Porta Genova diventa un social hub… in attesa della trasformazione definitiva

Un nuovo esperimento urbano riaccende uno degli spazi più sospesi di Milano

0
wikimilano - Social Hub
I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

Uno scalo merci in cerca d’autore: si trasforma per qualche anno in uno spazio polifunzionale. Tra coworking, cultura e cocktail fusion, prende forma un nuovo modello di rigenerazione urbana temporaneo.

Porta Genova diventa un social hub… in attesa della trasformazione definitiva

# La rinascita provvisoria dell’ex scalo merci

Urbanfile – Social Hub

In attesa dalla dismissione completa della stazione di Porta Genova, il traffico passeggeri dovrebbe continuare regolarmente fino alla fine del 2025, l’ex scalo merci ritorna a vivere come quando c’era il Mercato Metropolitano. C’era l’Expo e da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Il 5 giugno 2025 ha aperto Social Hub, progetto di rigenerazione urbana temporanea che interessa l’area tra l’ex magazzino merci e i binari. Una risposta concreta a uno dei grandi vuoti urbani del centro milanese. Non è la soluzione definitiva, ma un modo per non lasciare Porta Genova chiusa in attesa eterna.

Leggi anche: Porta Genova: che fine ha fatto il ponte simbolo del Fuorisalone?

# The Sanctuary riapre nello scalo, con una nuova veste

wikimilano – Social Hub

A guidare la trasformazione è The Sanctuary, brand nato a Roma e già passato per lo scalo ferroviario di Lambrate. Dopo quell’esperienza, si era già trasferito proprio a Porta Genova, all’interno dello stesso scalo merci. Ora riapre nello stesso spazio, ma completamente rinnovato, con un progetto più ampio e strutturato. Nasce così un vero e proprio social hub: bistrot fusion guidato dallo chef Luca Pessina, grande cocktail bar, coworking, piscina con solarium (in apertura a luglio), serate musicali, mostre, installazioni e uno spazio dedicato al benessere. In arrivo anche il primo “riders hub” d’Italia, con area ristoro, ricariche, copertura per la pioggia, entro l’inverno. Il tutto curato nell’estetica e nei contenuti dallo studio di interior Simone Menasse, tra design tribale e atmosfera immersiva. 

# I fautori dell’iniziativa e gli interventi previsti nell’area

requadro – Rigenerazione temporanea Porta Genova

Si tratta di un’iniziativa privata, ma realizzata in collaborazione con il Comune di Milano, FS Sistemi Urbani e l’Associazione Scalo Porta Genova. Il progetto è stato sviluppato con il supporto di Lombardini22, il più grande studio di architettura della città, noto per il suo approccio integrato tra spazio pubblico, creatività e funzioni ibride. L’intervento è temporaneo, ma strategico: serve a evitare che lo scalo resti abbandonato fino all’avvio del masterplan definitivo, previsto non prima del 2028. The Sanctuary e Social Hub diventano così un dispositivo di attivazione urbana, una prima sperimentazione su scala reale per testare nuove funzioni. Un progetto pilota che potrebbe tracciare la direzione del futuro sviluppo dell’intera area ferroviaria. Previsti poi:

Naviga su Milano Città Stato senza pubblicità
  • uno spazio urbano: un’area pubblica aperta a tutti, tra binari storici e verde, pensata per eventi, cultura e socialità diffusa

  • uno spazio di quartiere: un luogo dedicato alla vita quotidiana con coworking, ristoro per riders e servizi di prossimità per chi vive e lavora nella zona.

# Il rischio: effetto vetrina o innesco di una trasformazione vera?

Come sempre a Milano, la sfida sarà evitare che tutto si esaurisca nell’effetto vetrina. Il rischio è che Social Hub si riduca a un salotto chic dei Navigli, buono per foto e aperitivi, ma lontano dalla città vera. Ma Porta Genova ha qualcosa di più: è la più antica stazione ferroviaria ancora attiva di Milano, inaugurata nel 1870, con il corpo centrale vincolato dalle Belle Arti. Quel fabbricato non potrà essere demolito e rappresenta la memoria viva della storia ferroviaria milanese. Il suo futuro va pensato con rispetto: si potrebbe trasformare in museo del trasporto urbano, spazio per coworking o sede di mostre temporanee. Se Social Hub saprà connettere questa eredità con le energie contemporanee, giovani, creativi, lavoratori, reti sociali, allora il luogo potrà davvero cambiare pelle. 

Leggi anche: Lo scalo di Porta Genova può diventare il «Camden Town» milanese?

Continua la lettura con: Il «gemellino dell’Idroscalo»: a che punto è il nuovo Lido di Milano?

FABIO MARCOMIN


Articolo precedenteIl successo della Forest Tower, dove si cammina fino al cielo: da realizzare a Milano?
Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome