TRIESTE: il Quadrilatero di Melara, la Street Art sopra la città

Una singolare costruzione sovrasta la città di Trieste, si tratta del Quadrilatero di Melara, diventata la principale location della Street Art triestina

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Credits: @turismofvg.it

Una singolare costruzione sovrasta la città di Trieste, si tratta del Quadrilatero di Melara, diventata la principale location della Street Art triestina.

TRIESTE: il Quadrilatero di Melara, la Street Art sopra la città

# A Trieste uno dei quartieri popolari più imponenti d’Italia

Chiunque abbia attraversato l’ultimo tratto dell’autostrada A4 in direzione Slovenia, all’altezza di Trieste, non può non aver notato i due imponenti edifici incastonati nelle alture che contornano la città. Il primo è il Grande Ospedale di Cattinara.

@iuav.it

Si tratta del principale nosocomio della città. Inaugurato nel 1984, è composto da due torri di 15 piani cadauna, servite da 8 ascensori. Continue opere di ristrutturazione, manutenzione e riconversione dei reparti (vedi causa Covid nel 2020), lo rendono una realtà cittadina particolarmente dinamica. Grazie alla sua imponenza e alla sua posizione, risulta visibile da gran parte della città. A pochi metri di distanza sorge invece il complesso residenziale popolare ATER, più noto come “Quadrilatero di Melara“.

# Il Quadrilatero di Melara, un po’ di storia e di numeri

L’opera di ingegno è stata progettata da un gruppo di professionisti triestini, coordinati dall’architetto Carlo Celli – uno dei più noti progettisti triestini, classe 1936, venuto a mancare lo scorso mese di gennaio. Fu costruito tra il 1969 e il 1982. La struttura è formata da due elementi principali a forma di L del volume di 267000 metri cubi che formano un enorme quadrilatero. La sua estensione raggiunge gli 89000 metri quadri. Il complesso conta 468 appartamenti e ospita circa 2.500 residenti.

@Atlante.architettura.contemporanea.it – Quartiere Rozzol Melara

L’idea che diede vita al progetto era, come spesso accade, quella di creare una quartiere modello, che fosse pienamente autosufficiente. Avrebbero per cui trovato soddisfazione, senza dover recarsi in città, tutti i bisogni primari: negozi, scuole, sanità e servizi vari sarebbero stati al servizio dei suoi abitanti.  I primi appartamenti furono consegnati tra il 1979 e il 1981, dando la precedenza a coppie giovani. Per la sua storia, struttura e impatto ambientale, è classificabile come “mostro edilizio“, al pari di quanto è successo in altre zone d’Italia, nate attorno alla stessa idea. Si nominano, a titolo di esempio, il Nuovo Corviale a Roma, “le vele” di Scampia, i quartieri Zen di Palermo.

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# Progetto Chromopolis: la Street Art al Quadrilatero di Melara

A partire dal lontano 2017, PAG (Progetto Area Giovani del Comune di Trieste), in collaborazione con altri enti e partner del comune di Ts (Microaree, UniTs) e  convenzioni con le scuole (EdilMaster), hanno dato vita al Progetto Chromopolis,  che promuove la cultura della Street art con l’obiettivo di riqualificare gli spazi cittadini, sfruttando le potenzialità delle periferie.

@ass.melart(FB)

Alcatraz: è questo l’epiteto che l’opera Ater di Melara si è guadagnata nel corso del tempo. Già nel lontano 2010, l’associazione Melart ha dato vita alla prima fase di riqualificazione del “Melara”, realizzando le prime opere di Street Art.

@ass.melart(FB)

Grazie alla interazione tra i cittadini del quartiere, le associazioni sopracitate e il coinvolgimento di artisti di fama internazionale, oggi il quartiere è diventato la meta principale dell’Urban Art triestina, arte che, grazie ad immensi sforzi, si sta espandendo in tutta la città. E vuole far dimenticare il terribile soprannome dato al complesso.

Credits: @ass.melart(FB)

Continua la lettura con: La DISCOTECA di culto diventa la “cappella sistina” della STREET ART

LUCIO BARDELLE

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Lucio Bardelle
Nasco a Dolo (VE) nel 1979. Padre padovano, mamma vicentina, cresco nella terraferma veneziana. Studio Economia a Venezia, poi viaggio, per lavoro e per piacere. Vivo una decina d'anni tra Bologna, Lombardia e Roma, poi torno a Venezia. Sono appassionato di musica rock, suono la chitarra e il basso. Scrivo per una associazione locale a sostegno del cittadino (Oltre il muro), creata da Pietro, uno dei miei migliori amici, infortunatosi 15 anni fa durante una partita di calcio.