Quali sono le zone più sottovalutate di Milano? Come spesso accade, lo abbiamo chiesto ai milanesi. Ai primi posti emergono queste quattro zone. Poco considerate ma che molti milanesi assicurano: hanno grandi potenzialità.
Tolstoi, Argonne, Abbiategrasso, Stadera: la riscossa delle zone più sottovalutate di Milano
# Tolstoj, uno spaccato della Milano più autentica

Tra le aree sottovalutate di Milano, secondo i milanesi interpellati dal nostro sondaggio, c’è quella che si sviluppa attorno a via Tolstoj, in zona Lorenteggio. Lunga circa un chilometro da piazza Tripoli a via Pesto, a pochi passi dal Naviglio Grande e dalla chiesa di San Cristoforo. Si distingue per un equilibrio raro a Milano. A pochi passi dalle vie più vive e conosciute come Savona e Tortona, qui si respira una dimensione più tranquilla, residenziale. Il quartiere è ben servito da mezzi pubblici, raggiunto alcuni mesi fa dalla linea M4 grazie all’omonima fermata. Il risultato è uno spaccato della Milano più autentica, dove convivono cortili di origine operaia con loft contemporanei, aziende di design e della moda.
# Argonne, il decollo della città-giardino che guarda a Linate

All’est di Milano, la zona di viale Argonne si impone come un’area con ottime prospettive grazie alla recente apertura della linea M4. Con un collegamento diretto che permette di raggiungere in poco tempo il centro e l’aeroporto di Linate, Argonne offre una qualità della vita alta, caratterizzata da viali alberati e spazi all’aperto ben curati. Tra questi spicca il parco lineare inaugurato nel 2022 proprio sopra la linea M4: un polmone verde che si estende da piazzale Susa fino alla chiesa dei SS. Nereo e Achilleo, con piste ciclabili, aree giochi per bambini e zone dedicate ai cani. Le piccole villette degli anni Trenta e le aree sportive contribuiscono a creare un’atmosfera da città-giardino.
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# Abbiategrasso, la ruspante atmosfera tra la metropolitana e il Naviglio Pavese

L’area attorno a piazza Abbiategrasso, situata a sud di Milano, è un quartiere tranquillo e ben collegato grazie alla linea M2 della metropolitana e alle propaggini del Parco Agricolo Sud con l’accesso al Parco Agricolo Ticinello. Da qui partono bellissimi itinerari in bici lungo il Naviglio Pavese. È un’area accessibile dal punto di vista economico rispetto ad altre zone servite dalla metro, e conserva un forte spirito di quartiere con una solida identità popolare. Tra gli aspetti più interessanti si annovera la presenza della Parrocchia di San Giovanni Battista, punto di riferimento storico e culturale per la comunità locale, e la Cascina Campazzo, tipica cascina lombarda a corte chiusa con testimonianze di un passato in cui il lavoro nei campi era prevalentemente manuale.
# Stadera, la “Baia del Re” di Milano

Trascurata dalle mappe turistiche, per decenni tra le più difficili della città per episodi di cronaca nera, Stadera rappresenta un esempio di quartiere popolare in trasformazione. Situata nella zona sud-ovest della città, si trova vicino a importanti vie di comunicazione, è attraversato dal tram 3 e 15 che portano direttamente in piazza Duomo, e gode di servizi di quartiere essenziali come scuole e supermercati. Il tessuto urbano è caratterizzato da abitazioni popolari e cortili vivaci, che raccontano una Milano meno nota ma non per questo meno vera. I milanesi lo soprannominarono in modo scherzoso “Baia del Re”, ispirato a una baia delle Svalbard esplorata dall’italiano Giacomo Bove, sottolineando in modo ironico la sua distanza dal centro cittadino quando ancora la zona era non era né campagna né città.
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FABIO MARCOMIN