A sei mesi dalla sua apertura completa, la linea blu di Milano continua a sorprendere. Queste le sette curiosità sulla M4.
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7 curiosità sui primi sei mesi di apertura della M4
#1 20 milioni di passeggeri dal suo completamento

Nei primi sei mesi, la M4 ha registrato un incremento costante nel numero di passeggeri, arrivando a un totale di oltre 30 milioni di viaggiatori. Di questi, 20 milioni si sono concentrati negli ultimi sei mesi, dopo l’apertura completa della linea. La M4 ha superato le previsioni di affluenza, diventando una delle linee più utilizzate di Milano con una media giornaliera di 150.000 passeggeri, triplicando la media registrata un anno e mezzo fa, quando era attiva solo la tratta Linate-San Babila.
#2 La prima linea che alla sua entrata in funzione non incrocia tutte le altre

La M4 è la prima linea della metropolitana milanese che non incrocia tutte le altre esistenti al momento della sua costruzione. Era successo invece con la M5. La M4 interscambia inoltre anche con due stazioni del passante, Dateo e Forlanini, e le stazioni ferroviarie di Porta Romana e San Cristoforo Fs.
#3 La linea più profonda di tutte

Non solo la stazione di Dateo è la più profonda di Milano, il corpo stazione arriva a meno 32 metri, ma è tutta la linea ad esserlo. Viaggia infatti una profondità media di 20-25 metri, le stazioni esterne sono a 15 metri sotto la superficie.
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#4 L’impatto sul mercato immobiliare: prezzi delle case su del 50% a Forlanini, del 47% al Giambellino

L’apertura delle ultime 13 stazioni ha avuto effetti notevoli sui prezzi delle case, soprattutto nelle aree periferiche ora meglio collegate. A Forlanini, il prezzo medio al metro quadro è salito a 3.822 euro, con un aumento del 49,7% rispetto al 2019. Anche nel Giambellino, i prezzi sono aumentati del 47,2%, segno di una riqualificazione urbana attivata dalla presenza della nuova linea.
#5 La prima metropolitana italiana interamente coperta dal 5G

La M4 è la prima linea metropolitana italiana ad avere una copertura completa in 5G, grazie alla collaborazione con INWIT. Questo garantisce connettività ultra veloce lungo tutto il percorso, anche sottoterra, migliorando l’esperienza digitale dei passeggeri e permettendo servizi smart come la gestione in tempo reale dei flussi.
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#6 Le tre stazioni “dell’arte e della storia”
Non siamo al livello di Napoli, la distanza è notevole, ma anche Milano ha alcune stazioni che racchiudono arte e storia:
- Tricolore: ospita un’installazione artistica nel mezzanino, raffigurante un vagone del treno con oblò che mostrano illustrazioni di Filippo Martinez, rappresentanti momenti significativi della storia milanese e italiana. Un tocco culturale inaspettato nel cuore del percorso quotidiano dei passeggeri
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De Amicis: all’interno della stazione è visibile una sezione delle mura medievali ritrovate durante gli scavi. Si tratta di un tratto del muro del Naviglio “Morto”, parte del sistema difensivo costruito dopo l’assedio del Barbarossa. Il reperto, valorizzato attraverso un’esposizione integrata nell’architettura della stazione, testimonia il passato urbano di Milano
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Sant’Ambrogio: nel tunnel di collegamento pedonale tra la M2 e la M4, sotto il pavimento, sono esposte porzioni dello stesso sistema murario medievale visibile a De Amicis. Le strutture in ceppo lombardo, protette da vetro, mostrano l’antico argine del fossato difensivo che correva lungo il Naviglio “Morto”.
#7 San Cristoforo e la piazza sotterranea: un’uscita unica per la M4

Tra le particolarità architettoniche della M4, la stazione di San Cristoforo spicca per un’uscita che porta a una vera e propria piazza sotterranea, una “piazza ipogea”. Collocata tra la ferrovia e il Naviglio Grande, questa area è pensata come uno spazio urbano vivo, e una rampa elicoidale, parte della pista ciclopedonale che la unisce a piazza-giardino, scavalca il canale e la collegherà con via Ludovico il Moro. L’uscita è stata progettata per integrare armoniosamente la mobilità con il paesaggio circostante, offrendo un’esperienza di arrivo e partenza in metropolitana decisamente diversa dal solito.
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FABIO MARCOMIN
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