5 maggio 1821. Muore in esilio a Sant’Elena Napoleone Bonaparte. Il suo impatto su Milano è ancora davanti ai nostri occhi.
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5 maggio 1821. Muore Napoleone. Queste le sue grandi opere a Milano
Napoleone rese capitale del Regno d’Italia e nel suo breve dominio le regalò numerose opere ancora esistenti a Milano, tra cui:
# Arco della Pace: all’inizio di un viale immaginario che collegava Milano a Parigi

Iniziò a costruire un arco ispirato all’Arc de Triomphe sulla strada del Sempione che fece tracciare in direzione di Parigi. L’arco era stato progettato per celebrare il matrimonio di Augusta di Baviera ed Eugenio Beauharnais (figlio adottivo e viceré). Il progetto embrionale era in legno ma visto il successo e l’entusiasmo cittadino, si decise di realizzarlo in marmo su disegno dell’architetto Luigi Cagnola e doveva rappresentare il trionfo di Napoleone a Jena contro la Prussia. Ma quando gli austriaci riconquistarono Milano, apportarono delle modifiche antifrancesi, tra cui il nome (dedicato alla Pace di Vienna) e una rotazione dei cavalli, il cui fondoschiena fu girato verso la Francia come sberleffo fatto all’imperatore.
# Foro Bonaparte: l’imponente strada circolare attorno al Castello

Il foro era parte di un progetto ancora più ambizioso dell’attuale: prevedeva un imponente colonnato dorico, una serie di edifici che avrebbero ospitato il centro politico della città e un’arena civica che è l’unica ancora esistente. Attualmente resti dell’ipotetico Foro si possono immaginare guardando la circolarità della strada di fronte al castello.
# Arena Civica: per ospitare battaglie navali, corse di bighe e spettacoli teatrali
Doveva avere la forma dell’anfiteatro per richiamarsi all’Impero Romano. Il progetto era di Canonica che si ispirò al circo di Massenzio di Roma e poteva contenere fino a 30.000 spettatori, ossia un quarto della popolazione di Milano dell’epoca.
L’Arena fu completata in soli due anni: venne inaugurata il 17 dicembre del 1807 con una battaglia navale, alla presenza di Napoleone in visita a Milano per festeggiare la nascita del figlio. L’arena poteva essere riempita d’acqua grazie al torrente Nirone che scorreva nei pressi, per mettere in scena spettacoli con le barche, le cosiddette naumachie. Le cronache narrano che il giorno dell’inaugurazione ci furono almeno 18 mila persone. Oltre alle battaglie navali l’arena ospitò manifestazioni teatrali, corse di cavalli e di bighe e giochi pirotecnici.
# La Pinacoteca di Brera: il Louvre milanese

Doveva essere il Louvre milanese. Durante gli anni della presenza di Bonaparte, vennero portati alla Pinacoteca diversi quadri e sculture dai diversi musei presenti sul territorio italiano conquistato. Alcuni finirono proprio al Louvre. Divenne uno dei centri più importanti dell’arte e uno dei musei più ricchi, dove ancora oggi troviamo opere dei più grandi artisti come Piero della Francesca o Caravaggio. A memoria dell’imperatore, si può ammirare la statua che lo raffigura al centro del cortile.
# Il Naviglio Pavese: il sogno di Napoleone era di collegare Milano al mare

Il primo tratto navigabile dei Navigli risale alla seconda metà del XII secolo. Questo sistema di trasporto di merci e di persone mise in collegamento con Milano la zona del Lago di Como e del Lago Maggiore. Nel 1805 fu Napoleone a completare la costruzione del Naviglio Pavese: il suo sogno era di collegare Milano con il mare. La navigazione sul naviglio fu abbandonata nel Novecento per la concorrenza delle ferrovie.
# Altre opere di Napoleone a Milano

Porta Ticinese
- La terza ala della Ca’ Granda, quella situata verso via Laghetto, con linee esterne neoclassiche, ispirata al progetto del Filerete
- Archi di Porta Ticinese e di Porta Nuova
- Palazzo Rocca Saporiti
Inoltre a Napoleone si deve l’apertura della Scala ai milanesi: in origine nel Teatro potevano accedere solo gli aristocratici. Fu Napoleone che lo aprì a tutti i cittadini che lo festeggiarono intonando la Marsigliese il 15 maggio del 1796.
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ANDREA ZOPPOLATO
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