Milano possiede alcune tra le università pubbliche e private più prestigiose. Ed è Milano, mica una città qualsiasi. Cosa mai può intromettersi tra gli studenti e la laurea? Basta studiare, applicarsi, andare agli appelli. Gesti che hanno compiuto in molti. Tutto utile anche se a volte il diavolo ci mette lo zampino…
Le SUPERSTIZIONI UNIVERSITARIE a Milano: quando studiare non basta…
# La gincana tra le superstizioni
Peccato che appena scelto il piano di studi, si presentino davanti alcuni ostacoli imprevisti.
Prima ancora di capire quanto durerà il tragitto casa/università, dei corsi incomprensibili e assistenti feroci si parano davanti a noi; peggio degli inutili intoppi in segreteria, scenderà in campo lui, il Re della magia: il rito scaramantico.
Quasi sempre si tratta di un gesto da evitare, se si vuole arrivare al traguardo. Diverse facoltà a Milano hanno una propria usanza, pochi sanno che ce n’è anche una legata alla nostra Cattedrale.
# Bicocca batte paranormale 1-0
All’Università Bicocca l’argomento superstizione è stato scientificamente affrontato e sconfitto con l’introduzione del corso di Psicologia dell’insolito, condotto dal responsabile del CICAP, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale.
“Gli psicologi dell’insolito tendono a partire dalla posizione che le forze paranormali probabilmente non esistono e che quindi dovremmo cercare altri tipi di spiegazioni”, afferma uno dei fondatori del movimento.
In pratica, secondo la psicologia dell’insolito essere superstiziosi porta male e questo semplice assunto tiene i riti scaramantici fuori dalla Bicocca.
Ma la questione è sotto osservazione perché «quando qualcuno crede che un oggetto, una persona, una frase o un comportamento abbiano il potere di portare sfortuna non fa che condizionarsi, e così, ritenendosi sfortunato, altera inconsapevolmente il suo comportamento e finisce per provocare gli eventi sfortunati che tanto lo spaventano».
# Chi passa tra i leoni non si laurea alla Bocconi
L’Università Commerciale Luigi Bocconi è uno degli atenei più prestigiosi d’Europa e ben venga che sia a Milano.
La Bocconi ha una bella tradizione, perché studenti ed ex studenti danno vita a numerose associazioni e si ritrovano spesso compagni di avventura anche dopo la laurea.
Uniti anche dalla tradizione dell’ingresso in Via Sarfatti: agli studenti è veramente sconsigliato accedere alla sede vecchia passando in mezzo ai due leoni della porta centrale. I bocconiani pertanto preferiscono accedere dagli ingressi posizionate ai lati.
Si narra di studenti affatto superstiziosi che hanno sfidato la leggenda a cui è capitata qualunque tipo di sventura.
Chi ha provato a chiedere il perché, si è sentito rispondere che c’è una leggenda che genera paura solo a raccontarla» e che «anche solo chiedere è un modo per sfidare la sorte… non farlo… non farlo».
Quindi il consiglio è quello di usufruire delle comode porte laterali e rimandare il passaggio tra i due leoni dopo la discussione della tesi, entrando belli tronfi con la rincorsa.
E se proprio siete scettici: provate.
# Alla Statale vietato passare dalle porte
Quando la perfidia si unisce alla superstizione, il rompicapo è servito.
Anche in Statale i riti scaramantici sono legati agli ingressi in facoltà e ce ne sono due diversi, per i quali occorre fare degli atti di fede e cercare di farne capisaldi.
Un primo rito scaramantico suggerisce agli studenti di non passare dalla porta di mezzo del cortile del Filarete.
Una seconda liturgia sconsiglia il passaggio dalle porte laterali.
Noi ci siamo fatti l’idea che si debba entrare dalle finestre ed è probabile che sia permesso, perché anni di sacrifici e di duro studio, non possono essere gettati alle ortiche per giocare con la scaramanzia.
L’importante è essere sempre in orario, oppure accettare di percorrere il porticato e non saltare mai la siepe tra il giardino centrale e l’ingresso.
Già che ci siete: evitate di guardare la statua di Minerva. Magari è una credenza pagana delle università romane, ma astenersi sembra una buona idea.
Meglio conservare ammiccamenti a statue e ardore atletico compiendo questo salto solo con la laurea in saccoccia.
# I Cortili alla Cattolica
Passa per i cortili una superstizione legata all’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Per la precisione è bene attraversare i cortili percorrendo traiettorie a “L”, o tortuose sinusoidi: va bene tutto, l’importante è non attraversarli in linea retta.
Se proprio volete accettare un consiglio, usate i corridoi esterni e fate un po’ di esercizio fisico.
Una volta entrati nell’edificio principale, c’è una bella scalinata che porta al primo piano con due bellissime colonne ai lati.
In Cattolica non bisogna passare in mezzo a queste due colonne nei giorni precedenti un esame, nemmeno se fosse una questione di vita o di morte. Gli altri giorni, è discrezione degli studenti.
È probabile che sovrappensiero capiti di fare un improvviso dietro front in cima alla scala che infatti diviene spesso sede di assembramento, vietato in questo periodo.
Forse vi siete fatti l’idea che vi stanno tenendo a casa dalle lezioni per una questione diversa dalla superstizione?
# L’esame del kharma
Che dire della “migliore università pubblica d’Italia”, il Politecnico di Milano?
Ci sono talmente tanti edifici e studenti che per il Politecnico pare bastino tutti i riti portafortuna consolidati delle tradizioni popolari mondiali.
Il Politecnico infatti, soprattutto nelle sue eccellenze Ingegneria ed Architettura, è così difficile che vessare gli studenti con ulteriori riti scaramantici indigeni, rischia di tramutarsi in una procedura di infrazione per crimini contro il futuro dell’umanità.
Basti pensare che il Politecnico è una delle poche università ad aver curato e pubblicato un archivio degli studenti che hanno abbandonato i corsi, congedati per aver scelto altre facoltà o per abbandono degli studi.
Polimi ha già gli esami di analisi matematica come riti scaramantici: se passi quello sei già a buon punto.
# Il rito scaramantico che non ti aspetti: vietato salire sul Duomo
Il Duomo è il simbolo di Milano, monumento per eccellenza, di una bellezza che toglie il fiato.
Ha un’architettura che rispecchia tutti i secoli di storia attraversati, indossandoli tutti perfettamente.
Sia per gli studenti milanesi di nascita che per i fuori sede, è una tappa turistica e culturale obbligatoria. O forse no?
Pare che sia assolutamente vietato salire le scale del Duomo se si vuole arrivare alla stretta di mano col Magnifico Rettore.
Vabbè, direte voi, ci sono sempre gli ascensori. Se vi va di scommettere il futuro sfidando la sorte, fate pure.
Ma che vi costa salirci dopo il Master?
Continua la lettura con: Gli STEREOTIPI sulle UNIVERSITÁ MILANESI
LAURA LIONTI
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