Un tram speciale dalle “sembianze animali” garantiva la pulizia delle strade milanesi.
La Foca Barbisa: il TRAM che LAVAVA le STRADE di Milano
# La sperimentazione della pulizia delle strade con i tram a inizio ‘900

A inizio del ‘900 solo le strade più centrali di Milano erano pavimentate, le altre erano in terra battuta, quindi estremamente polverose e non troppo pulite per la continua circolazione di cavalli. Nel 1905, per sostituire i meno efficienti carri-botte trainati dai cavalli, per la pulizia delle strade furono sperimentati dei tram adeguatamente modificati e soprannominati “foche barbise”. Il curioso soprannome dato dai milanesi a questo particolare tram derivava dai getti d’acqua che spruzzava, facendolo assomigliare al muso baffuto di una foca.
# La “Foca barbisa” rimase in servizio per un periodo limitato

Per realizzare la “Foca barbisa” furono installate delle cisterne d’acqua all’interno di alcuni tram, appositamente verniciati di grigio per distinguerli da quelli adibiti al trasporto passeggeri, e predisposti due potenti getti ai lati anteriori del tram per innaffiare e ripulire le strade di Milano. Questo tram particolare rimase in servizio per un periodo limitato perché a seguito dell’asfaltatura della maggior parte delle strade urbane perse la sua utilità, venendo sostituito da mezzi più moderni per la pulizia.
Leggi anche: L’EVOLUZIONE del TRAM a Milano
Continua la lettura con: Svelato il FUTURO TRAM di Milano
FABIO MARCOMIN
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.