016.

Prospettive per il futuro.

Riferendoci ai dati economico-finanziari brevemente accennati in precedenza, possiamo notare che anche il terzo trimestre ha confermato il trend di crescita dei ricavi rispetto all’esercizio precedente (nonostante un andamento del cambio euro dollaro in controtendenza rispetto ai trimestri precedenti) già evidenziato nei primi due trimestri. Il Gruppo prevede di continuare ad investire in ricerca e sviluppo e nelle strutture commerciali, coerentemente con il modello di business orientato al cliente, ciò fa prevedere un andamento positivo anche per il prosieguo dell’anno. Per quanto riguarda il quarto trimestre, che verrà reso noto il 20 marzo prossimo, il Gruppo Datalogic si attende di confermare il trend di crescita dei ricavi registrato nei primi nove mesi del 2017 e di continuare ad ottimizzare i processi produttivi ai fini di consolidare un miglioramento della profittabilità rispetto all’esercizio precedente. Il Gruppo avrà una forte attenzione al margine operativo lordo per mantenere una solida redditività; inoltre aumenterà le spese operative di R & S e distribuzione per aumentare ulteriormente crescita e mantenere la leadership nel mercato. Retail, un recupero della crescita attraverso una forte pipeline di nuovi prodotti e grandi progetti ed un ampliamento della base clienti in Nord America; continuare a crescere in Cina ed in altre principali aree geografiche, sostenute da una forte domanda di automazione.

 

#3 INTERPUMP GROUP

Interpump Group S.p.A. è il maggiore produttore mondiale di pompe a pistoni professionali ad alta pressione ed uno dei principali gruppi operanti sui mercati internazionali nel settore dell’oleodinamica.

Il Gruppo è composto dai seguenti settori di attività:

  • Il Settore Acqua è costituito per la maggior parte dalle pompe ad alta ed altissima pressione e sistemi di pompaggio utilizzati in vari settori industriali per il trasporto di fluidi. Le pompe a pistoni ad alta pressione sono il principale componente delle idropulitrici professionali.
  • Il Settore Olio include la produzione e la vendita di prese di forza, cilindri oleodinamici, pompe, valvole e distributori oleodinamici, tubi e raccordi ed altri componenti oleodinamici. Le prese di forza sono gli organi meccanici che consentono di trasmettere il moto dal motore o dal cambio di un veicolo industriale per comandare, attraverso componenti oleodinamici, diverse applicazioni del veicolo.

Storia

Il Gruppo Interpump fu fondato da Fulvio Montipò nel 1977 a S. Ilario d’Enza (RE), dove la società capogruppo, Interpump Group S.p.A., diede inizio alla propria produzione di pompe a pistoni ad alta pressione e divenne così in pochi anni il maggiore produttore mondiale di pompe a pistoni ad alta pressione, ed i suoi prodotti un punto di riferimento per il mercato.

A partire dagli anni ’90, la crescita del Gruppo iniziò a svilupparsi anche fuori dal settore delle pompe a pistoni, attraverso l’acquisizione di aziende leader nella produzione di macchine per la pulizia professionale ed industriale e di motori elettrici.

Nel 1996  Interpump Grp sbarca sul listino milanese.

Nel triennio 1997-1999, il Gruppo Interpump è entrato nel settore oleodinamico attraverso l’acquisizione di una serie di aziende, diventando il maggiore produttore mondiale di prese di forza.

Analisi tecnica.

Prosegue lungo la via degli acquisti il titolo Interpump Grp che nella sessione odierna sfiora il massimo storico a 31.0 euro (il titolo ha archiviato la seduta a quota 30.28 euro). Il titolo ha una solida tendenza rialzista che  in 12 mesi ha permesso ai prezzi di guadagnare circa il 70% sul listino di Milano (decimo miglior titolo degli ultimi 18 anni: +490%), scesa che fino ad oggi non ha presentato incertezze di rilievo. Flessioni fino a 28.0 euro resteranno compatibili con l’ipotesi rialzista che dovrebbe sfociare nel superamento dell’ostacolo a 31.0 euro (in chiusura) e nella conseguente accelerazione in direzione del primo obiettivo posizionato in area 32.28 euro. Sul fronte opposto invece, la rottura di 28.0 euro (in chiusura) farà scattare ulteriori ribassi con un primo target in area 27.25 euro.

 

Prospettive per il futuro.

Per quanto riguarda l’ultimo trimestre il gruppo prevede risultati positivi in termini di vendite e di redditività ed inoltre continuerà a prestare particolare attenzione al controllo dei costi ed alla gestione finanziaria, al fine di massimizzare la generazione di free cash flow da destinare sia alla crescita organica che per via esterna ed alla remunerazione degli Azionisti.

Da sottolineare che lo scorso 3 ottobre 2017 Interpump Grp ha acquisito il 100% di Fluid System 80 S.r.l. (società attiva nella progettazione e produzione di centrali e sistemi oleodinamici) per rafforzare così la propria presenza nel settore delle centrali oleodinamiche, dove il gruppo Interpump è presente dal 2001 con il marchio Hydroven. Il fatturato atteso per il 2017 è di circa 6 milioni di euro.

Il Gruppo è stato protagonista di diverse acquisizioni strategiche volte a migliorare l’efficienza, la professionalità e lo sviluppo. Interpump ha acquisito 25 società dall’IPO nel 1996 ad oggi.

Rating e target price:

NomeDataRatingTarget Price
Equita sim15/01/2018Buy32.00
Kepler Cheuvreux09/01/2018Buy33.00
Banca IMI09/01/2018Add33.00
Kepler Cheuvreux17/10/2017Buy29.50
Equita sim21/08/2017Buy28.00

 

Pasquale Ferraro

 

 

 

 


Articolo precedenteGiovanni Ricordi è stato il primo e il più importante editore di musica in Italia
Articolo successivoIl museo dell’innocenza: amore, musei, ispirazione
Pasquale Ferraro
Giornalista Pubblicista iscritto all’albo dei Giornalisti. Ha collaborato con Yahoo Finanza; trendonline, Alice Economia; Finanza rapisarda; 4Trading, cblive, Borsainvestimenti e La Gazzetta del Molise. Attualmente collabora con Investing.com ed altri siti online del settore.