Milano è ricca di parchi urbani e metropolitani, ma la rete resta discontinua. Molti percorsi riservati alla mobilità dolce esistono solo su tratti isolati e non creano un sistema integrato. Serve un progetto in grado di trasformare quel mosaico frammentato in una rete verde funzionale.
# Una dorsale “dolce” per unire i parchi di Milano

I grandi parchi urbani e metropolitani risultano isolati e scollegati tra loro. I percorsi riservati alla mobilità dolce sono presenti in alcuni tratti ma frammentati. Si può immaginare una dorsale ciclopedonale che colleghi in modo continuo i principali parchi urbani di Milano, da nord a sud, con due rami laterali a ovest e a est. Il percorso centrale partirebbe dal Parco Nord, attraverserebbe l’area dello Scalo Farini, BAM-Biblioteca degli Alberi, Parco Sempione, Parco CityLife, Giardini Montanelli, Parco Ravizza, il futuro Parco dello Scalo Romana, proseguendo fino al Parco della Vettabbia e al Parco Agricolo Sud. A ovest si integrerebbero Parco di Trenno, Boscoincittà, Parco delle Cave e il futuro Parco SeiMilano. A est si attiverebbero connessioni con il Parco Forlanini, Parco Alessandrini-Porto di Mare, Parco della Lambretta, Parco Lambro, oltre alla ciclabile metropolitana Cambio che collega l’Idroscalo e il suo parco. L’intera struttura si interscambierebbe con i tracciati esistenti – tra cui AbbracciaMI, le dorsali ciclabili di Cambio e la ciclabile VELO che dalla Darsena risale via Ascanio Sforza – sovrapponendosi solo in alcuni segmenti.
# Una “Ciclopedonale dei parchi” integrata nella mappa dei trasporti

Il sistema potrebbe essere denominato “Ciclopedonale dei parchi”, con una segnaletica dedicata, uniforme e integrata nella rete dei trasporti. La mappa urbana e metropolitana potrebbe indicare il tracciato con un colore identificativo (verde opaco) e un’icona riconoscibile. Ogni segmento riporterebbe il nome del parco attraversato e le connessioni con le linee Cambio, tram o metro. Il tracciato verrebbe integrato nelle app di mobilità e nei pannelli delle stazioni.
# Gli interscambi con le altre linee
I principali nodi d’intersezione – come BAM, Sempione, Darsena, Lambro, Idroscalo – diventerebbero punti di scambio e orientamento. La ciclabile VELO dalla Darsena diventerebbe un ramo urbano centrale, utile per il raccordo con la cerchia dei Bastioni. L’integrazione con Cambio consentirebbe anche l’uso quotidiano per spostamenti interni ed extraurbani. Alcuni tratti sono già esistenti, come quello lungo il Naviglio Martesana, la ciclabile VELO e i percorsi di AbbracciaMI, anch’essi punti di incrocio. Altri richiederebbero opere leggere: sottopassi, rampe, segnaletica orizzontale. La realizzazione potrebbe avvenire per lotti funzionali.
# Funzioni, opportunità, impatti
Non si tratterebbe solo di un’infrastruttura di collegamento, ma di un sistema che agisce su scala metropolitana. Ogni direttrice dell’infrastruttura potrebbe prevedere l’aggiunta di aiuole e alberature, contribuendo alla qualità ambientale e percettiva del tracciato. Una ciclopedonale continua tra i parchi genererebbe effetti misurabili su più livelli: mobilità, ambiente, accessibilità e uso sociale dello spazio urbano. Vediamone alcuni:
• oltre venti aree verdi collegate da un’unica infrastruttura ciclopedonale
• mobilità attiva favorita e riduzione dell’uso dell’auto privata
• spostamenti quotidiani agevolati tra casa, lavoro e servizi
• percorsi disconnessi trasformati in rete continua
• maggiore accessibilità e visibilità dei parchi minori
• qualità dell’aria migliorata e mitigazione delle isole di calore
• connessione ecologica rafforzata e biodiversità favorita
• aumento della permeabilità dei suoli e del drenaggio urbano
• valorizzazione dello spazio pubblico per attività sociali e culturali
• costituzione di un’infrastruttura leggera, funzionale e distribuita
• nascita di un asse turistico verde parallelo a quello museale
• riconoscimento del verde come infrastruttura urbana permanente
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FABIO MARCOMIN
sarebbe cosa buona e giusta. se fatta con i crismi relativi, già individuati a suo tempo. A prescinder da Regione, sarebbe un tocca e sana per la biodiversità. a prescindere da tutto il resto da VVSS individuato