🔴 SCIENZIATI (e tutti i paesi del mondo): Green Pass da ELIMINARE SUBITO. Avremo anche noi un FREEDOM DAY?

Anche la Francia dice stop al Green Pass. Resta ormai un solo paese

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Le dichiarazioni degli scienziati a favore dello stop al Green Pass

Anche le nazioni più intransigenti hanno eliminato il Green Pass. Ultima in ordine cronologico la Francia: a partire dal 14 marzo. Aumenta anche la platea di medici italiani favorevoli alla sua rimozione immediata. Ma il governo italiano tentenna e procede ad una rimozione graduale e parziale. Ecco le ipotesi sul tavolo.

SCIENZIATI (e tutti i paesi del mondo): Green Pass da ELIMINARE SUBITO. Avremo anche noi un FREEDOM DAY?

# Scienziati concordi sull’abolizione immediata dal Green Pass

Le dichiarazioni degli scienziati a favore dello stop al Green Pass

Lo stato di emergenza scade ufficialmente il 31 marzo e non ci sarà alcuna proroga. Dal giorno successivo sarebbe dovuto decadere, secondo la logica che ha portato all’introduzione dello stesso stato di emergenza, lo strumento del Green Pass. Sempre più medici, compresi quelli che hanno avvallato lo strumento del Green Pass per contenere la pandemia da Sars-Cov-2 e spingere quanti più cittadini alla vaccinazione, sono concordi sulla sua immediata abolizione.

Da Andrea Crisanti, che ha guidato la strategia di tracciamento e isolamento dei contagi in Veneto nel primo anno di Covid, a Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova. Matteo Clementi, direttore di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano, sostiene che il certificato “serve, a mio avviso, a creare problemi nella frequentazione di alcuni luoghi, di lavoro, di svago, di socialità, di vita di tutti i giorni. Quindi è più un problema ora, che una reale risorsa“. Maria Rita Gismondo, direttore/responsabile microbiologia clinica, virologia e diagnostica bioemergenze all’Ospedale Sacco di Milano, non ritiene esista alcune ragione scientifica per mantenere il Green Pass.

# Nel resto del mondo si procede spediti alla sua cancellazione

Credits erika.kostialova IG – Ristorante Parigi

La Francia da ieri 14 marzo si è unita alle Nazioni che dall’inizio del 2022 hanno abolito il Green Pass. Nel lungo elenco dei Paesi che hanno detto stop al certificato verde troviamo: Regno Unito, Israele, Irlanda, Danimarca, Svizzera, Olanda, Slovenia, Russia, Austria e Belgio, senza contare Spagna, Svezia e la gran parte di quelli dell’Est Europa che non lo hanno mai attivato. Da ieri quindi i cittadini francesi sono ritornati ad accedere liberamente a scuole, cinema, teatri, ristoranti, negozi e supermercati e con l’obbligo di indossare la mascherina solo sui trasporti pubblici e negli ospedali.

Resiste invece solo l’Italia. 

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# Il governo italiano pensa a eliminare il certificato verde in maniera graduale

Credits: tviweb.it Green Pass

Il governo italiano sta programmando solo una rimozione graduale e parziale del Green Pass, seguendo una strategia unica al mondo. Dal primo aprile non sarà più necessario all’aperto, in bar, ristoranti e eventi sportivi o culturali, mentre per soggiornare negli hotel, entrare nei locali al chiuso e salire sui mezzi pubblici servirà ancora il Green Pass base. Solo dal primo maggio dovrebbe cadere l’obbligo del certificato anche per i luoghi al chiuso, dal primo giugno quello delle mascherine all’interno e sui trasporti pubblici e dal 15 giugno il Super Green Pass per i dipendenti over 50 in concomitanza con lo stop all’obbligo vaccinale. Anche se sono tutte solo ipotesi ancora sul tavolo. 

Continua la lettura con: Il mondo l’abbandona, l’ITALIA lo proroga: da dove nasce l’ATTRAZIONE FATALE per il il GREEN PASS?

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.