Una nuova infrastruttura ciclabile internazionale parte da Milano. Il progetto è già avviato, con l’intera tratta che è percorribile anche se l’opera rimane da completare. Vediamo come si sviluppa, dove conduce e quando dovrebbero concludersi i lavori.
# Un asse ciclabile europeo con origine a Milano di oltre 600 km

MoMi è la prima ciclovia transnazionale con origine nel territorio milanese. Lunga circa 610 chilometri, collega Milano a Monaco attraversando Lombardia, Trentino, Alto Adige, Tirolo, Austria e Baviera. Il percorso sfrutta reti ciclabili già attive come la ciclovia dell’Oglio, la pista della Val Camonica, la Martesana e tratti della ciclovia Monaco-Venezia, e e fa parte del circuito europeo EuroVelo. Il tracciato è percorribile per circa il 70%, con tratte in sede propria o segnalata. In Lombardia gli investimenti pubblici e locali ammontano a oltre 30 milioni di euro, con interventi mirati in provincia di Bergamo e lungo il Naviglio Martesana. I segmenti mancanti sono oggetto di pianificazione e lavori.
# Dall’idea al progetto condiviso

La dorsale MoMi è frutto di un’evoluzione iniziata nel 2015 con l’attivazione della ciclovia Monaco–Venezia, completata nei territori tedeschi e austriaci. Nel 2017 un protocollo di intesa tra enti e parchi delle province di Bolzano, Trento e Brescia ha previsto il collegamento tra il Lago di Caldaro e il Lago d’Iseo. A partire dal 2018, il Circolo Culturale della Valle Cavallina ha promosso il prolungamento fino a Milano. Nel 2022 la Provincia di Bergamo ha approvato il progetto esecutivo del tratto di propria competenza. I tratti di Costa Volpino, Lovere e Gaiano sono stati già ultimati. Il segmento tra Endine e Fara Gera d’Adda è in fase di appalto. L’intero asse ciclabile è pensato per integrarsi con il paesaggio e le comunità locali. I soggetti promotori operano in coordinamento tra Italia, Austria e Germania.
# I tratti realizzati e quelli ancora da completare: pronto il 70% del percorso

Il tracciato tra Monaco e Bressanone, circa 260 chilometri, coincide con la ciclovia Monaco–Venezia e risulta completato al 95%. Il segmento Bressanone–Lago di Caldaro è già interamente percorribile. Da Caldaro si sale al Passo della Mendola tramite ferrovia a cremagliera e si prosegue in bicicletta attraverso l’Alta Val di Non. Alcuni tratti tra Val di Non e Val di Sole non sono ciclabili, ma percorribili su strada con segnaletica di supporto. Dal Passo del Tonale si scende lungo la Val Camonica fino al Lago d’Iseo. Il tratto finale attraversa la Valle Cavallina, Trescore, Fara Gera e termina nel centro di Milano tramite la ciclabile della Martesana.
I segmenti non ancora completati si concentrano nelle aree rurali del bergamasco e dell’hinterland milanese. L’intero tracciato è già fruibile in versione provvisoria, la percentuale complessiva di realizzazione dell’intero percorso è intorno al 70%, e tratti non ancora attivi sono accompagnati da raccomandazioni ufficiali per la percorrenza.
# Test sul campo e prospettive turistiche

Nel giugno 2025 è stato effettuato un test ufficiale sul percorso da Bolzano a Milano, diviso in tre tappe: Bolzano–Vermiglio (94 km), Vermiglio–Darfo (93 km), Darfo–Milano (125 km), per un totale di 312 chilometri e 2.400 metri di dislivello positivo. Il tracciato è stato verificato da un gruppo di cicloturisti internazionali. Il cicloturismo in Italia ha generato nel 2024 un valore di 9,8 miliardi di euro. Il progetto MoMi punta a valorizzare territori meno turistici, incentivare la mobilità dolce e creare una dorsale alpina stabile e continua. La ciclovia è classificata come infrastruttura strategica per le Olimpiadi invernali 2026 e infatti il suo completamento è previsto entro l’inizio dell’evento sportivo. Sono previsti inoltre sviluppi legati a servizi ricettivi, logistica cicloturistica e intermodalità.
Fonti: bikeitalia.it, momitransalp.com
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FABIO MARCOMIN