Milano punta su un nuovo modello abitativo accessibile: 10.000 case in dieci anni su aree pubbliche trasformate in quartieri sostenibili. Si attende ora l’apertura delle buste per conoscere i nomi dei possibili soggetti attuatori.
Dall’ex Palasharp a Porto di Mare: 10.000 alloggi per 600 euro al mese
# Un piano straordinario per case a prezzi accessibili: 660 euro al mese per 100 mq
Il Comune di Milano ha messo in campo un piano ambizioso per fronteggiare l’emergenza abitativa: realizzare 10.000 nuovi alloggi a canone calmierato entro dieci anni. Il progetto prevede la cessione in diritto di superficie per 90 anni (a titolo gratuito o a valore simbolico) di circa 300.000 metri quadrati di aree comunali a soggetti privati e del terzo settore. L’obiettivo è offrire abitazioni con affitti non superiori agli 80 euro al metro quadrato all’anno, vale a dire circa 660 euro al mese per un appartamento di 100 mq. Le case saranno riservate a nuclei con redditi compresi tra i 1.500 e i 2.500 euro mensili, in linea con i criteri del Piano di Governo del Territorio. Rispetto ad altri bandi precedenti, come “Reinventing Home”, andato deserto, questa volta le prime risposte sono arrivate: alcuni operatori si sono fatti avanti e i dossier sono ora in fase di valutazione. Le otto aree coinvolte nei primi due avvisi esplorativi, sulle 21 totali, si estendono complessivamente per circa 233.000 mq, ma rappresentano solo una parte del piano complessivo.
# Dalle ceneri del Palasharp a un nuovo quartiere low cost

Tra le aree protagoniste del piano figura l’ex Palasharp di Lampugnano, storico impianto sportivo dismesso dal 2011 e in origine destinato ad accogliere eventi delle Olimpiadi Invernali 2026, nello specifico le gare di hockey femminili. Il progetto per l’hockey è poi stato accantonato a causa degli elevati costi di ristrutturazione, aprendo la strada a una trasformazione residenziale. Su un’area di 18.000 metri quadrati sono previsti circa 300 appartamenti da 60 mq ciascuno in edilizia residenziale sociale calmierata. Il Palasharp è una delle quattro aree del primo avviso pubblico.
Secondo le prime indiscrezioni, sono arrivate manifestazioni di interesse da parte dei costruttori, che verranno valutate una a una dopo l’apertura delle buste, prevista dopo il 28 maggio 2025. Altre due aree sono: via San Romanello di 7.000 mq, già bonificata, e via Demostene di 5.000 mq, ex struttura universitaria. La quarta è Porto di Mare.
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# Porto di Mare: una sfida urbanistica per il futuro dopo molti tentativi andati a vuoto

E poi c’è Porto di Mare, a sud-est della città: 144.000 metri quadrati, il lotto più grande tra quelli messi a disposizione. Qui sorgono oggi impianti sportivi e attività sparse, ma il passato è segnato da tentativi falliti di riqualificazione, come il progetto di una “Cittadella della Giustizia o quello di un nuovo quartiere con housing sociali e un villaggio dello sport. Si attende poi l’avvio dei lavori per la costruzione dell’Urban Park, dove sorgeva la discoteca Karma – Borgo del Tempo Perso, un centro composto da una piscina con anfiteatro urbano, aree eventi coperte e scoperte, un’accademie e molto altro. un’area eventi scoperta
La sfida è notevole: l’area richiede interventi strutturali, bonifiche e una visione coerente per non rimanere isolata. L’ex assessore alla Casa Guido Bardelli aveva già segnalato le criticità del sito. Oggi, sotto la guida dell’assessore al Demanio Emmanuel Conte, la speranza è di attrarre progetti concreti e innovativi. Il Comune punta a creare un quartiere sostenibile e con servizi, che rappresenti un nuovo paradigma di abitare a Milano. Il successo di questo progetto sarà decisivo per capire se il modello della “housing city” milanese potrà diventare realtà.
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