Un GRATTACIELO ricoperto di FIORI, vedrà mai la luce?

Un grattacielo alla sanremese

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Credits: dezeen.com Grattacielo fiori

C’è chi prova a costruire grattacieli ultra tecnologici e chi invece cerca di progettarne di più belli e più green. Dimentichiamoci l’immagine del classico grattacielo fatto di cemento o ampie vetrate, perché potrebbe arrivarne uno ricoperto di fiori.

Un GRATTACIELO ricoperto di FIORI, vedrà mai la luce?

# Un nuovo grattacielo green nella Grande Mela

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Grattacielo fiori

Un grattacielo alla sanremese ma a New York. Si chiamerebbe torre Lilly e sarebbe posto accanto al Bryant Park, nel centro di Manhattan. Si tratterebbe di un grattacielo dalla forma ad U, o quasi: un edificio con un apice curvo progettato dallo Studio Vural, azienda statunitense, e concepito per essere un grattacielo green, incoraggiando quindi ad un consumo energetico minore. Con una base della struttura in cemento leggero e con un telaio in acciaio, la particolarità della torre sarà quella di essere coperto, almeno in parte, di fiori.

# Un prato nel cielo

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Grattacielo fiori

I gigli asiatici andranno a creare un prato nel cielo. Lo studio Vural ha deciso proprio questa particolare specie di fiori per ricoprire il grattacielo perché in primavera lo colorerebbero di giallo, rosso e arancione, ma per il resto dell’anno rimarrebbero sempre verdi. In più i gigli asiatici sono piante che non richiedono troppa manutenzione, si spera infatti che questi possano nutrirsi principalmente di acqua piovana, ma, all’occorrenza, sempre rimanendo ecosostenibili, si utilizzerebbero anche le cosiddette acque grigie (le acque reflue domestiche ad eccezione di quelle provenienti dai servizi igienici). Si pensa anche di poter usare dei droni per poter innaffiare il futuro prato nel cielo della torre Lilly.

# Una torre autosufficiente e sostenibile

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Grattacielo fiori

Lo Studio Vural dice di aver concepito la torre Lilly come una sorta di Centre Pompidou, edificio parigino dove tutti i sistemi strutturali e meccanici sono a vista. Ma, soprattutto, lo studio dice di essersi ispirato alle cosiddette Passive House, ovvero edifici autosufficienti, che stanno silenziosamente apparendo a Brooklyn. La torre Lilly sarà infatti quasi completamente autosufficiente. 21 piani dedicati a spazi commerciali e 18 livelli di unità residenziali. All’interno della torre saranno creati spazi di co-working con sale per conferenze e momenti ricreativi. La torre Lilly adotterebbe infatti la soluzione vincente di edificio multifunzionale.

Per ora è solo un grattacielo pensato da uno studio di architettura statunitense, diventerà realtà?

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BEATRICE BARAZZETTI

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Beatrice Barazzetti
Nata nel 1999, mentre studio Economia e Turismo scopro il mondo. Sono una sognatrice ambiziosa, solare e sempre pronta a mettermi in gioco.